ECOSISTEMA

Trentino Sviluppo: dalla meccatronica al greentech, ecco la valley dell’innovazione in Italia

Trentino Sviluppo ha contribuito a far nascere un ecosistema che ospita aziende e startup impegnate in progetti innovativi in vari settori: meccatronica, edilizia sostenibile, agrifood, energia green, sport-tech. Ecco come ha fatto

Pubblicato il 06 Mag 2021

Trentino Sviluppo

Le aziende dipingono il quadro con i colori dell’innovazione, Trentino Sviluppo fornisce la tela sulla quale viene sviluppato il disegno. È con una metafora ispirata al mondo dell’arte che i direttori operativi Mauro Casotto e Nicola Polito spiegano il ruolo di Trentino Sviluppo, società nata nel 1986 per l’attuazione delle politiche industriali della Provincia autonoma di Trento. Una realtà che, negli anni, ha contribuito a far nascere e ad alimentare un ecosistema in grado di dare ospitalità ad aziende e startup impegnate in progetti innovativi nei settori più vari: dalla meccatronica all’edilizia sostenibile, dall’agrifood all’agritech, dall’energia green fino alle tecnologie applicate allo sport.

Sono numerose le iniziative messe in capo da Trentino Sviluppo per le aziende che hanno scelto di metter su casa in questa parte d’Italia famosa per le sue vette innevate e la natura verdeggiante. La società si occupa infatti di business location, attrazione di aziende e investimenti, incubatori d’impresa e servizi innovativi, sviluppo di filiere e gestione dei cluster strategici (Meccatronica, Greentech, Sport Economy, come vedremo più avanti). E ancora: export e internazionalizzazione, interventi di sistema a carattere industriale, finanziario e asset turistici, supporto alle produzioni cinematografiche (Trentino Film Commission). Con gli anni si è creato un solido ecosistema, lontano dalle metropoli eppure strutturato e articolato: “La nostra è un’innovazione che potremmo definire circolare o entropica” dicono i manager di Trentino Sviluppo.

Ma vediamo perché il Trentino può essere considerato una delle principali Innovation Valley d’Italia.

Come è nato Trentino Sviluppo

Da ogni crisi può scaturire un’opportunità. E, in effetti, le radici di Trentino Sviluppo affondano in un periodo di crisi industriale: alla fine degli anni Ottanta, a Rovereto, chiudono i battenti importanti aziende come Pirelli e Grundig, che davano lavoro a diverse migliaia di dipendenti. Trentino Sviluppo nasce come società immobiliare per riconvertire gli immobili delle aziende in attività produttive. Alla fine degli anni Novanta la Provincia di Trento decide di portare l’insieme delle sue competenze in Trentino Sviluppo. “Così – spiega Mauro Casotto – siamo arrivati ad occuparci di incubazione di startup, attrazione di aziende, sviluppo di filiere”. Una visione aperta al futuro, ma che conserva i valori del passato.

Il Polo Meccatronica

È proprio dai semi gettati in passato che nasce un’iniziativa destinata a portare innovazione in questi anni e in quelli a venire: il progetto industriale e tecnico-scientifico della Meccatronica, voluto dalla Provincia autonoma di Trento e coordinato da una task-force mista pubblico-privato, con Trentino Sviluppo quale “regista” strategico ed operativo.

Per molti anni Rovereto è stata zona industriale tradizionale di meccanica ed elettronica, una sorta di antesignana dell’Industria 4.0. Poi nel 2012 la Provincia autonoma di Trento ha scelto di seguire la policy della specializzazione, trasformando il territorio in polo della Meccatronica e garantendo quindi incentivi e promozione alle aziende del settore. Oggi è uno spazio comune e dinamico dove imprese, studenti e ricercatori progettano, producono e fanno ricerca sul tema della meccatronica: uno sviluppo dell’ingegneria che combina informatica, elettronica, meccanica, idraulica, pneumatica, sensoristica. In Trentino questo comparto occupa il maggior numero di addetti nell’industria manifatturiera (quasi 10.000), conta circa 800 aziende e fornisce un importante contributo all’export trentino.

Bonfiglioli: il case study

Tra le aziende che hanno deciso di stabilirsi nel Polo della Meccatronica a Rovereto c’è Bonfiglioli, che dal 1956 progetta, produce e distribuisce motoriduttori, motori elettrici, inverter per la trasmissione di potenza in tutti i settori industriali e dell’automazione.

Approdata in Trentino intorno al 2010 per un progetto di ricerca, Bonfigli si insedia nel polo tecnologico di Rovereto con poche persone impegnate nell’R&D, sfruttando una legge provinciale che incentiva fortemente la ricerca industriale in partnership con gli atenei. Dall’attività di R&D nasce un’ipotesi di sviluppo industriale che diventa successivamente prodotto e linea produttiva. Cresciuta da 3 a 100 lavoratori in dieci anni, la multinazionale emiliana “è l’esempio della grande azienda che ha bisogno di innovazione e ricerca, e lo fa attraverso un metodo innovativo che potremmo definire trasversale” commenta Casotto.

Ma i casi di successo sono tanti: da Ducati Energia, che ha il suo Dipartimento R&D a Rovereto, a Vetri Speciali, la “Ferrari del vetro” (come è stato ribattezzato questo fiore all’occhiello del manifatturiero italiano) nata dalle ceneri del ex compendio Whirpool.

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 Progetto Manifattura

Oltre a impresa e innovazione, la parola chiave per definire la missione di Trentino Sviluppo è sostenibilità. Un termine che negli ultimi tempi viene usato spesso e nei più vari ambiti, fino a rischiare di apparire inflazionato. Ma l’attenzione alla sostenibilità di Trentino Sviluppo viene da lontano: “Già negli anni Ottanta la Provincia elabora un piano urbanistico provinciale molto attento all’ambiente. Nascono così parchi naturalistici incentrati sul rispetto della montagna e le prime indicazioni relative alla sostenibilità degli impianti di risalita” ricorda Nicola Polito.

A confermare la scelta di un percorso incentrato su un’economia sostenibile arriva nel 2009 il Progetto Manifattura, chiamato così perché associato alla Manifattura Tabacchi di Rovereto. La storica realtà nata a metà dell’Ottocento aveva portato sul territorio lavoro, benessere e innovazione sociale (era stata, per esempio, tra le prime industrie ad offrire un asilo nido ai figli delle dipendenti). Poi l’inevitabile declino. Nel 2008 l’ultimo proprietario, la British American Tobacco, chiude lo stabilimento, che viene acquistato da Trentino Sviluppo per trasformarlo, appunto, in un hub dedicato alla sostenibilità.

L’Iniziativa si propone di facilitare e sostenere la crescita delle imprese green, con spazi e servizi che favoriscano la collaborazione e il trasferimento di idee e conoscenze. Gli spazi proposti alle società consistono in strutture modulari già attrezzate e pronte all’uso, all’interno delle quali si può usufruire di un programma di accelerazione e consolidamento, di sportelli informativi mirati, di agevolazioni per l’acquisto d’impianti tecnologici.

“Negli ultimi due anni – specifica Polito – il Progetto Manifattura si è trasformato da incubatore di sostenibilità a incubatore di realtà attinenti al miglioramento della qualità della vita, quindi includendo salute e scienze della vita”. L’obiettivo finale è supportare le imprese nella progettazione e nello sviluppo del prodotto, nella simulazione del suo funzionamento, anche in combinazione con sistemi più complessi, nella prototipazione con tecniche evolute e nella fase di testing.

Trentino Sviluppo: l’importanza dello sviluppo sostenibile

“La provincia di Trento interpreta il concetto di sostenibilità a 360 gradi: per noi significa anche qualità della vita, prevenzione, equità sociale” ribadisce Mauro Casotto. Un esempio di come la sostenibilità sia nel Dna di Trentino Sviluppo è il suo rapporto con la Fondazione Edmund Mach, nata nel 1874 per favorire l’innovazione in campo agricolo. A quasi un secolo e mezzo di distanza questa realtà è ancora attiva e, soprattutto, è di stringente attualità. La Fondazione studia l’alimentazione con l’obiettivo di ottenere un generale miglioramento della qualità del cibo di cui ci nutriamo. È il fil rouge che la collega al Polo delle Scienze della Vita di Trentino Sviluppo dedicato a energie rinnovabili, edilizia sostenibile, biotech rosse e tecnologie legate allo sport.

Per quanto riguarda, in particolare, l’edilizia sostenibile, “l’obiettivo – sottolinea Casotto – è raggiungere una migliore qualità dell’abitare utilizzando materiali come il legno ma anche tecnologie come la domotica. Così abbiamo costituito un distretto di aziende che si occupano di edilizia sostenibile abbracciando il lessico comune di LEED, certificazione internazionale tra le più olistiche per stabilire la sostenibilità di un progetto edilizio, e di ARCA, prima certificazione di qualità e sostenibilità degli edifici in legno”.

Trentino Sviluppo: l’importanza dell’ecosistema

L’ecosistema allestito da Trentino Sviluppo si nutre di rapporti con il mondo della ricerca. “Abbiamo un forte legame con quelli che noi chiamiamo ‘generatori di conoscenza”” dice Casotto. A dare l’avvio a questa relazione di lungo termine è stata la legge provinciale n. 6 del 1999 sulla ricerca industriale, che incentiva fino all’80% della spesa ammissibile in ricerca e sviluppo. In tale contesto sono risultate preziose le partnership con l’Università di Trento, la Fondazione Bruno Kessler, la già citata Fondazione Edmund Mach. Senza dimenticare il coinvolgimento di Confindustria Trento e delle associazioni di categoria. Proprio grazie a Confindustria è nato il Polo Meccatronica e ha visto luce il laboratorio ProM di prototipazione rapida: qui trovano posto stampanti per additive manufacturing e scanner 3D, taglio laser, metrologia, prototipazione meccatronica e digitale, misurazione di precisione, ICT per l’industria, cybersecurity e molto altro. “Insieme a FBK – prosegue Nicola Polito – stiamo progettando TESS Lab, un laboratorio per le tecnologie green del futuro, che vuole fare da cerniera tra imprese e centri di ricerca favorendo il trasferimento tecnologico”.

Trentino Sviluppo e l’open innovation

L’intero ecosistema creato da Trentino Sviluppo è simbolo di open innovation, il paradigma individuato dallo studioso californiano Henry Chesbrough per definire la ricerca di idee, soluzioni e prodotti innovativi al di fuori delle mura aziendali, e quindi tra startup, spin-off, università, partner e fornitori. Negli ultimi anni la società ha avviato call e innovation challenge per consentire alle aziende presenti sul territorio di individuare startup in grado di accompagnarle in un percorso innovativo. D’altra parte, alle startup Trentino Sviluppo offre tutti servizi necessari, tra cui soluzioni di insediamento su misura, programmi di accelerazione d’avanguardia, consulenza manageriale, supporto nella ricerca di capitali e servizi di tutoraggio. Le ultime arrivate sul fronte dell’innovazione sono le giovani realtà legate al mondo delle tecnologie applicate allo sport: lo sport-tech. Su questi temi sta lavorando il “CeRISM- Centro di Ricerca Sport, Montagna e Salute” e sono stati avviati corsi di laurea presso le Università di Trento e di Verona.

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Luciana Maci
Luciana Maci

Giornalista professionista dal 1999, scrivo di innovazione, economia digitale, digital transformation e di come sta cambiando il mondo con le nuove tecnologie. Sono dal 2013 in Digital360 Group, prima in CorCom, poi in EconomyUp. In passato ho partecipato al primo esperimento di giornalismo collaborativo online in Italia (Misna).

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