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Smart city: perché e in quali settori nasceranno 2,5 milioni di posti di lavoro entro 5 anni



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IoT, intelligenza artificiale, mobility as a service, smart mobility, smart building, smart grid sono alcuni degli elementi su cui ha intenzione di lavorare l’89% delle amministrazioni con progetti innovativi già avviati. Ecco perché si dovrebbe creare lavoro nel campo delle smart city

Pubblicato il 23 gen 2024



Smart city e lavoro
Smart city e lavoro

Nei prossimi 5 anni si assisterà ad un incremento di nuovi posti e professioni (2, 5 milioni) ad opera delle smart city, di cui 350 mila saranno lavori ad alta specializzazione (infrastrutture di rete, sensoristica, piattaforme dati, applicazioni mobile e web). Sono i dati raccolti dall’Università telematica Unicusano, secondo la quale il mercato delle città intelligenti vale attualmente 900 milioni di euro ed è destinato a crescere notevolmente nei prossimi anni producendo investimenti per 17 miliardi.

Cos’è una smart city

Una smart city, lo ricordiamo, è, secondo la definizione dell’Unione europea, “un luogo in cui le reti e i servizi tradizionali sono resi più efficienti con l’uso di soluzioni digitali a beneficio dei suoi abitanti e delle imprese“. La definizione stessa di smart city si è evoluta nel tempo con la rapida evoluzione delle tecnologie, dei processi di digitalizzazione e delle mutevoli esigenze delle città. Oggi è considerata smart una città che gestisce le risorse in modo intelligente, mira a diventare economicamente sostenibile ed energeticamente autosufficiente, ed è attenta alla qualità della vita e ai bisogni dei propri cittadini.

Risorse per le smart city: 17 miliardi dal PNRR

Sono oltre 17 miliardi, ad oggi, i finanziamenti previsti dal Governo per lo sviluppo delle smart city attraverso il Pnrr (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza), congiuntamente al lavoro svolto da ciascuna Regione. Purtroppo in Italia il concetto di smart city è noto solo a 1 persona su 2.

La percezione dell’importanza di questa tematica, dunque, è bassa. Solo il 13% dei cittadini, almeno una volta nella vita, ha indicato la propria città come smart, avvalendosi di servizi come quelli anagrafici (61%), tributari (41%) e di mobilità (31%). La fiducia nel futuro, tuttavia, non manca: è il 68% delle persone, infatti, a credere che, nei prossimi 10 anni, il proprio comune assisterà e sarà protagonista di un boom tecnologico.

Lavoro e professioni nelle smart city

IoT, intelligenza artificiale, mobility as a service, smart mobility, smart building, smart grid: sono alcuni degli elementi su cui ha intenzione di lavorare l’89% delle amministrazioni con progetti innovativi già avviati, per raggiungere gli obiettivi di digitalizzazione e contribuire ad aumentare il valore di mercato delle smart city, nel 2022 arrivato a 900 milioni di euro. Nel mercato del lavoro, nei prossimi 5 anni, potremo assistere ad un boom di nuovi posti e professioni (2, 5 milioni). Di questi circa 350 mila riguarderanno infrastrutture di rete, sensoristica, piattaforme dati, applicazioni mobile e web.

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