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Open Innovation 2021: le esperienze internazionali più interessanti dell’anno (e le risposte che danno)

Dall’apertura dei programmi di Intrapreneurship di Engie alle startup all’esternalizzazione del fondo di Corporate Venture Capital di Boeing. Ecco i casi più interessanti di Open Innovation 2021. Da cui è possibile prendere spunto per evitare di commettere errori

Pubblicato il 21 Dic 2021

Photo by Skye Studios on Unsplash

Open innovation 2021, quali sono le migliori esperienze internazionali? È molto difficile identificare che cosa funziona veramente nel mondo dell’open innovation. Per due ragioni:

  1. Le aziende continuano a modificare i modelli e le iniziative con cui interagiscono con le startup. “Nothing is crystallised, everything is always evolving”, come ho anche ribadito settimana scorsa in un’intervista su Sifted del Financial Times.
  2. Ci vuole molto tempo per poter valutare i risultati di una strategia di open innovation così come delle diverse iniziative. Anche perché l’unico ritorno sugli investimenti in innovazione che alla fine conta è la sopravvivenza dell’azienda. Tutto il resto sono cure palliative.

Open innovation 2021, i Corporate Startup Stars Award

Difficoltà a valutare non significa essere legittimati a fare errori evitabili. Per quanto non ci sia nulla di certo parlando di innovazione, ci sono modelli da cui si può prendere spunto. E ci sono sperimentazioni in corso che possono rivelare le difficoltà di modelli esistenti.

Questa settimana vi presento quelli che ritengo essere i casi di open innovation più interessanti tra quelli che sono stati premiati in occasione dei Corporate Startup Stars Awards 2021 che si sono tenuti a Parigi scorsa settimana. Per maggiori dettagli (oltre a dati ed analisi) vi rimando al report di Mind the BridgeEvolve or Be Extinct: Current and Future Models of Open Innovation from the 2021 World’s Corporate Startup Stars” che, fresco di pubblicazione, può essere scaricato qui.

Engie, perché non aprire i programmi di Intrapreneurship alle startups? 

Inaugurato oltre 30 anni, “Engie Innovation Trophies” è il programma di intrapreneurship di Engie che verte su una call for projects annuale su diversi temi strategici. Il programma è stato recentemente (e pesantemente) ristrutturato qualche anno fa. Due spunti interessanti:

  • Le call non sono aperte solo ai dipendenti di Engie ma anche a soggetti esterni (tra cui startup). Ciò, nonostante aumenti la complessità di gestione, permette di creare team misti (dipendenti e imprenditori) e di conseguenza esponenzialmente migliorare sia le possibilità di apprendimento che la qualità dei risultati.
  • Di recente Engie ha introdotto un premio per riconoscere i progetti degli anni precedenti che hanno prodotto risultati tangibili. Un modo forte per comunicare un orientamento deciso ai risultati.

National Grid, come colmare il ritardo sull’open innovation?

National Grid (utility inglese nel campo del natural gas ed elettricità) si è mossa con un certo ritardo sul fronte dell’open innovation. Però, quando si è decisa a farlo (2018), lo ha fatto con estrema decisione, creando National Grid Partners che, riprendendo una espressione che ho usato in una intervista con Brian Ryan – equivale alla USS Enterprise di Star Trek. Due aspetti rendono questo approccio interessante:

  • La decisione di collocare la piattaforma di innovazione (CVC, venture builder e accelerazione) in Silicon Valley
  • La scelta di reclutare il vice presidente di Intel Capital Lisa Lambert e parte del suo team. Una sorta di galacticos nel mondo del CVC.

L’esperienza e la localizzazione sembrano aver pagato. Tant’è che in 3 anni hanno investito 250 milioni di dollari (35 aziende). E ora hanno a disposizione un nuovo fondo da 150 milioni.

Telefonica Wayra Builder, come sfruttare le tecnologie non più strategiche?

Tutte le grandi imprese hanno sviluppato negli anni un portafoglio di tecnologie, proprietà intellettuale e progetti di ricerca che, per quanto validi, possono non essere più centrali per la strategia dell’azienda.

Telefonica ha lanciato lo scorso anno Wayra Builder per sviluppare e mettere sul mercato (aprendo il management e il capitale a terzi) quegli asset da cui ritengono possano estrarre valore. Come?

  • Valutando gli asset interni in modo iper-selettivo e assumendo una prospettiva esterna (ossia poca affezione, money first).
  • Creando delle newco (spin-off) da mettere sul mercato insieme ad investitori terzi.

Boeing – AEI HorizonX, perché esternalizzare il fondo di CVC?

Avevamo già parlato di una tendenza in emersione che porta ad esternalizzare alcuni strumenti di open innovation: c’è chi (Daimler) lo ha fatto con il Venture Builder (ne avevamo discusso qui), altri (SAP, BBVA, Santander, E.ON, …) con il Corporate Venture Capital (qui una analisi).

A questi si è unito Boeing che lo scorso agosto ha spinoffato il proprio fondo HorizonX (lanciato nel 2017) che verrà gestito da una joint venture con AE Industrial Partners (AEI).

Perché? Due le ragioni:

  • Maggiore snellezza e velocità operativa al di fuori del contesto aziendale.
  • Volontà e possibilità di allargare la visione del fondo su tecnologie più lontane dal core business.

Nel Report potete trovare altri casi di aziende che stanno intraprendendo percorsi di open innovation con un carattere evolutivo (ossia in grado i modificare approcci e modelli esistenti). D’altronde: “Evolve or Be Extinct”.

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Alberto Onetti
Alberto Onetti

Chairman (di Mind the Bridge), Professore (di Entrepreneurship all’Università dell’Insubria) e imprenditore seriale (Funambol la mia ultima avventura). Geneticamente curioso e affascinato dalle cose complicate.

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