PAGAMENTI DIGITALI
Satispay, storia e protagonisti di una fintech italiana diventata unicorno
Un sistema di pagamento mobile semplice: è quello che ha creato Satispay, Dalla fondazione nel 2013 alla sua prima acquisizione, fino a l round che l’ha fatta diventare un unicorno, ecco le tappe della crescita. Che non accenna a fermarsi
di Luciana Maci
Pubblicato il 07 Set 2021
In Italia c’è una startup fintech che passerà alla storia dell’ecosistema dell’innovazione del Paese: è Satispay, l’innovativa azienda fintech italiana che ha rivoluzionato il settore del mobile payment. Ha segnato un record italiano a novembre 2020 con un megaround di finanziamento di circa 93 milioni di euro, e superato se stessa a settembre 2022 con un nuovo megaround da 320 milioni, superando la valutazione di 1 miliardo e diventando così unicorno. Ecco la sua storia.
Come funziona Satispay
Satispay è un’innovativa piattaforma di mobile payment basata su un network alternativo alle carte di credito o debito. Permette agli utenti di pagare nei negozi fisici e online e scambiarsi denaro tra amici, oltre a offrire una serie di altri servizi come ricariche telefoniche, pagamento di bollettini, pagoPA e bollo auto e moto, donazioni, buste regalo e risparmi. Senza costi di attivazione o canoni mensili, prevede soltanto con una commissione fissa di 20 centesimi per i pagamenti superiori ai 10€.
A luglio 2021 ha lanciato il nuovo servizio TESSERE, che consente di visualizzare e conservare in app documenti, come la tessera sanitaria e il codice fiscale, carte fedeltà dei supermercati e dei negozi dove si va più spesso, gift card e presto anche il green pass. In poche parole: tutte le tessere dotate di codice e barre e, a breve, anche QR code. La nuova funzionalità permette agli utenti Satispay di dire addio alle tessere di plastica e di visualizzarle direttamente in app.
Da startup a scaleup: breve storia di Satispay
Fondata nel 2013 da tre giovani imprenditori cuneesi, Alberto Dalmasso, Dario Brignone e Samuele Pinta, Satispay offre un sistema di pagamento digitale via smartphone e si pone l’ambizioso obiettivo di rivoluzionare il mondo dei pagamenti elettronici creando nuovi standard di trasparenza ed efficienza, fino a diventare lo strumento finanziario più diffuso in Europa. Dopo un periodo di sviluppo e di studio delle normative del mercato e delle tecnologie già esistenti, il sistema di pagamento Satispay viene lanciato all’inizio del 2015. La storia ricalca quella di molte startup di successo: gli inizi con pochi soldi, tanto duro lavoro, i primi riconoscimenti (l’interesse dei family office italiani, dei piccoli esercenti ma anche dei grandi player come Esselunga), i successivi aumenti di capitale, i primi progetti di l’espansione all’estero.
La svolta: il megaround di novembre 202o
A novembre 2020, Satispay ha annunciato un round di finanziamenti di serie C dal valore complessivo di circa 93 milioni di euro. Scommettono su di lei l’italiana Tim Ventures, il braccio di venture capital di TIM che da tempo non effettuava operazioni di rilievo, ma anche e soprattutto big internazionali come Tencent, Square, Lightstone. La partecipazione di questi colossi è uno degli elementi più rilevanti dell’operazione, oltre all’ammontare del finanziamento che, per l’Italia, è da record: si tratta di società con competenze straordinarie nel mondo dei pagamenti digitali e che, attraverso l’investimento su Satispay, puntano un simbolico faro sulla realtà italiana del fintech, provvista di un potenziale ancora tutto da esplorare. Qualcosa che coinvolge l’intero sistema Paese.
L’aumento di capitale è così ripartito: 68 milioni di euro di capitale risultanti dall’acquisto di azioni di nuova emissione e 25 milioni di euro dall’acquisto di quote in capo a precedenti investitori che, per favorire la risposta all’eccesso di domanda, hanno lasciato spazio a soggetti in grado di sostenere la crescita internazionale. Sommando questo nuovo round di serie C ai €42 milioni dei precedenti round di serie A e B, sottoscritti da business angel e investitori industriali e internazionali, Satispay raggiunge complessivamente €110 milioni di investimenti raccolti dalla nascita nel 2013. L’operazione ha come base una valutazione pre money di €180 milioni, che portano il valore dell’azienda post investimento a €248 milioni.
L’operazione di aumento di capitale sarà sottoposta all’approvazione dell’Assemblea dei Soci convocata per venerdì 20 novembre. Il closing formale dell’operazione, nei termini deliberati, è atteso entro la fine dell’anno.
Chi ha partecipato al round
Il round internazionale vede l’ingresso di player importanti a cominciare dall’italiana TIM Ventures, il corporate venture capital di TIM. Poi c’è Square, Inc., fintech americana leader nel settore guidata da Jack Dorsey (founder e CEO anche di Twitter); Tencent, tra le maggiori internet company al mondo; e LGT Lightstone, il ramo di growth equity impact investing, parte di LGT Capital Partners, il più grande gruppo familiare di private banking e asset management del mondo. A fianco di questi attori, come sempre, il nutrito gruppo di investitori e angel investor che continuano a seguire e supportare il progetto Satispay ormai da anni. Un round di investimento che è andato oltre l’iniziale obiettivo di raccolta di €50 milioni, e significativo soprattutto per gli attori coinvolti che hanno trovato spazio anche grazie alla disponibilità a cedere le proprie quote di soci come Iccrea, che ha accompagnato fin qui la Società. L’ingresso di TIM Ventures, al fianco di Square, Tencent e LGT Lightstone – tra i più grandi investitori tech a livello globale che per la prima volta investono in una azienda italiana – conferma un trend importante e positivo sul Fintech Europeo. Il settore della tecnologia applicata alla finanza sembra non subire la crisi, ma anzi essere pronto a fare il salto, con attori che nei prossimi anni potranno passare dall’essere startup di successo, ma locali, a leader europei nei vari servizi finanziari.
Un nuovo precedente per il venture capital italiano
“Agli investitori abbiamo raccontato non solo Satispay ma l’Italia stessa” ha detto il CEO Alberto Dalmasso in una conferenza stampa online. “Speriamo di costituire un nuovo precedente per il venture capital nel mercato italiano. I nomi degli investitori fanno accendere la curiosità sui nostri 60 milioni dei consumatori e sul fatto che siamo parte di un grande mercato europeo. Adesso molti nuovi investors, quando guarderanno all’Italia, penseranno che è un mercato sul quale concentrare l’attenzione”. Altro tratto rilevante dell’operazione è che è avvenuta in piena pandemia: non solo il Covid19 non ha fermato Satispay, ma lo ha fatto crescere. Sono aumentati gli esercenti che hanno fatto ricorso all’applicazione, la società ha introdotto ulteriori servizi (per esempio segnalando sull’app quegli esercenti in grado di fare consegne a domicilio) e ha anche avuto un ruolo nella distribuzione di buoni spesa ai cittadini nel Comune di Milano. Ma vediamo meglio come è andato l’investimento.
I finanziamenti raccolti sosterranno la crescita di Satispay nel mercato domestico, ma anche l’espansione in Europa, a partire dai Paesi in cui ha già fatto il proprio ingresso: Lussemburgo e Germania. “A causa dell’emergenza mondiale abbiamo dovuto ritardare l’internazionalizzazione – dice Dalmasso – ma siamo già partiti in Lussemburgo e abbiamo 150 negozianti a Berlino. Sono i primi passi, ci sembra di rivivere l’inizio della nostra storia, con i primi esercenti a Cuneo”.
Satispay e la pandemia: “L’abbiamo presa dal verso giusto”
Nel contesto piuttosto complesso generato dalla pandemia dovuta al virus Covid-19, Satispay ha visto un forte incremento nelle iscrizioni e nell’utilizzo dei servizi dell’app, arrivando a contare quasi 450.000 nuovi utenti e 35.000 nuovi esercenti affiliati al network nei primi dieci mesi del 2020, tra cui importanti gruppi come Carrefour, Auchan, Autogrill, Mondadori, KFC e partner tecnici di rilevanza mondiale, come Docomo e Vtex a testimonianza di una progressiva crescita anche del comparto online. Nei primi dieci mesi del 2020, inoltre, è stato registrato un numero di pagamenti pari a circa 21,5 milioni, per un valore complessivo di €400 milioni, in crescita del 78% rispetto allo stesso periodo nel 2019. Anche nel 2020 la startup si è riconfermata tra le 250 Fintech al mondo a più rapida crescita secondo CBInsights e a settembre è stata inserita da LinkedIn nella classifica delle top 10 startup per cui lavorare in Italia. “Da inizio anno abbiamo registrato una crescita del 78% rispetto allo stesso periodo 2019” dice Dalmasso. “Siamo fieri di come siamo riusciti a reagire alla complessità. Abbiamo notato che i negozi chiusi iniziavano a dire: pagami con Satispay e ti porto la merce. Abbiamo lanciato servizi come consegna e ritiro, mettendo in evidenza i negozi attivi in consegne a domicilio. Più di 6000 esercenti si sono attivati su questa funzionalità. Dalla nostra app si può vedere chi è organizzato a fare ordini, anche nei centri più piccoli. Alcune città come Milano hanno usato Satispay per la distribuzione di buoni spesa, voucher da spendere in contesto alimentare. Sono cose che ci rendono fieri: l’utilizzo di Satispay ha escluso il passaggio di buoni cartacei e gli assembramenti. Abbiamo preso il dramma di una pandemia dal verso giusto”.
“Ogni giorno di più – afferma il CEO di Satispay – è chiaro quanto sia strategico e ricco di opportunità il mercato in cui ci muoviamo. In tutto il mondo chi propone con successo nuovi modelli di pagamento sembra muoversi lungo un fil rouge comune. Lo stesso che ha tracciato la crescita di Satispay e su cui continueremo a lavorare: sviluppare attorno al pagamento servizi a valore aggiunto che possano essere per utenti ed esercenti – anche piccoli e indipendenti – una via facile e rapida per trarre vantaggio dalla rivoluzione digitale, senza subirla ma cavalcandola evolvendo verso modelli di e-commerce di prossimità. Siamo onorati di accogliere nuovi investitori che possono condividere con noi la loro straordinaria esperienza e soprattutto supportarci nella nostra mission di diventare il nuovo network di pagamento di riferimento a livello europeo. TIM è un partner con cui lavoreremo da subito per accelerare ancora di più la crescita in Italia. Square e Tencent sono leader nel mobile payment nei due più grandi mercati al mondo e questa è per noi la migliore conferma possibile del fatto che il modello che abbiamo creato sia quello giusto. LGT Lightstone è un importante investitore finanziario, con dimensione tale da poter garantire, insieme agli altri soci, supporto per tutto il fabbisogno di cui Satispay dovesse necessitare in futuro per raggiungere i propri obiettivi a livello europeo.”
La prima acquisizione
Sulla alla possibilità di perseguire future operazioni di acquisizione nell’ambito di una strategia di open innovation, nel 2020 Dalmasso affermava: “Siamo ancora una piccola azienda, è lontana l’idea di acquisire altre realtà. Immaginiamo però sinergie, stiamo cercando di capire come.”
Ma la crescita dell’azienda non si è ferma e, già a luglio 2021, Satispay annuncia la sua prima acquisizione: AdvisorEat che, tramite l’app dedicata, consiglia i migliori ristoranti permettendo agli iscritti di accumulare punti da convertire in gift card, voucher o donazioni. Satispay entra così nel mondo del welfare aziendale.
“Il settore della ristorazione, e del food in generale, rappresentano una parte considerevole dei nostri 180.000 esercenti e la prima categoria merceologica e da sempre guardiamo con interesse a servizi legati a questo ambito – ha dichiarato il CEO Dalmasso, – Porteremo sul mercato soluzioni capaci di rispondere sempre di più all’evoluzione delle politiche aziendali in tema di cura dei propri collaboratori anche alla luce delle nuove modalità di lavoro e del chiaro trend che, anche a seguito della crisi pandemica, vede circa la metà delle aziende aumentare il proprio impegno in questa direzione. Abbiamo moltissime idee e grazie a questa operazione potremo partire coi primi servizi già dall’inizio del prossimo anno”.
Va rilevato che Satispay non produce ancora utili. “Quello che conta è la base di clienti che stai creando, che si ripagheranno con gli anni” afferma il CEO della scaleup. “Siamo in grado di creare enormi utili” assicura.
L’accordo Satispay-Shopify
A settembre 2021, Satispay ha stretto un’alleanza con la piattaforma internazionale di eCommerce Shopify. Grazie all’accordo, tutti i merchant che hanno scelto Shopify per il proprio store online possono accettare pagamenti dalla community di oltre 1 milione e 800 mila utenti di Satispay nel mondo. Così Shopify può fidelizzare la propria clientela e ridurre il tasso di abbandono del carrello, mentre Satispay dà modo agli esercenti di avviare una strategia omnicanale, rafforzando ulteriormente il suo presidio del canale e-commerce.
Alleanza Shopify-Satispay: perché aiuterà gli esercenti italiani a vendere online
Il round da 230 milioni e il titolo di unicorno
A fine settembre 2022 Satispay reggiunge un grandissimo traguardo: raccoglie un nuovo megaround di serie D da 320 milioni di euro, e la sua valutazione supera il miliardo conferendogli lo status di unicorno. E’ tra le prime scaleup italiane a conquistarsi il titolo, e la prima in assoluto ad avere sede in Italia.
L’operazione è guidata da una new entry, Addition, con la partecipazione di altri investitori che avevano sostenuto la crescita della fintech italiana tra cui Greyhound Capital, Coatue, Lightrock1, Block Inc.2, Tencent e Mediolanum Gestione Fondi SGR.
Satispay oggi e i progetti per il futuro
A settembre 2022 Satispay contava 3 milioni di utenti tra privati ed esercenti aderenti al network, tra cui anche grandi aziende come Esselunga, Benetton, Carrefour, Boggi, Trenord, Eataly, Tigotà, Decathlon, Autogrill, Trenitalia e molti altri. Satispay si considera leader nel segmento dei pagamenti mobile non NFC nel retail.
Con headquarters a Milano e uffici in Lussemburgo e Berlino, l’azienda oggi conta oltre 300 collaboratori e punta a diventare il nuovo network di pagamento di riferimento a livello europeo.
(Articolo aggiornato al 28/09/2022)