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Digitale e open innovation 2024: quali le nuove sfide per imprese e startup

Innovazione Digitale e open innovation hanno sostenuto lo sviluppo di imprese e startup negli ultimi anni, dicono i dati. Cosa ci aspetta ora? Se ne parla il 30 novembre al Convegno del Politecnico di Milano “Digital e Open Innovation 2024: nuove sfide per imprese e startup”

Pubblicato il 17 Nov 2023

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Digital e open innovation: cosa ci riserva il futuro? Il cammino si presenta incerto per imprese e startup che affrontano il 2024 con il compito cruciale di navigare tra le turbolenze. In un panorama segnato dalla crisi permanente, l’adozione di un’innovazione digitale autentica e aperta emerge come il fattore critico di successo.

Secondo le ricerche degli Osservatori Startup Thinking, Startup Hi-tech e Digital Transformation Academy del Politecnico di Milano, l’Innovazione Digitale e l’Open Innovation hanno sostenuto gli sviluppi e contrastato le avversità degli ultimi anni, caratterizzati da eventi globali imprevedibili, con impatti significativi e un altalenare tra depressioni e riprese, a partire dal tumultuoso 2020. Su questo ci confronteremo al Convegno del Politecnico di Milano del prossimo 30 novembre dal titolo “Digital e Open Innovation 2024: nuove sfide per imprese e startup”.

Digital e Open Innovation sono i motori dello sviluppo

L’Innovazione Digitale, alimentata da tecnologie emergenti come 5G, Intelligenza Artificiale Generativa e Internet of Robotics Things, ha favorito il superamento delle ondate di avversità a cui abbiamo assistito negli ultimi anni, ma ha anche introdotto cambiamenti irreversibili nella vita quotidiana e nelle organizzazioni, spinto alla diffusione di competenze e cultura, permesso il superamento di pregiudizi e ostacoli.

Parallelamente, l’innovazione aperta ha preso piede grazie a risultati vincenti che ne hanno sostenuto la diffusione, favorendo la multidisciplinarietà, la velocità e la varietà dell’innovazione, secondo un processo di innovazione distribuito basato su flussi di conoscenza oltre i confini aziendali, come teorizzato da Henry Chesbrough.

I numeri parlano chiaro. Le Ricerche degli Osservatori Startup Thinking e Digital Transformation Academy rivelano un costante aumento degli investimenti in Innovazione Digitale e Open Innovation nell’ultimo quinquennio, spesso con tassi di crescita superiori a quelli del PIL nazionale, come illustreremo al Convegno del 30 novembre. Queste leve sembrano essere quindi diventate essenziali nelle strategie di sviluppo delle imprese, che li considerano alleati per affrontare le sfide del futuro e per generare benefici tangibili che spingono a reinvestire nel tempo.

Di cosa c’è bisogno: competenze ed ecosistema

Per mantenere il ruolo guida dell’Innovazione Digitale e dell’Open Innovation, le sfide sono molteplici.

Le competenze digitali e la cultura imprenditoriale emergono come le sfide primarie. I dati Istat indicano un ritardo significativo, con l’Italia al quartultimo posto nella graduatoria europea per competenze digitali. I numeri delle nostre Ricerche evidenziano la sfida avvertita dalle imprese, shortage di competenze interne e difficoltà a reperirle dal mercato, ma emerge anche quanto la trasformazione digitale possa spingere la quantità e la qualità dell’occupazione nelle aziende con un beneficio inequivocabile a livello Paese. Saranno il reskilling e l’upskilling la chiave su cui lavorare nei prossimi anni.

Anche le PMI sono una delle sfide. Esse rimangono ancora indietro nella digitalizzazione, spesso a causa della mancata informazione e comprensione dei benefici offerti dalla digitalizzazione. Tuttavia, la macchina PNRR si è messa in moto e il comparto sta comprendendo di dover fare un salto di qualità negli investimenti. Come presenteremo al Convegno del 30 novembre, il 2024 si presenta come l’anno di svolta con una crescita nei budget destinati all’innovazione digitale anche per le PMI.

Infine, ma non meno importante, è necessario accudire l’ecosistema startup italiano. In crescita nei due anni passati, con grande interesse da parte di corporate e capitali stranieri, sta ora consolidando il proprio profilo come illustrato dai dati dell’Osservatorio Startup Hi-tech presentati al Convegno. L’ecosistema startup si afferma, come già in altri Paesi, una risorsa chiave per sostenere la ricerca e sviluppo nel nostro Paese (l’Italia non arriva all’1,5 del Pil investito in R&S contro un 3% di obiettivo europeo) e per contribuire a limitare la fuga di talenti e cervelli, e anzi promuovendo l’inversione del flusso con ritorni eccellenti e attrazione dall’estero. Non mantenere alta l’attenzione, soprattutto istituzionale, sulle startup, in questo momento sarebbe un errore e una chiusura al futuro, specchio di una fragilità che ci auguriamo non si manifesti.

Le prospettive per il futuro al Convegno del Politecnico di Milano

Attraverso i numeri delle Ricerche e le testimonianze dei principali protagonisti, il Convegno farà luce sulle priorità con cui le imprese investiranno nel digitale nel 2024, sulle sfide organizzative per affrontare l’innovazione in impresa e sull’impatto del digitale sull’occupazione. Sarà illustrato lo scenario attuale e tutti i numeri dell’Open Innovation in Italia. Sarà inoltre presentato l’andamento dell’ecosistema startup nazionale con i principali indicatori di sistema e il ruolo per la sostenibilità.

La discussione sarà coadiuvata da dibattiti che coinvolgeranno oltre 30 tra C-level e Innovation Manager di imprese impegnate nella trasformazione, le startup significative del panorama nazionale, NewCleo, Leaf Space, Re Mat e Termo, i casi più attuali di startup studio e venture builder, Eniverse, Startup Bakery, StartupGym e WDA, investitori e Istituzioni tra cui 360Capital.

Qui potete iscrivervi e scaricare l’agenda completa. Vi aspettiamo per comprendere che futuro ci aspetta!

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Alessandra Luksch
Alessandra Luksch

Direttore dell'Osservatorio Startup Thinking degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano

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