L’evento

BioUpper, 6 startup life science in cerca di finanziatori

EVARplanning, Panoxyvir, Wrap, BrainControl, Math2Ward e BeatingHeart, le finaliste della call 2015 promossa da Novartis e Fondazione Cariplo, si sono presentate a 4 fondi di venture capital: Innogest, Panakès, Principia e Quadrivio. Che adesso valuteranno eventuali investimenti

Pubblicato il 18 Lug 2016

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Sei progetti imprenditoriali, quattro fondi di venture capital e un settore su cui scommettere: il biotech. Può essere riassunto così l’investor day di BioUpper – percorso lanciato a sostegno di nuove idee nel settore delle biotecnologie da Novartis e Fondazione Cariplo, con il sostegno di PoliHub (l’incubatore di startup del Politecnico di Milano gestito dalla Fondazione Politecnico di Milano) Fondazione Humanitas e il Ministero della Salute – che si è svolto venerdì 15 luglio nella sede di Cariplo Factory. Innogest, Panakés, Principia e Quadrivio hanno messo alla prova e analizzato i business plan di sei dei dieci progetti finalisti delle prima edizione di BioUpper.

Il pitch di BrainControl

Ad esporre i loro progetti in un pitch di circa sei minuti sono stati: EVARplanning, un innovativo sistema computerizzato, destinato agli specialisti vascolari, per la pianificazione e il rendering dell’impianto endo-protesico dell’aorta; Panoxyvir, uno spray nasale antivirale in grado di prevenire e curare il raffreddore comune mediante l’innovativo uso di ossisteroli, molecole fisiologiche derivate dall’ossidazione enzimatica del colesterolo; Wrap, un sistema che utilizza materiali brevettati e la tecnologia 3D print per produrre medicazioni attive a base di chitosano o multipolimero efficaci nel trattamento di ferite croniche o chirurgiche; BrainControl, un dispositivo che consente a pazienti con disabilità fisiche e di comunicazione di controllare mediante il “pensiero” strumenti tecnologici come, ad esempio, dispositivi domotici o carrozzine elettriche; Math2Ward, una piattaforma che si avvale di specifici algoritmi matematici per offrire in tempo reale, a cardiologi e chirurghi cardiovascolari, una valutazione ad hoc per il paziente del rischio di rottura dell’aneurisma dell’aorta addominale e un’indicazione dei devices da utilizzare in caso di intervento; BeatingHeart, un dispositivo biotech in grado di generare micro-tessuti cardiaci umani funzionali allo sviluppo di farmaci.

La sessione di colloqui con tra startup e investitori

In un settore come il biotech in cui la maggior parte della produzione avviene in ambito farmaceutico, e la spesa in ricerca e sviluppo rimane ancora la componente fondamentale per sviluppare progetti di successo, il dato più significativo in materia di startup è rappresentato dai 35 finanziamenti in due anni ricevuti dalle 640 aziende innovative operanti nel LifeScience. Un dato questo, prodotto da ricerche e analisi effettuate dalla società di consulenza Ernst&Young, in grado di crescere sull’onda dei nuovi trend emergenti del settore: su tutti mobile-health e dispositivi wearable. L’obiettivo è quello di spostare l’asticella sempre in alto verso modelli basati sulla prevenzione, requisito fondamentale per raggiungere la diagnosi precoce della malattia, nella speranza di abbattere i costi del sistema sanitario nazionale.

L’obiettivo di BioUpper – prima piattaforma di supporto e accelerazione per aspiranti startupper nelle scienze della vita, che offre formazione, accelerazione networking e fondi per un valore di 150mila euro – è quello di scovare le migliori realtà innovative in grado di sviluppare progetti di successo capaci di scalare rapidamente. Il successo della prima edizione è è testimoniato dai numeri: il 74% dei progetti finalisti, infatti, si sta già costituendo come impresa. La seconda edizione del bando è stata presentato lo scorso 21 giugno e i nuovi progetti partecipanti potranno inviare la propria candidatura al sito www.bioupper.it entro il 30 settembre.

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