Il cibo è un settore a bassa tecnologia e gli Italiani non hanno nulla da imparare dai tedeschi: vero o falso?

Falso, ovviamente. Durante Smau Berlino ho incontrato un product designer, diventato imprenditore, che produce gelati sfruttando i sistemi di raffreddamento dell’energia nucleare. Bizzarro? Non proprio

Pubblicato il 16 Mar 2015

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Marco Bicocchi Pichi con David Marx, food designer e imprenditore

Il 12 e 13 Marzo sono stato a Berlino per la prima edizione di SMAU nella capitale della Repubblica Federale Tedesca che si è svolta nella splendida, ma purtroppo poco sfruttata, sede di Fiera Milano denominata Palazzo Italia al prestigioso indirizzo di Unter den Linden 10, proprio di fronte al Palazzo Microsoft sede di Microsoft Digital Eatery e di Microsoft Ventures. Insieme a cinquanta startup Italiane e una rappresentanza del nostro ecosistema dell’innovazione abbiamo incontrato molti protagonisti della vivace scena di una delle città che più spesso sono citate come motori della crescente industria europea dell’innovazione.

Tra gli ospiti dell’evento con Pierantonio Macola, AD di SMAU e Consigliere Delegato ai Territori di Italia Startup, abbiamo invitato l’amico David Marx, un product designer e specialista di marketing diventato imprenditore nella industria del cibo.

Una provocazione andare a Berlino per incontrare un designer che si occupa di cibo? Per molti Italiani convinti che la solo nascita e privilegio di vivere nell’amato stivale dia un vantaggio aristocratico nel design e nel cibo sicuramente si. Infatti cosa mai potremmo avere noi Italiani da imparare dai tedeschi in materia di cibo e design ?

Tra gli Italiani presenti che si saranno posti questa domanda ed hanno ricevuto una risposta c’era anche un’altra mia conoscenza ed amicizia di lunga data, quell’Andrea Casalini che, dopo aver guidato la crescita di Buongiorno da AD fino all’exit, ha ora preso le redini di Eatalynet, l’iniziativa e-commerce della nota catena di negozi del made in Italy alimentare. Ed Andrea è uno che di internazionalizzazione e crescita ha una esperienza rara in Italia, viene poi da Parma la città della European Food Agency, del Cibus, culla della Food Valley Italiana.

Anche voi che non eravate presenti però potrete farvi la vostra opinione. David Marx è l’imprenditore che ha fondato una startup, Molekyleis Produktionsgesellschaft mbH (Kyl), che ha realizzato gelati speciali, sfruttando le tecnologie di raffreddamento degli impianti dell’energia nucleare. Gelati e tecnologia del nucleare: bizzarro? 

No, non è per niente bizzarro e ora vi spiego perché. La tecnologia ad idrogeno liquido permette infatti la produzione dei gelati a circa -196°C e queste temperature estreme consentono di ottenere una serie di vantaggi e caratteristiche uniche. Due caratteristiche sono fondamentali dal punto di vista del cibo e riguardano il contenuto di grassi e zuccheri molto ridotto (da 7 ad 1 rispetto ad un tradizionale gelato commerciale) e le opportunità di elaborazione del gusto potendo realizzare ricette creative dalla cucina molecolare, vegane e persino utilizzando parti di liquori nelle preparazioni (gelati con l’amaretto in onore dell’Italia allo SMAU Berlin). Queste caratteristiche sono poi esaltate dalle opportunità del design che il “super-freddo” consente e quindi le forme geometriche, le riproduzioni dei logo dei brand (già utilizzato da stilisti anche Italiani e brand automobilistici) attraverso speciali stampi che permettono di dare ai gelati forme uniche e sorprendenti. Quindi la tecnologia al servizio della creatività per proporre nuovi e ricercati sapori, qualità nutrizionali, e design. Un trionfo di Italianità, solo che è born in Berlin.

Da neo-amministratore delegato di Symbid Italia (equity crowdfunding) ed appassionato business angel vi devo dire anche che Kyl21 la società di David Marx l’ho scoperta diversi mesi fa su di una nota piattaforma tedesca di equity crowdfunding e non ho resistito a mettervi un piccolissimo segno di apprezzamento decisamente ininfluente rispetto ad una campagna di grande successo che ha permesso di raccogliere ben  € 940.650. Non vi racconterò qui come è stato facile farlo e come è invece complicato investire dall’estero in Italia ma tornerò sull’argomento se EconomyUp vorrà concedermi lo spazio per raccontarvi anche questa storia.

Cosa mi piacerebbe che i lettori possano portarsi a casa da questo breve articolo sono quattro cose ed una proposta:

a) Esplorare il mondo attraverso la rete e viaggiando è indispensabile (e vedo ancora troppo pochi rappresentanti delle nostre imprese all’estero ed in Italia. Li aspetto in Italia Startup)

b) Non ci sono territori di business con riserva di caccia : in Germania (ed in qualunque altra parte del mondo) possono batterci anche su cibo e design pilastri del made in Italy

c) la tecnologia serve a rinnovare processi e prodotti in qualunque settore : non ci sono settori “maturi” o “tradizionali” quindi coraggio con l’open innovation;

a proposito di open innovation, ecco la piattaforma del gruppo Digital360 per approfondirne tutti i temi 

d) un mercato dell’equity crowdfunding che funziona è una benedizione per far crescere l’innovazione.  Concludendo la mia proposta è semplice, siate coraggiosi ed ottimisti sia che siate imprenditori, startupper, investitori o politici perché viviamo in un’epoca di straordinarie opportunità e nell’anno di EXPO Nutrire il Pianeta c’è una grande opportunità per l’Italia. Basta volerla cogliere, e chi vorrà non si troverà solo se si unisce alla squadra degli innovatori. A fine Aprile Italia Startup parte per Singapore: last call for boarding.

Marco Bicocchi Pichi  è Amministratore Delegato Symbid Italia Spa e Consigliere Delegato
Internazionalizzazione Italia Startup

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