
Venture Capital
L'investimento per finanziare l’avvio o la crescita di un’attività in settori a elevato potenziale di sviluppo
Il venture capital è un investimento volto a finanziare l’avvio (o la crescita) di un’attività in settori a elevato potenziale di sviluppo. Questa la definizione dell'Aifi (Associazione italiana del Private Equity e del Venture Capital): il venture capital è "l'attività di investimento nel capitale di rischio di imprese non quotate, con l’obiettivo della valorizzazione dell’impresa oggetto dell’investimento, ai fini della sua dismissione entro un periodo di medio-lungo termine". Ecco approfondimenti e notizie sul venture capital in Italia e nel mondo
Che cos'è il Venture Capital?
Il Venture Capital è un investimento volto a finanziare l'avvio o la crescita di un'attività in settori ad elevato potenziale di sviluppo. Secondo la definizione dell'AIFI (Associazione Italiana del Private Equity e del Venture Capital), si tratta dell'attività di investimento nel capitale di rischio di imprese non quotate, con l'obiettivo della valorizzazione dell'impresa oggetto dell'investimento, ai fini della sua dismissione entro un periodo di medio-lungo termine. Gli investitori di venture capital forniscono capitali alle startup e alle piccole imprese con potenziale di crescita elevato in cambio di una partecipazione azionaria.
FAQ generata da AI
Che cos'è il Corporate Venture Capital?
Il Corporate Venture Capital (CVC) è una forma di investimento di venture capital attraverso la quale un'azienda matura e consolidata investe in un'impresa target (startup o piccole imprese altamente innovative, con alto potenziale di scalabilità), ottenendo una quota di minoranza di capitale sociale (equity). Attraverso gli investimenti CVC, le aziende puntano a perseguire soprattutto obiettivi strategici di presidio e sviluppo di nuove tecnologie e/o nuovi modelli di business, accedendo a nuove competenze, idee e tecnologie all'esterno del perimetro aziendale.
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Qual è lo stato del Corporate Venture Capital in Italia nel 2024?
Nel 2024, il Corporate Venture Capital in Italia ha mostrato un significativo rallentamento. I CVC italiani hanno partecipato a soli 15 round, raccogliendo 69 milioni di euro, un dato nettamente inferiore rispetto ai 228 milioni di euro del 2023. La presenza del CVC italiano sull'intero ecosistema di venture capital rimane limitata, con una partecipazione che oscilla tra il 4% e il 6% del totale dei round di investimento. Un aspetto preoccupante è l'orientamento internazionale del CVC italiano: il 59% dei round in cui hanno partecipato CVC italiani ha visto il finanziamento di startup estere, e queste startup hanno rappresentato circa l'80% degli importi totali raccolti in tali round.
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Quali sono i principali fondi di venture capital in Italia?
In Italia operano numerosi fondi di venture capital, distribuiti principalmente in Lombardia (che copre il 46% del mercato), seguita da Lazio (13%) e Piemonte (8%). Tra i principali fondi troviamo: CDP Venture Capital sgr, P101, 360 Capital Partners, United Ventures, Primo Ventures sgr, LVenture Group, Indaco Venture Partners sgr, Neva sgr, Innogest, e Oltre Impact. Altri importanti player includono fondi specializzati come Panakes Partners (scienze della vita), Claris Ventures (biofarmaceutica), e Xyence Capital (ex Principia sgr). Ci sono anche corporate venture capital come Tim Ventures, Angelini Ventures, e A2A con il fondo 360 LIFE II in partnership con 360 Capital.
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Come si posiziona l'Italia nel panorama europeo del venture capital?
L'Italia si posiziona al decimo posto in Europa per investimenti di venture capital realizzati negli ultimi cinque anni, ma scivola al quart'ultimo posto per investimenti pro-capite. Secondo Banca d'Italia, nel triennio 2021-2023 l'investimento VC in Italia è stato pari a circa lo 0,03% del PIL, contro lo 0,09% di Francia e Germania. Nonostante il raddoppio della capacità di raccolta fondi in dieci anni, l'Italia rappresenta ancora solo il 4% del totale europeo degli investimenti in venture capital. Gli investimenti rappresentano solo lo 0,06% del PIL italiano a fronte dello 0,20% della Germania, 0,26% della Francia e 0,12% della Spagna.
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Quali sono i settori più finanziati dal venture capital in Italia?
Secondo i dati del VeM (Venture Capital Monitor), l'ICT monopolizza l'interesse degli investitori di venture capital in Italia, con una quota del 38% delle società target. A seguire, il 12% degli investimenti initial è diretto verso l'Healthcare, il 9% verso il comparto degli altri servizi, trainati dall'edutech, mentre Fintech e Energia e Ambiente attraggono ciascuno il 7% degli investimenti. Nel primo semestre del 2025, il settore Life Sciences ha guidato gli investimenti con un divario marcato rispetto agli altri settori, evidenziando uno spostamento verso industrie più capital-intensive. Smart City è stato il settore con il maggior numero di round, seguito da Software e Life Science.
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Quali sono le cause del ritardo italiano nel venture capital secondo Banca d'Italia?
Secondo Banca d'Italia, le ragioni del ritardo italiano nel venture capital si raggruppano in tre grandi fattori: 1) Scarsità di idee innovative e brevettabili: la spesa privata in R&D è allo 0,78% del PIL, la metà della Germania (2,11%) e ben sotto la media UE (1,48%), con solo 0,8 brevetti ogni 10.000 abitanti contro gli 1,6 della Francia e i 3 della Germania; 2) Fondi di investimento ancora troppo piccoli: alla fine del 2023 gli asset gestiti dai fondi italiani di VC erano inferiori ai 3 miliardi di euro, con soli 39 gestori attivi e un patrimonio medio di 70 milioni; 3) Mancanza di investitori istituzionali: tra il 2019 e il 2023, assicurazioni e fondi pensione hanno contribuito solo per il 2% alla raccolta dei fondi VC, contro il 18% in Francia.
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Quali sono le iniziative regionali per sostenere il venture capital in Italia?
Un esempio significativo di iniziativa regionale è la nuova strategia per il venture capital della Regione Lazio, che ha una dotazione complessiva di oltre 100 milioni di euro. La strategia prevede quattro strumenti di venture capital (riuniti nel contenitore FARE Venture 2): Lazio Venture 2 (60 milioni), rivolto a gestori vigilati; Venture Tech Lazio (12 milioni), rivolto ai venture accelerators; Innova Venture 2 (5,5 milioni), per investimenti diretti in startup; e TT Venture Lazio (11,5 milioni), per investimenti ad alto rischio nati da programmi di accelerazione nel Tech Transfer. L'obiettivo è portare la regione ad essere uno dei territori più attrattivi in Italia per gli investimenti in innovazione, sfruttando il volano dei fondi pubblici per attrarre investitori privati.
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Qual è l'andamento del venture capital in Italia nel 2025?
Nel secondo trimestre 2025 in Italia sono stati investiti 227 milioni in 104 round d'investimento, dei quali 12 Serie A e 2 Serie B. Si tratta dell'ammontare investito più basso dal secondo trimestre del 2024 e segna il terzo trimestre consecutivo di calo e senza la presenza di mega round. Guardando ai dati dei primi sei mesi del 2025, con 545 milioni di euro raccolti in 210 round, il primo semestre è in linea con la media semestrale degli ultimi 3 anni senza mega round. Pre-Seed e Seed hanno rappresentato il 64% dei round, mentre in termini di raccolta, i Serie A rappresentano il 42% del totale investito e i Serie B l'8%. Il round più importante per importo raccolto è stato quello di Jet HR, chiuso a 25 milioni di euro.
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Come funziona un modello di corporate venture capital in partnership con un operatore di venture capital?
Un esempio interessante è la partnership tra A2A e 360 Capital per il fondo 360 LIFE II. Questo modello combina la forza finanziaria di un fondo di venture capital con il know-how industriale di una grande azienda. Il fondo è gestito dall'operatore di venture capital (360 Capital), che mantiene l'indipendenza nelle decisioni di investimento, mentre l'azienda (A2A) fornisce supporto nelle attività di due diligence e nell'implementazione delle tecnologie innovative nei propri processi operativi. Le startup beneficiano non solo del capitale, ma anche dell'accesso alle risorse e alle competenze del gruppo industriale. Il fondo è aperto ad altri partner industriali (come De Nora) e istituzionali (CDP Venture Capital e Bpifrance), creando sinergie e opportunità di cooperazione lungo la filiera.
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