Politiche economiche

Startup Manifesto, arriva il sito Ue che mette a confronto 28 Paesi

È online la piattaforma che consente il monitoraggio simultaneo degli ecosistemi degli Stati membri dell’Unione. Uno strumento, ancora da perfezionare, per verificare a che punto è la legislazione in materia. Ma anche competenze digitali, educazione all’imprenditorialità, accesso al capitale…

Pubblicato il 17 Lug 2015

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Una panoramica dettagliata sulle politiche nazionali adottate dai Paesi membri dell’Unione europea a supporto degli ecosistemi per l’imprenditoria innovativa: è l’obiettivo dello Startup Manifesto Policy Tracker, strumento creato dalla Commissione europea e appena lanciato, anche se ancora in versione beta e quindi da arricchire, perfezionare e completare. Così si capirà qual è la reginetta dell’Unione in tema di strategie politiche per la neo imprenditoria e quale l’ultima della classe, chi sono quelli che si impegnano nella formazione digitale e chi invece la trascura, chi possiede gli strumenti più adatti per attrarre capitali e chi meno, e così via. Qui il link al Manifesto.

È una sorta di lavagna interattiva dove vengono illustrate nel dettaglio politiche e azioni implementate nei 28 Stati dell’Unione a favore delle startup e dell’innovazione in senso lato: per ogni Paese si può verificare se è stato emanato uno “Startup Act” in senso stretto ma anche quali misure vengono applicate per il potenziamento delle competenze digitali, l’educazione all’imprenditorialità, l’attrazione di talenti extra-europei ecc. ecc.

In particolare i “capitoli” presi in esame sono : Institutional Framework; Education & Skills; Access to Talent; Access to Capital; Data policy, protection & privacy; Thought leadership.

Per il momento i dati di alcuni Paesi non sono disponibili: è un work in progress che ogni giorno si arricchirà di nuovi elementi, ma intanto è già possibile ricavare qualche informazione. Per quanto riguarda l’Italia, la compilazione è ancora in corso, anche se sono già presenti sulla dashboard numerosi dati, e coinvolge sia il Mise (Miinistero dello Sviluppo economico) ,che sta curando i dati relativi allo Startup Act in senso stretto, sia il Ministero dei lavori pubblici e dei trasporti, il Ministero dell’Università e della Ricerca scientifica e quello dell’Interno. Lo stesso Mise sta ingaggiando gli altri player e nei scorsi giorni è stato coinvolto anche Riccardo Luna in qualità di Digital Champion italiano, dato che nel “cruscotto” è prevista una sezione dedicata all’interno del capitolo “Thought Leadership”.

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