POINT OF VIEW: REPOWER

Repower Vendita Italia e The Information Lab, come rendere più accessibile l’analisi dei dati in azienda

Il noto marchio energetico si è affidato a The Information Lab per implementare in diversi dipartimenti una soluzione di Visual Analytics. Gli utenti da 20 sono diventati 130, con un coinvolgimento della rete di vendita che può così beneficiare di un’ampia reportistica in maniera interattiva

Pubblicato il 22 Set 2022

Immagine di solarseven da Shutterstock

L’incontro fra Repower Vendita Italia e The Information Lab risale al 2016, anno in cui la cultura Data Driven e le tecnologie di Analytics non erano così diffuse come oggi. Repower, marchio energetico storico nato in Svizzera all’inizio del Novecento, era ed è caratterizzato da una forte propensione all’innovazione, tanto da poter contare su competenze IT interne che si occupano di sviluppo software e che, per quanto riguarda i linguaggi di programmazione per Big Data e Analytics, possiedono skill su quelli più diffusi tra cui SQL, Python e SAS.

The Information Lab vantava già allora, quando è stata avviata la collaborazione con Repower, ha il primato di essere uno dei principali provider di soluzioni di Data Insight in Europa con una copertura su 8 nazioni e un approccio innovativo fondato sull’idea di diffondere la cultura degli Analytics nelle aziende attraverso l’adozione di strumenti e metodi alla portata di qualunque utente. Dal 2010, inoltre, The Information Lab ha sposato la causa di Tableau nell’ambito della Visual Analytics self-service, diventando partner di riferimento della società californiana, acquisita da Salesforce nel 2019, che detiene una posizione di leadership globale nella visualizzazione dei dati in ottica di Business Intelligence.

La collaborazione tra Repower Vendita Italia e The Information Lab

“Ci siamo conosciuti con The Information Lab quando abbiamo avviato uno scouting su un prodotto di Visual Analytics da usare in azienda” ricorda Francesco Gatti, Responsabile Business Intelligence di Repower Vendita Italia. Lo strumento precedentemente adoperato dalla società energetica era stato acquistato nel 2007 e, pur essendo una piattaforma ancora valida per via dei successivi aggiornamenti e delle varie release, aveva lo svantaggio di mettere in mano a pochi utenti cruscotti di Data Analytics evoluti. Da qui il bisogno di identificare una soluzione che rendesse più accessibile l’analisi dei dati ad un numero maggiore di utenti. “L’obiettivo – aggiunge infatti Francesco Gatti – era quello di trovare uno strumento che potesse essere utilizzato da più persone all’interno dell’azienda, perciò che fosse semplice e che si integrasse con i vari sistemi. Dopo aver messo a confronto diverse opzioni, abbiamo scelto Tableau, perché era quello che più soddisfaceva le nostre esigenze. Quindi abbiamo cominciato ad acquistare delle licenze all’inizio per due gruppi, il trading e il marketing”. Andrea Scola, Business Intelligence Specialist di Repower Vendita Italia, è stato uno dei primi all’interno del dipartimento di Business Intelligence a utilizzare Tableau per poi diventare il punto di riferimento nella gestione del prodotto e nella diffusione delle best practice di utilizzo. “In realtà, non abbiamo avuto bisogno di promuoverlo – racconta – ma semplicemente utilizzandolo e pubblicando contenuti interessanti sono iniziate ad arrivarci richieste dai vari dipartimenti”.

Le principali tappe di implementazione di Tableau

The Information Lab da parte sua ha messo in campo la propria esperienza, che non si limita a rivendere le licenze della piattaforma, ma accompagna i clienti tramite formazione e supporto tecnico dedicati. Davide Donna, Managing Partner di The Information Lab, illustra le tappe che hanno contraddistinto l’implementazione di Tableau a beneficio di Repower e che corrispondono al modello con cui vengono affiancate le aziende che decidono di adottare questa tecnologia di Visual Analytics: “Per favorire la diffusione dello strumento – spiega Davide Donna – si passa prima di tutto dalla formazione attraverso la composizione di classi in cui si trasmettono i concetti teorici che permettono agli utenti, a prescindere dalla loro estrazione e dalle competenze tecniche possedute, di capire come funziona per essere poi in grado di usarlo per i propri scopi. Il secondo pilastro su cui si fonda la collaborazione riguarda la parte infrastrutturale. Alla base, infatti, ci devono essere elementi imprescindibili come le performance e la sicurezza. Quindi, bisogna assicurarsi che l’architettura sia definita in modo corretto e che il servizio funzioni con la dovuta velocità. Il terzo elemento, sul quale in questo caso ha lavorato specialmente Repower, è quello dell’ingaggio, cioè la creazione di una community di utenti che comunicano tra di loro, che abbiano un punto di contatto centrale per le informazioni e che utilizzano la piattaforma costantemente”.

I KPI per misurare se il progetto è stato un successo

“Il nostro obiettivo è stato quello di coinvolgere il numero maggiore di persone in modo che fossero autonome nell’analisi dati – continua Andrea Scola – e l’abbiamo raggiunto non con una modalità push, ma facendo vedere le potenzialità della soluzione. Questo ha portato automaticamente molti utenti a richiedere di loro iniziativa di utilizzarlo”. In Repower gli iniziali 20 utenti di Tableau oggi sono diventati 130. È uno dei KPI (Key Performance Indicator) che permette di misurare se il progetto è stato un successo o meno. Altri indicatori sono i dipartimenti aziendali coinvolti, il numero di dashboard pubblicate e quello degli utenti che interagiscono con la piattaforma. Ci sono poi KPI più difficili da calcolare, perché si riferiscono soprattutto al “sentiment” degli end user piuttosto che a numeri e a cifre ben precise. “Oltre a sostituire il prodotto precedente – sottolinea Francesco Gatti – ci interessava che fosse soddisfacente per la nostra rete di vendita. Una delle caratteristiche del nostro gruppo è quella di diffondere i dati all’esterno, cosa che possiamo continuare a fare tramite Tableau, ad esempio verso i nostri venditori e i manager che si occupano della gestione della rete e dell’acquisizione di nuovi clienti. Se consideriamo questo un KPI, anch’esso è stato conseguito, visto che la soluzione è molto apprezzata dalla rete. Dal punto di vista interno, un altro indicatore è la sua diffusione in altri dipartimenti come Finance, IT e Technical Hub, che hanno deciso di implementarlo prendendo esempio dal Trading e dal Marketing”.

Fattori differenzianti e possibili collaborazioni future

Il fatto che software come Tableau siano sempre più presenti nelle organizzazioni non significa che gli utenti diventino sempre parte attiva nel processo di analisi del dato. Ci può essere in sostanza un approccio passivo rispetto alla reportistica che si riceve senza che questo implichi alcuna interazione. “La Visual Analytics – chiarisce Davide Donna in conclusione – è il modello di Self-Service Analytics che aiuta a rendere le persone autonome nell’analisi dei dati, perché è più immediato e più semplice, ma occorre la voglia di innovare e l’apertura al cambiamento che abbiamo trovato in Repower. Sono stati questi i fattori differenzianti nel nostro rapporto. Le prossime tappe di questa collaborazione potrebbero confluire nell’adozione di metodi e piattaforme che supportino Repower per tutta la parte di integrazione con linguaggi di Advanced Analytics, Modelli Statistici e Data Blending, mantenendo sempre un approccio decentralizzato e “self-service”, per dare al business maggiore autonomia e libertà d’azione anche su questi temi. Un’interessante soluzione che stiamo valutando insieme a Repower, in tal senso, è la piattaforma “Alteryx”. Nel caso in cui Repower si indirizzasse verso questo prodotto, non ci sono dubbi che si farebbe affiancare da The Information Lab non solo dal punto di vista commerciale, ma anche per l’integrazione del software nell’architettura aziendale, e per le attività di formazione. “L’esperienza positiva condotta finora con The Information Lab per quanto riguarda Tableau – continua Andrea Scola – pone ottime premesse affinché questa ulteriore collaborazione possa tradursi in un progetto di successo”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Carmelo Greco
Carmelo Greco

Giornalista e scrittore

Articoli correlati

Articolo 1 di 3