Finanziamenti

Ubi Banca, 24 milioni alle nuove imprese

A giugno si conclude il programma dedicato alle startup e lanciato quasi due anni fa dall’istituto di credito. Ecco un primo bilancio: sono state finanziate 900 imprese, di cui circa la metà fondate da donne. «È un cambio rispetto al passato», dice il responsabile retail dell’istituto di credito. «Valutiamo il business plan e non solo le garanzie»

Pubblicato il 24 Feb 2015

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Riccardo Tramezzani, responsabile retail Ubi Banca

Qualcosa è cambiato, anche nelle banche. I numeri del Fondo Centrale di Garanzia, di cui è stato più volte scritto su EconomyUp, dicono che ormai destinano alle startup più soldi di quanto non facciano i venture capitalist. Certo, il debito è altra cosa da un socio che entra nel capitale. Ma dopo lunghi anni di credit crunch, l’attenzione verso le nuove imprese rappresenta una svolta, di cui si è dibattuto anche su EconomyUpTv.

Su questa svolta abbiamo sentito Riccardo Tramezzani, responsabile retail di UBI Banca, che a giugno chiuderà un programma di finanziamento dedicato alle startup e avviato nel maggio 2013. Da allora sono stati fatti prestiti a 900 nuove imprese per oltre 24 milioni di eruo. È quasi tempo di bilanci.

Tramezzani, perché un “prodotto” pensato per le startup?
Lanciando “Finanziamento Start UP” ci siamo messi in ascolto di una imprenditoria diffusa, spesso giovane, con volontà e capacità di innovare. Storicamente, in Italia, veniamo da una cultura del credito verso le attività imprenditoriali basata più sulla valutazione delle garanzie prestate dal potenziale imprenditore che sulla valutazione del business prospettico della start-up. La situazione sta cambiando. In ogni caso esaminato, ha avuto un ruolo molto importante la valutazione dell’idea, del progetto e del business plan redatto dal neo imprenditore. Il business plan è un elemento fondamentale, la sua redazione si è confermata estremamente importante per instaurare una “connessione Banca-Impresa” indispensabile per una positiva collaborazione.

Quali sono le caratteristiche del prodotto?
Si tratta di un prodotto destinato a chi deve avviare una nuova impresa e che consente di finanziare le spese di avviamento, piccoli investimenti produttivi e l’assunzione di personale. Possono richiederlo aziende appartenenti a tutti i settori, comprese imprese individuali, costituite sotto qualsiasi forma societaria, anche consorziate fra di loro. Il finanziamento è inoltre accessibile anche a liberi professionisti, associazioni ed enti. L’entità massima del finanziamento, 50.000€, lo rende un prodotto adatto proprio alla fase di start up e consente a UBI Banca di posizionarsi da subito nei confronti della nuova impresa come partner di riferimento.

Quante startup lo hanno utilizzato?
Ad oggi, a venti mesi dal lancio, abbiamo finanziato quasi 900 imprese, per oltre 24 milioni di euro complessivi. Una parte rilevante, circa la metà dei finanziamenti, è stata erogata a start-up il cui titolare è una donna. Quanto ai tipi di impresa che hanno colto questa opportunità, sono vari. Quando si pensa ad una start-up spesso lo si fa immaginando solo nuove imprese Hi-tech, che agiscono sfruttando le opportunità offerte dal web: non è solo così. Il nostro tessuto industriale offre talvolta opportunità di sostenere realtà imprenditoriali che si basano sull’applicazione di nuove tecnologie e di nuovi metodi di lavoro a settori tradizionali in cui le nostre imprese operano e di cui i territori produttivi sono ricchi. Questo aspetto è estremamente importante.

Qual è la vostra “visione” su questi nuovi imprenditori ancora poco abituati alla relazione con un istituto di credito?
Non è poi così vero che siano poco abituati a relazionarsi con le banche. Lo fanno, certo, in modo talvolta diverso dagli imprenditori del passato. Abbiamo trovato interlocutori attenti, preparati e consapevoli che anche la banca è una impresa che persegue i propri risultati di business. La relazione Banca-Impresa è vista da questi nuovi imprenditori come una partnership in cui agli istituti di credito viene chiesto di essere da supporto alla start-up durante la sua evoluzione da idea di business a realtà imprenditoriale. Noi continueremo a farlo con questo prodotto fino al giugno 2015, perché sostenere la nuova imprenditorialità è una missione connessa alla nostra identità di banca del territorio. Per questo motivo continueremo a farlo con altri strumenti.

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