Bilanci
Sondaggio EconomyUp: MusiXmatch è la startup dell’anno
Abbiamo chiesto a un gruppo di esperti di segnalarci il meglio del 2014: la nuova impresa, l’exit, la buona notizia, il personaggio ma anche il bluff. Cominciamo oggi con la startup. Dietro l’app per sincronizzare i testi musicali, Ennova, Tensive, Qurami e D-Orbit
di Ferdinando Cotugno
Pubblicato il 22 Dic 2014
EconomyUp ha lanciato un sondaggio-bilancio del 2014 sulle nuove imprese e sull’innovazione in Italia coinvolgendo un panel di esperti e opinion leader (in basso la lista dei partecipanti). Abbiamo posto ai nostri “giurati” cinque domande:
►Qual è la startup dell’anno? (Tre risposte in ordine di importanza)
►Qual è l’exit dell’anno? (Tre risposte in ordine di importanza)
►Qual è la buona notizia dell’anno?
►Qual è il bluff dell’anno?
►Qual è il personaggio dell’anno, ovvero la figura che più si è distinta sul fronte dell’innovazione e dell’imprenditoria?
Cominciamo con la startup dell’anno…

Il 2014 è stato un grande anno per MusiXmatch, la startup indicata dal nostro panel di esperti come la migliore in Italia. Il suo servizio permette di sincronizzare il proprio archivio di canzoni (nei lettori di tablet o smartphone o sui servizi di streaming come Spotify) con i relativi testi e nasce proprio dalla considerazione che la parola «lyrics» era tra le più cercate su Google, un miliardo di query al mese. Oggi l’azienda ha il più grande catalogo di testi di canzoni disponibile sul web ed è tra le top 300 app più scaricate al mondo. Numeri che hanno non solo permesso all’azienda, con sede a Bologna, Londra e New York e un team di 30 persone, di entrare nella rosa delle startup con fatturato superiore al milione di euro, ma soprattutto di superare i 10 milioni di euro di finanziamenti. Nel 2014, MusiXmatch ha superato i 25 milioni di download da 186 Paesi e punta ad avere 100 milioni di utenti nei prossimi anni.
Medaglia d’argento è Ennova, incubata nel 2010 dal Politecnico di Torino, con la sua mission di creare nuovi modelli gestionali e di assistenza
Sono molto diverse tra loro invece le aziende che sono arrivate al terzo posto a pari merito nel nostro sondaggio. Tensive, che è uno spinoff della Fondazione Filarete, ha portato a casa i 300 mila euro del
Ha analoghe prospettive di crescita anche Qurami di Roberto Macina, che ha sviluppato un’app per virtualizzare (e rendere quindi meno gravose) le file negli uffici pubblici e privati. Il loro 2014 si è chiuso con l’investimento diretto di Unicredit (il primo) per 150 mila euro, il 2015 si aprirà invece con la sperimentazione negli uffici postali della Royal Mail britannica.
Insieme a Tensive e Qurami, al terzo posto del nostro sondaggio c’è D-Orbit, che si occupa del problema della «spazzatura spaziale». D-Orbit, ideata nel 2011 in Silicon Valley ma con uffici e testa in Italia (tra Milano, Lomazzo e Sesto Fiorentino) ha raccolto interesse non solo per la portata della sfida (al momento nello spazio ci sono oltre 5mila satelliti in disuso) ma anche per i finanziamenti che è riuscita a ottenere, con un

Al quarto posto del sondaggio ci sono invece Nextome, azienda pugliese che progetta sistemi di navigazione indoor per spazi come fiere, musei o aeroporti e che ha vinto anche il Web Summit di Dublino; Athonet, con sede tra l’Area Science Park di Trieste e Vicenza, che si occupa di sviluppare reti mobile in contesti critici (come il terremoto in Emilia, dopo il quale hanno anche ricevuto una medaglia dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano); Cortilia, il servizio per l’acquisto online di prodotti agroalimentari, reduce da un round di investimento da 1,5 milioni di euro.
Hanno ricevuto abbastanza menzioni da poter essere al quinto posto invece DoveConviene, un’app che permette di consultare volantini e cataloghi dei negozi vicini al consumatore; i bergamaschi di Fatture in cloud, con già 8500 clienti tra professionisti e aziende; la cagliaritana Vivocha, che produce sistemi di interazione con il cliente; Monkey Parking,

Hanno ricevuto due voti Fluentify, la piattaforma digitale per imparare le lingue; Musicraiser, sito di crowdfunding musicale; BeMyEye, che consente alle aziende di monitorare in crowdsourcing i propri negozi attraverso un’app; Angiodroid, startup bolognese di tecnologie biomedicali per la diagnostica; Musement, che cuce pacchetti di viaggio su misura per il turista; Cloud4Wi, un provider di soluzioni Wi-Fi cloud di nuova generazione; Cloudesire, un marketplace per vendere e comprare software in cloud, Gp Renewable, che fanno mini-turbine eoliche; Pedius, la startup per far telefonare i non udenti.
Il panel di EconomyUp, infine, ha dato almeno una menzione a queste startup: Growish, che è uno strumento per fare collette online, Orange
Hanno partecipato al sondaggio:Anna Amati (vicepresidente di Meta Group e coordinatrice responsabile del Global Entrepreneurship Congress 2015 a Milano), Emil Abirascid (giornalista, fondatore di Startupbusiness), Federico Barilli (segretario generale di Italia Startup), Marco Bicocchi Pichi (business angel e consigliere di Italia Startup con delega all’internazionalizzazione), Luigi Capello (ceo di LVenture Group e fondatore di Luiss Enlabs), Gianmarco Carnovale (presidente di Roma Startup), Ermanno Cece (blogger, fondatore di FinSMEs), Davide Dattoli (co-fondatore di Talent Garden), Andrea Di Camillo (managing director di P101), Enrico Gasperini (fondatore e ceo di Digital Magics), Massimiliano Magrini (co-fondatore e managing partner di United Ventures), Salvo Mizzi (amministratore delegato di Tim Ventures), Alberto Onetti (presidente della Fondazione Mind the Bridge e coordinatore di Startup Europe Partnership), Pierluigi Paracchi (partner di Medixea Capital, presidente e ceo di Genenta Science), Massimo Russo (direttore di Wired Italia), Fabrizio Sammarco (amministratore delegato di ItaliaCamp), Chiara Spinelli (esperta di crowdfunding e digital champion).