Nuovi mercati

Intelligenza artificiale, come la usano 6 startup italiane

Descrivere un paesaggio a un non vedente, far risparmiare un’azienda sulla bolletta dell’energia, fornire “segretari” virtuali, individuare le frodi: sono servizi proposti da alcune giovani società del nostro Paese che utilizzano l’AI. Ancora poco numerose, ma il mercato è in espansione e copre vari settori. Vediamole una per una

Pubblicato il 07 Mar 2017

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Descrivere il paesaggio a un non vedente, aiutare un’azienda a risparmiare sull’energia, individuare frodi finanziarie, leggere e capire una grande mole di dati, fornire agli utenti segretari personalizzati virtuali, aiutare il lavoro degli sviluppatori: questo sono in grado di fornire alcune startup italiane che utilizzano l’Intelligenza Artificiale (AI).

Cos’è l’Intelligenza Artificiale

La “scienza di far fare ai computer cose che richiedono intelligenza quando vengono fatte dagli esseri umani” è in parte ancora un oggetto misterioso per i non addetti ai lavori, anche perché è materia complessa e trasversale, in quanto va a impattare su una gran varietà di settori, dal manifatturiero al finance, dall’healthcare all’automotive fino al digital marketing. Eppure  il mercato dell’AI sta crescendo in tutto il mondo: nel 2015 c’è stata un’impennata di startup attive in questo campo e i grandi player stanno dando la caccia alle giovani società innovative esperte di Artificial Intelligence. Da una ricerca dell’Osservatorio Startup Intelligence del Politecnico di Milano condotta su 258 startup di AI nazionali e internazio­nali  è emerso che i finanziamenti complessivi ricevuti da queste società tra il 2011 e giugno 2016 erano pari a 1,2 miliardi di dollari, mentre il finanziamento medio ottenuto da ciascuna startup ammonta a 5,5 milioni di dollari. In Italia ne sono state individuate sei, ma potrebbero essere anche più numerose. Proprio perché il settore è in espansione, ogni giorno si affacciano alla ribalta nuove realtà. Noi ne abbiamo prese alcune in esame, focalizzandoci su quello che concretamente riescono a fare grazie all’utilizzo dell’Artificial Intelligence.

DESCRIVERE LA REALTÀ AI NON VEDENTI

Eyra (Horus) –  Saverio Murgia, laureato in robotica avanzata, e Luca Nardelli, bioingegnere, hanno fondato nel 2014 nel la startup Eyra, con sede legale a Genova e Lugano, e sede operativa a Milano.  Il loro prodotto di punta è Horus , un dispositivo indossabile, che osserva la realtà, la comprende e la descrive alla persona non vedente, fornendo informazioni utili nel momento opportuno e in maniera discreta utilizzando la conduzione ossea. Grazie all’utilizzo di tecnologie innovative e dell’Intelligenza artificiale, è in grado di leggere testi, riconoscere volti e cose, avvertire di eventuali ostacoli e descrivere scenari per chi non può vedere. Eyra ha ricevuto ha ricevuto un finanziamento di 900mila dollari dall’americana 5Lion Holdings, società che investe in aziende innovative ad alto potenziale di crescita.

♦ Horus, il dispositivo che aiuta i non vedenti a muoversi in autonomia

RISPARMIARE SULL’ENERGIA

The Energy Audit (TEA) – È una startup innovativa fondata a settembre 2015 e guidata da Eleonora Carta, giovane vicentina di Cavazzale, che si occupa di efficienza e diagnosi energetica usando strumenti di Intelligenza Artificiale. Nata all’interno di un acceleratore molto particolare, Mipu di Salò (Brescia), la società fornisce un software per Energy Manager, The Energy Analysis, potente strumento che permette di risparmiare 2/3 del tempo solitamente necessario per realizzare una diagnosi energetica. Fornisce poi un software per industrie, The Energy Management, che consente di ottimizzare e controllare real time i consumi dell’azienda. Propone una piattaforma hardware, The Energy Meter, dispositivo elettronico per la misura e l’acquisizione dati relativa a qualsiasi grandezza fisica. Dà inoltre la possibilità alle aziende di compiere il primo passo verso l’efficientamento energetico attraverso un Virtual Energy Assessment, che entro 2 giorni lavorativi scatterà la fotografia dei suoi consumi energetici. TEA è risultata tra le selezionate  al K Startup Grand Challenge, competizione lanciata a maggio 2016 in Corea del Sud e dedicata a startup innovative da tutto il mondo.

♦ Tea, come è nata e cosa fa la startup che vuole portare l’hi-tech italiano in Corea del Sud

SCOVARE LE FRODI

Unfraud – La startup con sede a Roma è in grado di individuare le frodi nelle transazioni grazie al potere dell’Intelligenza Artificiale. Attraverso semplici Api, la tecnologia utilizzata è in grado di monitorare costantemente l’attività dell’utente, con  un metodo di AI che aiuta a prevenire gli illeciti in tempo reale. Fondata nel 2014, ha raccolto finora circa 133mila euro di finanziamenti seed.

LEGGERE E CAPIRE I BIG DATA

Expert System – Non è una startup, ma una pmi di Modena quotata al mercato AIM di Borsa Italiana, tuttavia l’anno scorso è entrata in 500 Startups, uno dei principali programmi di accelerazione della Silicon Valley, puntando sul suo software Cogito. Expert System sviluppa tecnologie semantiche per la gestione strategica delle informazioni e dei big data utilizzando il sistema di Intelligenza artificiale chiamato  Natural language processing . Il Nlp usa e supporta il text analytics facilitando la comprensione di strutture e significato delle frasi, ma anche del loro ‘sentimento’ e del loro intento attraverso metodi statistici e di machine learning. Cogito è in grado di analizzare grandi volumi di dati non strutturati (documenti, siti web, applicazioni CRM, notizie e altre informazioni open source relative a mercato, concorrenza, potenziali clienti, trend e così via) per perfezionare le funzionalità di soluzioni già esistenti o sviluppare nuove applicazioni, sfruttando le potenzialità della comprensione automatica. Attraverso l’analisi e l’elaborazione del linguaggio naturale, Cogito analizza testi di qualunque tipo e fornisce un set di dati semantici, comprendendo il significato di parole e frasi in base al contesto. Le informazioni raccolte possono essere messe a disposizione dei processi strategici aziendali ed essere utilizzate come vantaggio competitivo.

 Made in Italy, Expert System porta il suo Cogito in 500 Startups

AIUTARE GLI SVILUPPATORI AD ASSEMBLARE LE APP

Stamplay – Fondata da Nicola Mattina dopo una ventennale carriera nel campo dell’imprenditoria e dell’innovazione insieme al socio Giuliano Iacobelli, è una piattaforma per aiutare gli sviluppatori a sviluppare applicazioni integrando servizi esistenti. Nel 2016 ha vinto un contest di Visa per collaborare a un progetto per la piattaforma aziendale della multinazionale delle carte di credito. Stamplay è risultata vincitrice del contest sulle Api, in quanto è una sorta di ambiente digitale protetto che rende più semplice per le aziende tecnologiche collegare tra loro le diverse Api. “Oggi – semplifica Nicola Mattina per spiegare cosa fa la sua società – se voglio realizzare un’applicazione, mettiamo quella di Uber, ho bisogno di mettere insieme una serie di applicazioni: per esempio Google Maps, ma anche un’app per il servizio di messaggistica, una per il controllo delle attività di background ecc. ecc. In sostanza le varie app vengono assemblate come pezzi del Lego per poi produrre un’unica applicazione. Noi forniamo un tool, una sorta di collante, per assemblare al meglio tutti i pezzi di questa sorta di Lego”.

FORNIRE ASSISTENTI VIRTUALI

Indigo – È una piattaforma di intelligenza artificiale che utilizza chatbot e machine learning per automatizzare la comunicazione con i propri utenti in chat. È stata accelerata da H-Farm e fornisce INDIGO Recommendations, piattaforma di marketing in grado di aumentare il fatturato dei commercianti, fornendo ai consumatori finali un personal assistant digitale. Il team è formato da 5 amici con forti competenze tecniche: Gianluca Maruzzella (business), Enrico Bertino (data scientist), Marco Falcone (developer), Francesco Bassi (developer) e Andrea Tangredi (design). L’idea è nata a maggio 2015, partecipando all’H-ACK RETAIL organizzato proprio da H-FARM. Indigo fornisce assistenti virtuali personalizzati secondo le esigenze dell’azienda in white label. Di recente ha lanciato una versione beta e chiuso un contratto con una catena di supermercati. Ha anche vinto il Chatbot Challenge, Call for Innovation lanciata da Bricoman Italia, specialista di prodotti tecnici professionali per la costruzione e la ristrutturazione della casa, e da Digital Magics, business incubator quotato sul mercato AIM Italia di Borsa Italiana.

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Luciana Maci
Luciana Maci

Giornalista professionista dal 1999, scrivo di innovazione, economia digitale, digital transformation e di come sta cambiando il mondo con le nuove tecnologie. Sono dal 2013 in Digital360 Group, prima in CorCom, poi in EconomyUp. In passato ho partecipato al primo esperimento di giornalismo collaborativo online in Italia (Misna).

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