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Fintech in Italia: le startup aumentano del 49%, investimenti superiori al miliardo

La digitalizzazione spinge la crescita dell’ecosistema fintech in Italia, anche grazie alle collaborazioni. La maggior parte degli investimenti si concentrano in fase Seed. Aumentano le valutazioni e l’attenzione a Diversity & Inclusion: sono i dati emersi dallo IAG Index

Pubblicato il 16 Mag 2022

Startup fintech

Fintech in Italia, a che punto siamo? L’anno 2021 ha confermato come il settore Fintech stia vivendo un vero e proprio momento di fermento e crescita: le banche e gli altri attori del sistema finanziario hanno sviluppato nuovi canali e servizi digitali, e al contempo i consumatori italiani mostrano ogni anno una maggiore propensione nei confronti del digitale e dei servizi finanziari più innovativi.

Lo stesso interesse in questo ambito si registra in Italia, come evidenziato dallo IAG Index, termometro dell’ecosistema startup calcolato sul database di startup analizzate nella selezione delle opportunità di investimento di Italian Angels for Growth: nel 2021 le startup fintech che sono state analizzate hanno il rappresentato il 13,6%, aumentando del 49% rispetto all’anno precedente.

Il risultato ottenuto si inserisce in maniera assolutamente coerente con il panorama europeo, nel quale il settore fintech ha cementato la sua posizione come la categoria dominante di unicorni: in totale, ci sono circa 70 unicorni europei in diversi settori, e quasi la metà di questi sono in campo finance.

“IAG si pone l’obiettivo di essere un terreno fertile dove business angels e startupper si possano incontrare e intraprendere insieme questo viaggio, offrendo inoltre la possibilità ai potenziali investitori di avvicinarsi a questo mondo con percorsi di education e affiancamento da parte di investitori senior” dice Carlo Tassi, Presidente Italian Angels for Growth. “In questo panorama, lo IAG Index si rivela uno strumento utile per misurare l’ecosistema delle startup e intercettare quello che sta accadendo al mondo delle imprese innovative”.

La crescita del fintech è catalizzata da collaborazioni e digitalizzazione

Lo IAG Index conferma una volta per tutte l’importanza e la crescita delle collaborazioni e delle relazioni all’interno del variegato ecosistema Fintech, anche grazie ad iniziative italiane di successo come Scalapay, diventata ufficialmente il primo unicorno italiano, ampliando in modo importante il proprio raggio d’azione entro i confini del Buy Now Pay Later.

La digitalizzazione dei processi finanziari e la gestione via piattaforma online delle operazioni, sia lato front-end che back-end, sono solo alcuni dei fattori chiave che hanno catalizzato l’accelerazione del Fintech. Il mercato italiano è partito in ritardo, ma sta recuperando terreno come dimostrato da alcune storie di successo nel portafoglio IAG come ad esempio Fido e Sonect, ma anche la partnership commerciale lanciata da Banca Generali con la startup “wallet provider” Conio che offre servizi di custodia, negoziazione e reporting focalizzati in particolare sul Bitcoin.

Investimenti fintech in Italia: i Business Angels preferiscono la fase seed

Nel 2021 i Business Angels che investono tramite club deal hanno ribadito la propria preferenza ad investire in fase Seed, che corrisponde al 66,4% delle startup analizzate, valore in crescita rispetto all’anno precedente proprio a confermare questo posizionamento strategico.

Lo IAG Index sottolinea l’interesse nello stadio di sviluppo Seed anche grazie alla maturità dell’ecosistema venture capital italiano che ha assistito alla nascita di numerosi nuovi player con un ruolo di incubatori e acceleratori in fase pre-seed e fondi istituzionali di VC e Corporate VC che invece affiancano i progetti in fase early stage.

Questo permette agli angel group di dare il loro pieno sostegno alle startup nella fase in cui possono contribuire maggiormente per importi investiti e affiancamento strategico agli imprenditori: investire tramite gruppo infatti permette di aumentare l’importo dei capitali raccolti a favore della startup senza esporsi individualmente in maniera eccessiva (mantenendo così una buona diversificazione del portafoglio) e di far leva su competenze multidisciplinari all’interno del gruppo di investitori.

Fintech in Italia, aumentano le valutazioni

Nel corso del 2021 si nota un aumento generalizzato delle valutazioni, sia in fase pre-money che post-money: la maggiore presenza di attori e la valutazione delle politiche a favore dell’ecosistema hanno consentito un “effetto inflazionistico” sull’intero tessuto delle startup innovative. In aggiunta, l’imponente intervento da parte di Cassa Depositi e Prestiti ha permesso di superare per la prima volta in Italia 1 miliardo di euro di investimenti nel 2021.

Diversity & inclusion sempre più rilevanti

Inoltre, il tema Diversity & Inclusion sta assumendo un ruolo sempre più rilevante: per le organizzazioni più virtuose in questo ambito, le best practice costituiscono un driver di innovazione e differenziazione, fanno aumentare i ricavi e migliorano la customer satisfaction. In particolare, la diversità di genere rappresenta un ingrediente fondamentale per lo sviluppo di una startup, per riuscire a cogliere le opportunità e le necessità del mercato a 360°.

A questo proposito, lo IAG Index ha evidenziato come la percentuale di startup analizzate con almeno una donna tra i founders si rivela sopra gli standard internazionali, raggiungendo il 41,3%, con un incremento importante del 58% rispetto al 2020, che si è distribuito in modo piuttosto omogeneo in tutte le aree Industry analizzate.

Startup fintech: nei team ora ci sono più donne

In questa ottica, IAG ha intrapreso diverse iniziative per valorizzare questi due valori che da sempre sono centrali per l’associazione, inclusione e diversità: nel corso del 2021 è stata portata avanti una campagna di diversity con l’obiettivo di offrire pari opportunità per la nascita e la valorizzazione di talenti, sono state create partnership con realtà territoriali e settoriali per sviluppare una società più innovativa, più equa e più sostenibile, ed è stato pubblicato un ricco calendario di contenuti editoriali ed interviste realizzate con i soci e gli attori dell’ecosistema, che hanno sottolineato l’importanza dell’argomento e quanto ancora si può fare per attuare un reale cambiamento.

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