Tavolo di riflessione

Sharing economy, alla Camera i protagonisti dell’economia della condivisione

L’11 settembre si tiene un convegno a Roma organizzato dall’Intergruppo per l’Innovazione: invitati Arese Lucini (Uber), Stifanelli (Airbnb), Sarzana (Zooppa), il docente Carnevale Maffè e molti altri

Pubblicato il 08 Set 2014

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Il vento della sharing economy sta soffiando sempre più forte al punto da irrompere fin dentro la Camera dei deputati: “Sharing economy: rivoluzione tecnologica delle comunità di utenti online per la crescita” è il titolo del convegno organizzato dall’Intergruppo parlamentare per l’Innovazione, che si terrà giovedì 11 settembre nella sala Aldo Moro della Camera a Roma. Un’occasione per riflettere su questa forma emergente di condivisione di beni e servizi da parte di comunità di utenti che, a detta degli organizzatori dell’incontro, dovrebbe contribuire a “creare nuovi posti di lavoro o nuova economia, permettendo l’emersione e la tracciabilità di fenomeni altrimenti invisibili”. Tra i partecipanti, non a caso c’è Benedetta Arese Lucini, volto italiano di Uber, la società statunitense fornitrice della app per noleggio auto con conducente da smartphone che sta suscitando proteste in Europa e anche in Italia da parte dei tassisti. Ed è previsto anche l’intervento di Matteo Stifanelli, country manager per l’Italia di Airbnb, popolare piattaforma internazionale che dà la possibilità di affittare alloggi da abitanti locali in 190 paesi.

Il convegno organizzato dall’Intergruppo – nato a marzo e composto da 23 esponenti di tutti gli schieramenti– sarà moderato da Anna Masera (Camera dei Deputati). Seguirà un keynote speech di Carlo Alberto Carnevale Maffè (Università Bocconi). Quindi si aprirà il dibattito sulla “valorizzazione delle comunità di utenti con la sharing economy in Italia”. Dopo la Lucini parlerà Gian Luca Ranno di Gnammo, social eating che sta ridefinendo il concetto di mangiare condividendo. Parlerà poi Matteo Sarzana, general manger di Zooppa, startup nata in H-Farm alcuni anni fa che si occupa di content creation crowdsourced, ovvero utilizza la forza di una community di più di 250.000 creativi per generare video, campagne, idee, virali, loghi ecc. ecc.

Quindi è previsto l’intervento di Marco Porcaro, founder di Cortilia, l’azienda che da tre anni e mezzo dà la possibilità a tanti agricoltori di vendere i prodotti della propria terra online e agli amanti del mangiare sano di avere sulla propria tavola cibi freschi e genuini dal proprio territorio.

Sarà poi la volta di Matteo Stifanelli, country manager per l’Italia di Airbnb, che dà la possibilità di affittare alloggi da abitanti locali in 190 paesi.

Seguirà Claudio Bedino, founder di Starteed, startup incubata da Working Capital, acceleratore di Telecom Italia, che fornisce tecnologia per le piattaforme di crowdfunding (raccolta fondi online).

Il convegno terminerà con un forum su “Gli abilitatori della disruption sociale: I regolatori di fronte alle nuove sfide” durante il quale interveranno Guido Scorza, blogger ed avvocato, Veronica Tentori, Intergruppo Innovazione, Paolo Testa, membro Anci e direttore del Centro di Ricerche “Cittalia” e Gianni Dominici, direttore generale del Forum PA.

“L’economia digitale e la sharing economy – si legge nel comunicato che preannuncia l’incontro – permettono la valorizzazione delle comunità di utenti attraverso la moltiplicazione delle potenzialità di comunicazione e marketing di ogni iniziativa, ma anche attraverso la possibilità di condividere e scambiare beni o servizi, creando nuovi posti di lavoro, nuova economia e permettendo l’emersione e la tracciabilità di fenomeni altrimenti invisibili allo Stato. L’innovazione digitale, che come spesso sottolineato per un nuovo posto di lavoro nell’ambito dell’innovazione è in grado di generarne altri cinque, rivoluziona i modelli di business tradizionali e richiede contesti normativi semplici e capacità di cogliere la sfida della transizione”.

Oltre a colossi come Airbnb e Uber nel nostro Paese è tutto un fiorire di piattaforme di economia collaborativa: car e bike sharing, coworking e condivisione dell’alloggio sono i servizi più affermati. Nel complesso, secondo una ricerca Ipsos, una persona su tre (il 31% degli intervistati) si dice interessata a ricorrere alla sharing economy, l’11% si dichiara già utilizzatore, mentre il 27% che si è invece dimostrato orientato negativamente verso il fenomeno.

(L.M.)

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