8 marzo

Donne e startup, solo una nuova impresa su dieci è al femminile

Nel giorno della Festa della Donna non si può festeggiare per il numero, ancora molto basso, di iniziative innovative in rosa: secondo l’ESM, in Italia è pari al 13,5% (contro il 14,7% della media Ue). Cifre simili sul Report di Infocamere: a dicembre 2015 erano a prevalenza femminile soltanto 678 neoimprese su 5.143 (13,2%)

Pubblicato il 08 Mar 2016

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Poche. Troppo poche. Le donne che fondano startup sono ancora una ristretta minoranza nel panorama italiano (ed europeo) dell’innovazione. Secondo European Startup Monitor (ESM), un’indagine recente sull’ecosistema del Vecchio Continente condotta dalla German Startups Association su un campione di oltre 2.300 startup provenienti da 15 Paesi Ue e da Israele, in Italia le founder di nuove imprese innovative sono il 13,5% del totale. Una percentuale che ci colloca al di sotto della media europea, comunque molto bassa, del 14,7%, e che ci vede sopra soltanto a Germania (12,9%) e Repubblica Ceca, dove si registra uno sconfortante 0%.

I Paesi dove le donne creano più startup sono la Svezia, in cui è di sesso femminile il 33,3% dei founder, e la Romania, con il 28,1%, a dimostrazione che non sono necessariamente la ricchezza e il grado di innovazione del Paese a stimolare l’impulso imprenditorale delle donne.

Se si guarda ai dati elaborati da organizzazioni italiane, il quadro non cambia molto ed è, se possibile, ancora meno consolatorio. Dal quarto Report trimestrale del 2015 pubblicato da Infocamere emerge che a fine dicembre dello scorso tra le 5.143 startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle imprese solo 678 erano con una compagine societaria a prevalenza femminile: poco più di una su dieci, il 13,2% del totale delle startup innovative. Dovrebbe essere molto più alto, invece non supera neanche la metà del totale startup, il numero di nuove società in cui c’è almeno una donna nel team: sono 2.277, pari al 44,3%.

Se invece ci si concentra su tutte le imprese, a prescindere da quelle considerate innovative, i dati Unioncamere riferiscono che in Italia nel 2015 c’è stata una lievissima crescita delle aziende al femminile: +0,4% rispetto all’anno precedente. In numero assoluto, si tratta di 1,153 milioni di imprese, il 22,4% del totale Italia, in maggioranza nell’agricoltura (29%) e nei servizi (25,8%), dove si registrano percentuali che vanno al di sopra del 50% in attività come centri estetici e benessere, lavanderie e saloni di hair styling.

Prendendo in esame solo le società di capitali, il rapporto è del 16,6%: 256.079 società sul totale. Mentre in cui è riscontrabile almeno una presenza femminile nella compagine societaria sono 769.792, il 50% del totale di questo tipo di società.

Un dato un po’ meno desolante è quello relativo al numero di imprese al femminile fondate da giovani. Tra le attività imprenditoriali create da under 35 (548 mila), più di 152 mila sono state avviate da donne, pari al 28% del totale.

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Maurizio Di Lucchio

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