Premiazioni

Italian Fintech Awards, vincono eXrade e la startup di Benedetta Arese Lucini

Due i vincitori della call for ideas lanciata da CheBanca! per trovare progetti innovativi nell’ambito della financial technology: Ovalmoney, un’app per microrisparmi fondata dall’ex gm di Uber e Claudio Bedino, e Trakti, una piattaforma che permette alle Pmi di gestire le trattative

Pubblicato il 07 Mag 2016

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Ovalmoney, la startup per i microrisparmi fondata della ex responsabile italiana di Uber, e eXrade, spinoff di un centro di ricerca. Sono queste le startup che hanno vinto ex aequo CheBanca! Italian Fintech Awards, la call for ideas dedicata al fintech italiano la cui premiazione si è svolta durante FinTechStage Milano, l’evento internazionale focalizzato sulle innovazioni nella financial technology.

I vincitori hanno ottenuto un premio in denaro (25mila euro) una sessione di lavoro personalizzata con startup coach su temi specifici (fundraising, strategy, go to market, marketing, branding) e una visita ai due fintech accelerator Level39 e Startup Bootcamp FinTech a Londra, con la possibilità di incontrare investor londinesi, essere inseriti nella shortlist del fintech contest per essere selezionati per il programma di Startup Bootcamp FinTech e ottenere una membership per un anno presso Level39.

Ovalmoney, che ha sede a Londra, è stata lanciata da Benedetta Arese Lucini, l’ex general manager di Uber Italia, Claudio Bedino, fondatore di Starteed, ed Edoardo Benedetto, anche lui con un’esperienza in Starteed. Si tratta di un’app collegata al conto corrente e alla carta di credito dell’utente, a cui fornisce informazioni in tempo reale sulle abitudini di spesa, aiutandolo allo stesso tempo a fare microrisparmi, microsavings. In modo automatico, prende gli spiccioli restanti da ogni transazione per metterli in un “salvadanaio” digitale. Gli utenti poi possono chiedere piccoli prestiti p2p ad altri utenti dell’app e restituire la somma con micropagamenti giornalieri.

“Ci siamo accorti che nel settore finanziario c’era un problema: sono pochi i giovani, i millennial, che hanno accesso al mondo della finanza e dei risparmi”, ha detto Arese Lucini durante la presentazione del progetto agli IFA2016. “Il nostro obiettivo è portare queste persone a interessarsi di questi temi e fare micro-risparmi e micro-pagamenti. Abbiamo scelto Londra come base soprattutto perché la regolamentazione del settore è più agevole”.

eXrade è invece una startup di ricerca nel settore dei pagamenti elettronici fondata da Luigi Telesca, che ha inventato Trakti, una piattaforma che dà la possibilità alle piccole e medie imprese di gestire trattative di vario tipo da pc o tablet. Trakti mira a sostituire i CRM con una suite di strumenti per la chiusura delle trattative dal vivo, con una strategia multicanale per la gestione, qualificazione e contrattualizzazione dei lead anche nella Blockchain.

La call di Italian Fintech Awards si è conclusa il 31 marzo e ha portato alla scelta di 12 progetti “Sono le startup la linfa vitale per l’innovazione in ogni settore e quanto sta accadendo con il fintech ne è la conferma”, commenta Roberto Ferrari, direttore generale di CheBanca! che ha ricordato durante il FinTechStage i numeri dell’innovazione in ambito bancario-finanziario. “Secondo gli ultimi dati di CB Insights nel 2015 nel mondo sono stati investiti 22,3 miliardi di dollari nel fintech, un dato che è circa il doppio degli investimenti dell’anno precedente, di cui 1,8 miliardi di euro solo in Europa”

Per quanto riguarda l’Italia, le startup attive nel mondo del fintech in Italia sono attualmente 115, con una concentrazione significativa nel Nord Italia che ospita il 77% della realtà. Secondo gli ultimi dati del database delle startup fintech di StartupItalia!, solo in Lombardia ci sono 42 startup, seguita dall’Emilia Romagna (13) e dal Piemonte (7). Segue il Sud Italia, con il 12% delle startup principalmente in Campania (7). Chiude il Centro Italia, con l’11% delle startup, prevalentemente nel Lazio dove ce ne sono 12. Quasi la metà di queste startup (45%) si occupa di crowdfunding, seguito dai servizi bancari con il 16%. Sui pagamenti lavora il 12%, il 9% si occupa di ecommerce e infine il 4% si concentra sulla sicurezza.

Dall’ultimo contest, molto è cambiato nel mercato delle startup fintech in Italia: mentre nel 2014 sono stati stanziati 7,15 milioni di euro di finanziamenti, il 2015 è stato l’anno di questo settore con finanziamenti pari a 33,6 milioni di euro, più che quadruplicati rispetto all’anno precedente.

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