#2015Up

In Gran Bretagna venture capital da record a 3,6 miliardi di dollari

Ad attirare gli investitori nel 2015 l’hi-tech di Londra, che da solo ha raccolto 2,28 miliardi. Dal 2010 ad oggi la tecnologia UK ha attirato quasi 10 miliardi di investimenti, metà da investitori locali, uno su tre dagli Usa. Dove il vc resta ai massimi livelli: 35,7 miliardi nel 2014. Mentre in Italia è sopra i 100 milioni…

Pubblicato il 07 Gen 2016

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In Gran Bretagna il 2015 è stato l’anno record per il venture capital investito nelle imprese tecnologiche: 3,6 miliardi di dollari, ovvero oltre il 70% in più rispetto al capitale di rischio raccolto in UK nel 2014, che ammontava in tutto a 2,1 miliardi di dollari. Complessivamente, negli ultimi 5 anni, ovvero dal 2010 ad oggi, il comparto britannico hi-tech ha attirato quasi 10 miliardi di dollari di investimenti.

Sono i dati di una ricerca elaborata e diffusa in questi giorni da CB Insights e London & Partners per conto della municipalità di Londra, mentre un’altra ricerca effettuata da London & Partners ha rilevato che i capitali di una società hi-tech su due basata a Londra provengono da investitori con sede in Gran Bretagna, ma un significativo 29%, quasi una sue tre, arriva da venture capitalist negli Usa.

Grande è il divario con i dati relativi all’Italia, dove come è noto la circolazione di venture capital è estremamente ridotta: nel 2015 sono state contate almeno 86 operazioni tra nuovi investimenti e aumenti di capitale per un totale di circa 104 milioni di euro, ma la cifra è ancora indicativa.

In Gran Bretagna l’afflusso di capitale di rischio nel Paese è stato catalizzato dalle startup con sede a Londra e dalle società del Fintech (tecnologia applicata alla finanza): in particolare le sole società hi-tech londinesi hanno raccolto nel 2015 2,28 miliardi di dollari, ovvero il 69% in più sugli 1,3 miliardi del 2014.

Tutto questo, sottolineano gli osservatori, indica una crescente fiducia nelle startup britanniche, ritenute evidentemente in grado di competere a livello internazionale, nonostante per molti anni abbiamo rincorso con qualche affanno i loro rivali sparsi per il mondo.

Dal 2010 il settore tecnologico in Gran Bretagna ha raccolto 9,7 miliardi di dollari. A tutt’oggi continua a prevalere il settore del Fintech, che rappresenta un quarto di tutti gli investimenti ottenuti da società dell’hi-tech lo scorso anno.

Non a caso l’investimento principale del 2015 è stato messo a segno da Funding Circle, società Fintech di Londra impegnata nel settore dei prestiti tra privati, che ha ottenuto 150 milioni di dollari con un round di investimento guidato da DST Global. Buona anche la performance di Deliveroo, società di consegna cibo, che si è assicurata 195 milioni di dollari. Un altro successo del Fintech sono stati i 100 milioni di dollari raccolti da WorldRemit, società di trasferimento di denaro. Ebury, un gruppo che aiuta le piccole aziende con commercio con l’estero, ha ottenuto 83 milioni di dollari.

La cifra-record del venture capital circolante nel 2015 in UK resta comunque modesta se confrontata con i competitor della Silicon Valley. Secondo la National Venture Capital Association statunitense soltanto nel 2014 nel Paese sono stati investiti in società tecnologiche fondi di capitale di rischio pari a 35,7 miliardi di dollari.

Tuttavia i progressi fatti dalla Gran Bretagna restano significativi e alcuni esperti ritengono che le startup londinesi possano avere una marcia in più rispetto a quelle californiane del Fintech per la loro vicinanza con la City, cuore finanziario del Regno Unito.

Dai dati emerge anche che le neo imprese tecnologiche londinesi hanno avuto un forte sostegno dagli investitori locali, che hanno fatto affluire verso l’hi-tech della capitale oltre il 50% di tutto il venture capital proveniente da investitori con sede in UK. Ma le aziende tecnologiche di Londra hanno anche saputo attrarre investimenti da parte di venture capitalist degli Usa: investimenti che ammontano a quasi un terzo (29%) di quelli complessivi.

Eileen Burbidge, founding partner presso la società di vc Passion Capital e consulente di enti governativi britannici, ha affermato che questi numeri riflettono un robusto progresso del panorama tecnologico del Regno Unito. “è come la storia dell’uovo e della gallina e di chi è nato prima. Più ci sono imprenditori, più le imprese diventano grandi, e questo significa che affluisce maggiore denaro per sostenerne la crescita”.

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