Le aziende posso investire sulle startup in tanti modi e con diversi obiettivi. Con un’ottica industriale ma anche con un approccio finanziario. In questo caso fanno Corporate venture capital, uno strumento di open innovation ispirato al modello del venture capital appunto e sempre più utilizzato dalle aziende italiane.
In questo articolo vediamo quali sono le aziende italiane che hanno lanciato fondi di Corporate venture capital, in ordine rigorosamente alfabetico. Ne conoscete altre? Segnalatele a redazione@economyup.it
A2A
La multi-utility A2A ha avviato un programma di corporate venture capital nel 2019. Alcuni fra i diversi partner coinvolti nel progetto sono Capital 360 e il Politecnico di Milano con il fondo Poli360, che fa leva sulle potenzialità di ricerca dell’Università nonché sul Technology Transfer Office (TTO) e sull’incubatore PoliHub.
L’obiettivo è promuovere l’innovazione tramite investimenti in realtà operanti in business strategici come la transizione energetica e l’economia circolare, in linea con il piano industriale del gruppo. L’iniziativa si colloca all’interno della più ampia strategia di Open Innovation di A2A, un modello sinergico di scouting di startup e pmi, progetti di sperimentazione, challenge e attività di corporate entrepreneurship.
Ad oggi sono 7 le startup presenti nel portafoglio di A2A. I suoi ultimi investimenti, avvenuti nel dicembre 2021, hanno riguardato: Energy Dome (tecnologia per ottimizzare stoccaggio e utilizzo di energia da fonti rinnovabili), Enspired (energy trading as a service) e Beam Energy (pannelli fotovoltaici per l’autoproduzione di energia elettrica).
Qui il sito: A2A venture capital
Aeroporti di Roma
Nato a inizio 2023, ADR Ventures è il veicolo di corporate venture capital di Aeroporti di Roma, finalizzato a finanziare lo sviluppo di progetti in settori ad elevato potenziale di innovazione nel settore del trasporto aereo in Italia. Il team non è stato reso noto, salvo per il ruolo di consigliere di ADR Ventures di Emanuele Calà, direttore Qualità e Innovazione di Aeroporti di Roma.
Tra gli obiettivi della nuova società ci saranno anche quelli di gestire gli investimenti nel capitale delle startup attraverso due diligence, il monitoraggio delle società nelle quali sono stati previsti investimenti, l’individuazione tramite scouting dedicato di potenziali società target, caratterizzate da prospettive di crescita e funzionali alla realizzazione di nuovi servizi e soluzioni per costruire, insieme ad Aeroporti di Roma, l’aeroporto del futuro. L’attività di ADR Ventures non si limiterà unicamente all’apporto di capitale di rischio, ma riguarderà anche una serie di attività connesse e strumentali alla realizzazione dell’idea imprenditoriale.
Angelini
Lanciato nell’ottobre 2022 dal gruppo Angelini Industries, Angelini Ventures è un fondo con sede a Roma che si specializza in investimenti in startup negli ambiti della biotecnologia, delle scienze della vita e della sanità digitale. Lo guida il CEO Paolo Di Giorgio affiancato da un team globale di 5 persone e un advisory board di esperti.
Con una dotazione di 300 milioni, Angelini Ventures investe in Europa, Nord America e Israele con particolare attenzione alla salute del cervello e a segmenti di mercato rivolti a donne, bambini e terza età.
Qui il sito: Angelini Ventures
Atlantia
Atlantia, il Gruppo che opera nella gestione di infrastrutture per la mobilità tra cui Autostrade per l’Italia, Aeroporti di Roma, Telepass e Abertis, ha annunciato a marzo 2022 che stava lavorando alla creazione di un fondo di Corporate Venture Capital. Con una dotazione di qualche centinaia di milioni di euro, dovrebbe investire in scaleup internazionali che possano contribuire al posizionamento strategico del gruppo.
Ancora non sono stati divulgati ulteriori dettagli.
Banca Sella
Il Gruppo Banca Sella ha una struttura dedicata al Corporate Venture Capital con un team di 5 componenti: Sella Ventures. Gli investimenti sono in prevalenza in fondi di venture capital o analoghi veicoli, oppure investimenti diretti in società che possono creare nuovi modelli di business guidati dalla discontinuità tecnologica a da un’offerta differenziale. I settori preferiti sono fintech, technologia (big data, IoT, machine learning), healthcare e digitale. L’investimento minimo è 25mila euro, il Massimo 2,5 milioni.
Qui il sito: Sella Ventures
Brembo
Brembo, leader globale nello sviluppo e nella produzione di sistemi frenanti, ha annunciato nel 2022 Brembo Ventures, nuova unità di venture capital dell’azienda.
Brembo Ventures, lanciato con il primo investimento sulla startup PhotonPath, ha anche l’obiettivo di coordinare i rapporti con le startup di cui Brembo è già azionista, creando un ecosistema in grado di supportarne l’evoluzione tecnica e monitorarne le performance finanziarie, oltre a gestire le partecipazioni in fondi di venture capital e le partnership con incubatori tecnologici.
Per i nuovi investimenti, l’attenzione è rivolta a realtà attive nell’intelligenza artificiale, nei big data, nella sensoristica, nella meccatronica, nell’efficienza energetica e nella sostenibilità che possano trovare applicazione nel settore automotive.
A luglio 2024 Brembo ha deciso di investire in soluzioni avanzate di mobilità connessa entrando nel capitale di Spoke Safety, startup statunitense specializzata nello sviluppo di tecnologie di comunicazione digitale tra i veicoli e l’ecosistema stradale. Il Gruppo rafforza così le sue competenze in ambito software e connettività cloud.
Qui il sito: Brembo Ventures
Chiesi
La farmaceutica emiliana Chiesi, in collaborazione con la società di venture A.M. Pappas & Associates, ha lanciato il programma di corporate venture capital Chiesi Ventures, focalizzato su startup impegnate nello sviluppo di terapie per malattie. Finora ha investito su 4 società: la californiana Glycomine; la spagnola Minoryx; l’americana Aura Bioscience; Biobreak. Ha uffici a Boston, nel Research Triangle Park, e a Parma. Chiesi Ventures investe in progetti europei e Usa. È gestito da Giacomo Chiesi e Arthur M. Pappas. Dal 2016 non ha più effettuato investimenti.
Qui il sito: Chiesi Ventures
CLN Group
CLN, gruppo attivo nel settore siderurgico, ha lanciato il Corporate Venture Program: un programma di corporate venture capital con piani di investimento in startup, in collaborazione con parchi tecnologici e scientifici, incubatori, università, fondi di venture capital e partner industriali. Per l’azienda il venture capital significa opportunità di investimento in piccole società innovative con un alto potenziale di crescita.
Particolare attenzione è data a iniziative che rientrano negli ambiti di interesse del gruppo: nuovi materiali; automotive (hardware & software, IoT, M2M, interazione uomo-macchina);robotica; sostenibilità (cleantech, risparmio energetico…); startup con vocazione sociale. Le ultime startup in cui ha investito sono: Safen Fluid & Mechanical Engineering srl, che sviluppa e produce soluzioni innovative per il risparmio energetico nel campo dell’ingegneria fluido-meccatronica applicata all’aria compressa; WIB, fornitore di soluzioni IoT, pioniere e innovatore della vendita e distribuzione automatizzata web-based; Remat, società che ritira il poliuretano a fine vita (scarto e/o rifiuto) e lo rigenera, dando vita a nuovi prodotti “green”, commercializzati attraverso la sua rete distributiva nazionale.
Qui il sito: CLN venture capital
Credem
Il programma di corporate venture capital della banca emiliana controllata dalla famiglia Maramotti è partito nell’aprile 2021. Nella sua attuazione ha un ruolo chiave il chief innovation officer di Credem, Piergiorgio Grossi.
Attraverso il programma, Credem punta a investire in partecipazioni al capitale di società ad alto potenziale di sviluppo, con la finalità di sviluppare tecnologie e modelli innovativi per rafforzare il proprio business e generare valore per la clientela, migliorando la qualità di prodotti e servizi. Il primo investimento del corporate venture capital della banca di Reggio Emilia è stato nell’ottobre 2021 in Noonum, società americana attiva su intelligenza artificiale, analisi del linguaggio e sistemi di apprendimento digitale, finalizzati al supporto delle analisi finanziarie e alla costruzione di portafogli.
Qui il sito: Credem venture capital
Edison
Il braccio di corporate venture capital di Edison, grande player nei settori dell’energia, dell’elettricità e del gas naturale, è Edison Venture Capital.
Attivo da 15 anni e gestito dal Managing Director Nicholas Thiele, fornisce capitale di rischio e finanziamenti in fase di crescita (Serie A) alle società più promettenti con ampie opportunità di mercato in Europa, Asia, Israele e Usa. I settori target comprendono hardware e wearables, sicurezza, telecomunicazioni, mobile, dati, cloud, sanità IT, Ad-tech e Ed-tech. Edison VC investe fino a 3 milioni di dollari per deal.
Ha investito in CorrectNet, che ha fatto exit, Exclaim e NetReceipts.
Qui il sito: Edison Venture Capital
Eni
Eni nel 2019 ha aperto gli uffici di Boston e Londra del suo corporate venture capital: Eni Next. Ad oggi quest’ultimo ha esaminato oltre 300 startup, di cui il 64% americane e il 26% europee.
Attualmente Eni Next detiene in portafoglio: il produttore di sistemi a fusione Commonwealth Fusion Systems; la startup che realizza batterie Form Energy; la startup che costruisce quantum processing unit Pasqal; i produttori di idrogeno a zero emissioni C-Zero e dell’idrogeno low cost Thiozen.
Qui il sito: Eni Next
Gruppo Ego
Il Gruppo Ego nel 2011 ha lanciato il corporate venture capital Green Venture, che nel 2017 ha cambiato nome in Ego Venture. La società fa capo a Ego srl, di proprietà di Stefano Cavriani, Andrea Ottolia e Carlo Corallo.
Il corporate venture capital di Ego detiene in portafoglio attualmente: Rulex, Firedesktop, DriWe, tutte italiane. Rulex è una software house che ha sviluppato un software dedicato al supporto dei processi decisionali tramite l’intelligenza artificiale. Firedesktop è attiva anch’essa nel settore dell’AI, e ha sviluppato una piattaforma di robotic process automation, utile per gestire i processi digitali nelle aziende. DriWe invece è attiva nel settore cleantech, in particolare nel settore dell’auto elettrica. Nell’ottobre 2020 Ego Venture ha ceduto al gruppo cinese Weisa Auto Technology la sua quota del 45% in Mavel, pmi italiana di base a Pont St Martin, specializzata nella progettazione e produzione di motori elettrici e di elettronica di potenza per applicazioni industriali e aeronautiche.
Qui il sito: EGO Venture
Innovatec
Dal 2018 investe in startup anche la compagnia assicurativa italiana Reale Group. La compagnia non ha un veicolo dedicato nè un budget definito ma, come ha spiegato a EconomyUp Andrea Birolo, Head of Corporate Venture Capital di Reale Group, “Gli investimenti vengono conclusi solo se a monte di tutto il processo c’è uno stakeholder di business che ci dice che l’impegno finanziario è funzionale al problema che sta cercando di risolvere.”
L’attività di corporate venture capital è gestita da una divisione dedicata: Reale Group Corporate Venturing, parte dell’area Digital & Innovation, che si occupa di ricercare ed investire nelle migliori startup innovative, italiane ed estere. Le principali aree di ricerca sono Insurance Products & Services, Underwriting, Claims, Digital Health, Proptech, Regtech, Sales&Distribution, Fintech& Payments E Mobility.
Finora Reale Group ha investito in 7 startup italiane ed estere: SOS Pediatra, piattaforma per prenotare visite pediatriche domiciliari o consulti; Vite Sicure, marchio del broker assicurativo Bridge Insurance che consente di sottoscrivere in 3 minuti una copertura temporanea caso morte; Pharmercure, startup italiana che consegna farmaci a domicilio; Auting, piattaforma di car sharing tra privati che permette l’incontro fra chi desidera utilizzare un’autovettura e chi la mette a disposizione; Tribe, agenzia di sottoscrizione assicurativa norvegese che distribuisce prodotti di compagnie assicurative locali attraverso il proprio canale digitale; Charlie24, web app per la richiesta di assistenza stradale on demand (road assistance as-a-service) con pagamento della prestazione direttamente dall’applicazione; Moneymour, piattaforma digitale per velocizzare e automatizzare il processo di credit scoring.
Qui il sito: Innovatec Venture
Iren
Il programma di Corporate Venture Capital di Iren, multiutility italiana attiva nei settori dell’energia elettrica, del gas, dell’energia termica per teleriscaldamento, della gestione dei servizi idrici integrati, dei servizi ambientali e dei servizi tecnologici, si chiama Iren UP ed è volto ad affiancare nel percorso di crescita le startup italiane a più alto potenziale attive nel settore Cleantech, dalle tecnologie pulite all’economia circolare.
Oltre a risorse finanziarie sia per la fase iniziale di vita delle imprese che per la fase di espansione e di scale-up, Iren mette a disposizione specifici pacchetti di servizi personalizzati che includono sperimentazioni, supporto tecnico, consulenza legale, test di mercato e accordi commerciali e industriali. Il programma prevede investimenti diretti e indiretti con ticket differenti da 100.000 a 2 milioni di euro, a seconda della fase di vita della startup e delle necessità.
Qui il sito: Iren UP
Neva sgr
Neva sgr è nata nel 2016 come Neva Finventures, veicolo di corporate venture capital dedicato a investimenti strategici di Intesa Sanpaolo. Si è poi trasformata in Neva SGR, controllata al 100% da Intesa Sanpaolo Innovation Center -la società del gruppo dedicata all’innovazione-, con un incremento di 50 milioni al suo capitale iniziale di 100 milioni di euro. Fin dai tempi di Neva Finventures, il veicolo investe, generalmente con quote di minoranza, in società fintech che possano diventare complementari alle attività del gruppo, in industrie chiave come l’economia circolare e la data-driven economy, e in fondi di venture capital.
Nell’agosto 2021 Neva sgr ha lanciato il suo fondo Neva First in partnership con Intesa Sanpaolo Private Banking. Il nuovo fondo investe circa il 70% all’estero e il 30% in Italia, ha un obiettivo di raccolta di 250 milioni di euro, ed è guidato dall’amministratore delegato di Neva sgr Mario Costantini. Il nuovo fondo si concentrerà in particolare in società ad alto contenuto tecnologico (DeepTech) in fase di crescita ed espansione.
Quasi tutte le partecipazioni di Neva Finventures sono state trasferite nel portafoglio di Neva First, tra cui R3, Yolo, MatiPay, D-Orbit, iwoca, Diamanti, vFunction, blubrake, Jumple, TechStars, Rocket Internet Capital Partner I & II, Endeavour Catalyst III.
Qui il sito: Neva SGR
NextEnergy Group
NextEnergy Group è attivo nel settore dell’energia solare e rinnovabile con la missione di generare un futuro più sostenibile guidando la transizione verso l’energia pulita. Il Gruppo attivo dal 2007 conta circa 250 dipendenti in tutto il mondo, opera in nove paesi tra Europa, Americhe e India ed è composto da tre società indipendenti e specializzate nello sviluppo, finanziamento e gestione di impianti di energia rinnovabile. Il suo fondo di venture capital NextSTEP, fondato nel 2022 per la capitalizzazione di startup innovative nell’ambito cleantech. Investe soprattutto in Italia e UK, ma anche nel resto dell’Europa e in USA, in startup in fase pre-seed e seed. L’interesse maggiore di NextSTEP è rivolto alle realtà imprenditoriali uscite da incubatori e acceleratori, ma anche da università e centri di ricerca. Una parte del fondo di NextSTEP è destinata all’opportunity fund, investimenti in realtà imprenditoriali in fase più avanzata. Un’ulteriore fascia di interesse per NextSTEP corrisponde alle aziende, con cui vengono creati programmi ad hoc di open innovation insieme ai Chief Innovation Officer, i Sustainability Officer e gli stessi CEO di imprese con un interesse reale e concreto verso la sostenibilità ambientale.
Qui il sito: https://nextstepaccelerator.com/
Recordati e Scientifica Venture Capital
Il gruppo farmaceutico internazionale Recordati ha stretto nel 2023 una partnership con Scientifica Venture Capital, società di venture capital specializzata nel finanziamento di startup scientifiche e tecnologiche, per identificare le startup più promettenti del settore farmaceutico e delle tecnologie mediche e biomediche su cui investire per accelerare il suo processo di innovazione.
Con la sua consolidata esperienza nel settore farmaceutico e la sua ampia presenza globale, Recordati mette a disposizione il know how, le risorse e le reti di distribuzione per favorire la crescita e l’espansione delle realtà imprenditoriali selezionate, che avranno necessità di ricevere una validazione industriale del prodotto farmaceutico e, successivamente, di testare il proprio market fit in ambito distributivo.
Qui il sito: Scientifica Venture Capital
Reale Group
Dal 2018 investe in startup anche la compagnia assicurativa italiana Reale Group. La compagnia non ha un veicolo dedicato nè un budget definito ma, come ha spiegato a EconomyUp Andrea Birolo, Head of Corporate Venture Capital di Reale Group, “Gli investimenti vengono conclusi solo se a monte di tutto il processo c’è uno stakeholder di business che ci dice che l’impegno finanziario è funzionale al problema che sta cercando di risolvere.”
L’attività di corporate venture capital è gestita da una divisione dedicata: Reale Group Corporate Venturing, parte dell’area Digital & Innovation, che si occupa di ricercare ed investire nelle migliori startup innovative, italiane ed estere. Le principali aree di ricerca sono Insurance Products & Services, Underwriting, Claims, Digital Health, Proptech, Regtech, Sales&Distribution, Fintech& Payments E Mobility.
Finora Reale Group ha investito in 7 startup italiane ed estere: SOS Pediatra, piattaforma per prenotare visite pediatriche domiciliari o consulti; Vite Sicure, marchio del broker assicurativo Bridge Insurance che consente di sottoscrivere in 3 minuti una copertura temporanea caso morte; Pharmercure, startup italiana che consegna farmaci a domicilio; Auting, piattaforma di car sharing tra privati che permette l’incontro fra chi desidera utilizzare un’autovettura e chi la mette a disposizione; Tribe, agenzia di sottoscrizione assicurativa norvegese che distribuisce prodotti di compagnie assicurative locali attraverso il proprio canale digitale; Charlie24, web app per la richiesta di assistenza stradale on demand (road assistance as-a-service) con pagamento della prestazione direttamente dall’applicazione; Moneymour, piattaforma digitale per velocizzare e automatizzare il processo di credit scoring.
Qui il sito: Reale Group Corporate Venturing
Smeup
Smeup, società lombarda che aiuta le aziende a sviluppare il loro business attraverso un software strategico e infrastrutture dinamiche, nel gennaio 2022 ha annunciato il lancio di s2capital, fondo di corporate venture capital legato al contesto di smeup4innovation. Obiettivo del veicolo sarà investire in startup che focalizzano il proprio business nella diffusione dell’innovazione tecnologica nell’economia reale, con particolare attenzione al segmento B2B, mettendo a disposizione delle stesse startup le competenze e le relazioni industriali costruite in oltre 30 anni di attività. Smeup in precedenza ha investito in due startup legate al mondo della trasformazione digitale.
Nel 2019 ha puntato su Apping srl, azienda incubata dal gruppo con la mission di sviluppare app innovative per il settore B2B, e a inizio 2021, in partnership con il cliente Intea Engineering, ha investito IoTReady, startup specializzata in IoT.
Qui il sito: S2Capital
Terna
Terna ha lanciato a fine 2022 il fondo Terna Forward: uno special purpose vehicle con dotazione iniziale di 50 milioni di euro per investire in startup e PMI con soluzioni di meccatronica (robot, droni ed esoscheletri) e tutte le tecnologie strategiche che l’azienda utilizza già per il monitoraggio e la manutenzione degli asset, oltre a sperimentare nuove soluzioni per la sicurezza e il miglioramento delle condizioni di lavoro del personale tecnico.
Tim
La società italiana di telecomunicazioni Tim investe nel CVC attraverso la società Tim Ventures, che ha finanziato finora 13 startup digitali, 12 delle quali accelerate nel programma TIM WCap.
Tim Ventures ha investito direttamente in: Satispay, scaleup fintech attiva nei pagamenti via mobile e valutata complessivamente 150 milioni di euro circa; WeSchool, la piattaforma di classe digitale che permette ai docenti di portare in modo semplice la propria classe online, invitare gli studenti, creare lezioni, condividere materiali, discutere, gestire lavori di gruppo, verifiche e test; Askdata, che offre una piattaforma specializzata nei data analytics per condurre ricerche istantanee all’interno di database aziendali ed analizzare i dati usando il linguaggio naturale; Pedius, app che permette alle persone non udenti di fare una telefonata o di partecipare a una conferenza tramite una tecnologia di sintesi vocale e di riconoscimento; Wiman, startup che si occupa di connettività WiFi a livello globale, con lo scopo di semplificare l’accesso a internet e soddisfare il bisogno di WiFi gratuito; Webidoo, startup che fornisce servizi di digital marketing e digital transformation pensati appositamente per pmi e professionisti. Inoltre nel marzo 2021 Tim Ventures insieme al fondo United Ventures sgr ha lanciato UV T-Growth, il fondo di venture capital focalizzato su investimenti in aziende europee innovative ad elevata potenzialità di crescita. Il suo principale investitore è Tim attraverso Tim Ventures.
Il fondo risulta da tempo inattivo.
Tuttavia, nel 2020 Tim Ventures ha lanciato un nuovo fondo assieme a United Ventures: UV T-Growth. UV T-Growth nasce con un target di 150 milioni, di cui 60 sottoscritti da TIM, per investire in imprese “late stage’” prevalentemente in Italia e in Europa.
Gli ambiti tecnologici sono in linea con le strategie di TIM in ambito 5G, attraverso lo sviluppo di soluzioni cloud, internet of things, edge computing, intelligenza artificiale, realtà virtuale, realtà aumentata e applicazioni di cyber security e sistemi di pagamento in mobilità, con l’obiettivo di creare nuovi servizi, tra gli altri, per la Smart City, la Smart home, la scuola e il mondo del lavoro.
Unicredit
La banca milanese è attiva nel corporate venture capital attraverso Unicredit Evo, creata in partnership con la società di consulenza Anthemis. L’unità di CVC, lanciata nel marzo 2016, è dedicata al fintech e ha una dotazione iniziale di 200 milioni di euro. Il team di Unicredit Evo è formato da: Marco Pusterla (responsabile della strategia fintech e degli investimenti in equity di Unicredit); Vica Manos e Ruth Foxe Blader (entrambe group director di Anthemis).
Unicredit Evo ha investito in: Meniga, società che fornisce di soluzioni digital banking con uffici a Londra e in varie altre città; +Simple, robo-broker francese dedicato a pmi e imprenditori autonomi; Fluidly, società che ha l’obiettivo di ripensare al modo in cui le aziende pianificano e gestiscono i propri flussi di cassa, facendo leva su intelligenza artificiale, esperienza in materia contabile e machine learning; Project Neptune, startup che punta a creare una rete standard aperta in modo che le banche e gli investitori possano scambiarsi “axe” and “inventory” controllati, mirati e in tempo reale, lasciando la proprietà e il controllo ai data provider; Aesthetic Integration, startup fintech con sede a Londra che sta rivoluzionando la sicurezza, la stabilità e la trasparenza dei mercati finanziari globali; HappyMoney, startup che mira a comprendere e accelerare il percorso che porta la clientela verso il benessere finanziario; Betterment, robo-advisor indipendente che offre portafogli di Etf diversificati a livello globale; Trov, startup in grado di reinventare i servizi assicurativi per le giovani generazioni, rendendoli semplici, flessibili e trasparenti.
Il fondo risulta da tempo inattivo.
Zambon
La società farmaceutica Zambon ha creato ZCube-Zambon Research Venture: un fondo per investire in startup attive in ambito life science nelle aree di interesse della farmaceutica, come problematiche respiratorie o legate a patologie neurodegenerative.
Finora ZCube ha investito nella startup tedesca Suppremol (di cui ha venduto la propria quota alla multinazionale Baxter Bio Science per 200 milioni di euro), in PharmEste, società che si occupa di ricerca e sviluppo in campo chimico farmaceutico; nella biotech austriaca ProtAffin ,in Endostart, società che sviluppa sistemi di colonscopia a bassa invasività, e in Hyivy Health (100mila euro), startup canadese early stage che sta mettendo a punto un dispositivo smart per la riabilitazione del pavimento pelvico.
ZCube ha anche lanciato nel marzo 2016 Open Accelerator, un percorso in 10 tappe per ricercatori, scienziati e aspiranti imprenditori, finalizzato alla selezionare 6 idee meritevoli di ricevere un investimento seed, fino a un massimo di 100 mila euro a progetto, per un totale di 600 mila euro.
Qui il sito: Zcube
Zanichelli Editore
Il famoso editore delle enciclopedie ha lanciato Zanichelli Venture: un’iniziativa di investimento in startup edtech in fase pre-seed o seed, in Italia o all’estero. In particolare, il corporate venture capital è a caccia di idee audaci su istruzione e tecnologia, e che cerchino finanziamenti pre-seed o seed. Zanichelli Venture è guidato da Enrico Poli.
Oggi detiene in portafoglio le edutech estere: KiDE Science (Finlandia), una scuola che sviluppa l’apprendimento basato sul gioco e le risorse per promuovere le capacità di pensiero scientifico nei bambini dai 3 agli 8 anni; 101 Edu (Usa), che ha sviluppato un prodotto che consente agli istruttori di coinvolgere gli studenti in classe, assegnare i compiti e fornire rinforzi in movimento; Mindstone (UK), piattaforma che rende più facile per gli studenti tracciare connessioni preziose tra i loro materiali di apprendimento, comprese le tue risorse, note, punti salienti e discussioni; Kaizen Languages (UK), che offre un tutor linguistico privato, alimentato dall’intelligenza artificiale; Alpe (Israele), piattaforma audio che offre corsi progettati specificamente per gli studenti in movimento; London Interdisciplinary School (UK), che sta costruendo una nuova università specializzata nelle arti, nelle scienze e nelle discipline umanistiche; NewCampus (Singapore), piattaforma di apprendimento dal vivo che insegna le più attuali capacità di business e leadership; Foundry College (Usa), startup che mira a stravolgere il tradizionale modello di college biennale fornendo agli studenti le competenze e le conoscenze del ventunesimo secolo.
Qui il sito: Zanichelli Venture
(Articolo aggiornato al 29/08/2024)