L'OSSERVATORIO

Corporate venture capital italiano a quota mezzo miliardo, le aziende investono in startup il doppio dei fondi

Le imprese mature del sistema industriale contribuiscono con 489 milioni di euro agli investimenti in startup, oltre il doppio di quelli degli investitori specializzati (192 milioni). Questi e altri dati nell’Osservatorio sull’Open Innovation e il Corporate Venture Capital italiano

Pubblicato il 24 Ott 2019

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Il corporate venture capital italiano crede nelle startup più degli investitori specializzati come, per esempio, i fondi di venture capital. È il Quarto Osservatorio sull’Open Innovation e il Corporate Venture Capital Italiano a evidenziare che le corporate, cioè le imprese mature del sistema industriale italiano e internazionale, hanno investito ad oggi quasi mezzo miliardo di euro in startup innovative (per l’esattezza 489 milioni di euro). Un dato che indica quanto le aziende credano nell’open innovation che arriva dalla contaminazione con le giovani imprese innovative.

L’Osservatorio – promosso da Assolombarda, Italia Startup e Smau, con la partnership scientifica di InfoCamere e degli Osservatori del Politecnico di Milano e con il supporto di Confindustria e Piccola Industria Confindustria – rileva una crescita del corporate venture capital nel nostro Paese. Il numero delle quote dei soci Corporate che hanno investito in startup innovative è aumentato dell’88% tra settembre 2017 e settembre 2019 da 6.727 a 12.667 unità. Se si considerano le sole partecipazioni dirette, il numero di quote si attesta a 5.071, per un incremento del 76,1% negli scorsi due anni. Dalla fondazione del registro dedicato delle startup innovative, sia gli operatori Corporate (489 milioni di €) sia quelli Family&Friends (437 milioni di €) – ovvero persone fisiche e ditte individuali – contribuiscono a oltre il doppio degli investimenti provenienti dagli investitori specializzati (192 milioni di €), fondi di venture capital in primis.

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Ma vediamo insieme i principali contenuti del Quarto Osservatorio sull’Open Innovation e il Corporate Venture Capital Italiano presentato oggi 24 ottobre durante la terza giornata di Smau a Fieramilanocity.

Corporate Venture Capital italiano: i CVC nel capitale di 2.656 startup

Gli investitori specializzati in innovazione sono nel capitale di 398 startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro. I soli Corporate Venture Capital sono nel capitale di 2.656 startup innovative mentre 7.490 startup innovative hanno come soci solo family & friends.

Il numero di startup innovative nel portafoglio del CVC è cresciuto di 503 unità tra 2017 e 2019, passando da 2.154 a 2.657 (+23,3%).

Corporate Venture Capital metà del fatturato delle startup deriva da società su cui i CVC hanno investito

Se si considerano i dati parziali dei bilanci di esercizio 2018, depositati al momento di redazione dell’Osservatorio da parte delle startup innovative, il fatturato generato nel 2018 è pari a 889 milioni di euro. Il 50,52% di questi ricavi, pari a 449 milioni di euro è prodotto da Startup innovative nel portafoglio di CVC.

Corporate Venture Capital italiano: la suddivisione per territorio e settore

La maggior parte dei soci corporate di startup innovative, 68,52%, ha sede al Nord Italia.

Anche le startup innovative sono maggiormente presenti nel Nord (55,41%). Nonostante questo, si nota come la percentuale delle startup sia più bassa di quella dei soci CVC, a indicare che un flusso di investimenti da parte di CVC del Nord va a beneficio di startup innovative che operano nel Centro Sud.

Le startup sulle quali ricadono investimenti da CVC, nonostante siano solo il 25,5% del totale, generano il 37,7% degli addetti impiegati da tutte le startup innovative. Sono quindi quelle che, in proporzione, contribuiscono maggiormente alla creazione di posti di lavoro.

A fronte di una generale stagnazione economica, nel 2018 il fatturato e il valore aggiunto dei soci CVC presentano una crescita sul 2017, rispettivamente del 5,01% e del 7,17%.

Angelo Coletta, Italia Startup: “Incentivare gli investimenti delle corporate”

“Quasi mezzo miliardo di investimento da parte delle corporate in startup innovative. Un dato positivamente sorprendente che dice quanto le imprese, grandi, medie e piccole, credano nell’innovazione aperta che arriva dalla contaminazione con le giovani imprese innovative” commenta Angelo Coletta, Presidente di Italia Startup. “Si tratta ora di allargare e consolidare questi modelli virtuosi di corporate venture e di open innovation, da un lato divulgando le buone pratiche – 20 di queste sono pubblicate nell’Osservatorio di quest’anno – dall’altro dando vita a misure legislative adeguate per incentivare gli investimenti da parte delle aziende, oggi concentrate prevalentemente sulle persone fisiche e sugli investitori istituzionali”.

Stefano Venturi, Assolombarda: “Equiparare l’investimento in startup a quello in R&D”

“L’Osservatorio è uno strumento utile sia per fotografare il fenomeno di collaborazione tra startup e aziende sia per stimolare le imprese a valutare le pratiche di Open Innovation e Corporate Venture Capital e agganciarsi così alle catene globali del valore – ha dichiarato Stefano Venturi, Vicepresidente di Assolombarda con delega a Attrazione Investimenti, Competitività Territoriale, Infrastrutture per la Logistica e Trasporti, Startup -. I dati di quest’ultima edizione dimostrano una crescita notevole delle aziende che investono in startup innovative ma, nonostante i segnali di sviluppo, va sottolineato che le dimensioni dell’ecosistema delle startup a livello nazionale sono ancora ridotte rispetto ai competitor come Francia e Spagna. Per dare più forza a questo settore pensiamo sia necessario equiparare l’investimento in startup a quello in Ricerca e Sviluppo e aumentare il massimale di 1,8 milioni di euro che oggi si applica alla deduzione IRES riservata alle aziende che investono in startup innovative. Infine, chiediamo che venga data attuazione quanto prima al Fondo Nazionale per l’Innovazione inserito nella Legge di Bilancio 2019 che, ad oggi, è ancora senza un chiaro piano operativo”.

Pierantonio Macola, Presidente Smau: “Le startup con un investitore corporate crescono di più”

“In questa 56ma edizione di Smau abbiamo visto diversi indicatori, qualitativi e quantitativi, che dicono la stessa cosa: l’Open Innovation è un percorso che le aziende italiane hanno intrapreso con decisione, finalmente potremmo anche aggiungere, e non si torna indietro”, considera Pierantonio Macola, Presidente Smau. “I dati della quarta edizione dell’Osservatorio rendono evidente un ulteriore aspetto: sono le startup con un investitore corporate quelle che crescono di più sia in termini di fatturato che di occupazione. Creare, quindi, occasioni di incontro fra aziende e startup è fondamentale e a Smau siamo orgogliosi del lavoro che portiamo avanti in questo senso”.

Tenendo conto dei valori cumulati di capitale sociale e riserve (positive) delle startup innovative, raggruppati per tipologia dell’investitore in base alle proprietà nelle quote (superiori all’1%), si nota come nella somma del capitale effettivamente investito nelle startup il valore CVC sia più che doppio rispetto agli Operatori Specializzati. Questo dato conferma che nel mercato italiano gli operatori che principalmente investono in startup sono proprio Corporate e Family&Friends.

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