STARTUP STORY

Easyrain, verso un terzo round da 12 milioni per la startup della sicurezza stradale

Dopo un secondo aumento di capitale da 5 milioni a novembre 2021, Easyrain sta lavorando al terzo round di tipo B. Fondata da Giovanni Blandina, con nel CDA l’ex CEO di Magneti Marelli (e presto un pilota italiano molto famoso), la società punta a rendere più sicura la guida in condizioni di asfalto bagnato. Ecco come

Pubblicato il 11 Lug 2022

Giovanni Blandina, CEO Easyrain

Easyrain, startup italiana coltivata in un incubatore universitario nella quale hanno scommesso importanti figure dirigenziali del mondo dell’automotive, è al lavoro per un terzo round da 12 milioni di euro volto a sviluppare ulteriormente il sistema che consente di prevenire e ridurre gli incidenti causati dal manto stradale bagnato. La startup innovativa costituita nel 2013 dall’attuale CEO Giovanni Blandina, nasce con l’obiettivo di sviluppare soluzioni per salvare vite e ridurre le vittime su strada rendendo sicura la guida in condizioni di asfalto bagnato. Una grande criticità per le automobili – supersportive in particolare, ma anche tradizionali e a guida autonoma -, a causa dell’aquaplaning. Ovvero la perdita di aderenza degli pneumatici causa acqua sul manto stradale, che determina problemi di sicurezza per via dell’impossibilità di controllare il veicolo in quel determinato frangente.

Attualmente, dopo un percorso non semplice, Easyrain è in procinto di annunciare l’ingresso in società di un pilota leggendario dell’automobilismo italiano che ricoprirà il ruolo di Product and Business Development, Emanuele Pirro.

Ingresso utile a consolidare ulteriormente il CdA della società, già composto dall’ingegner Eugenio Razelli, ex CEO di Magneti Marelli e figura autorevole nell’automotive, nonché “mentore” di Blandina, e di Heinrich Gerhard Schuering, ex CEO della business unit Electronics di Magneti Marelli, nominato presidente della società lo scorso novembre. A questi nomi si aggiunge quello di Mauro Pierallini, “pietra miliare in FCA prima e in Stellantis poi, nonché figura centrale nella creazione di CUPRA”, afferma con orgoglio Blandina.

Easyrain e il terzo round da 12 milioni

Easyrain, dopo un secondo aumento di capitale da 5 milioni datato novembre 2021, sta lavorando al terzo e ultimo round da 12 milioni di euro e di tipo B: già pianificato, “traghetterà” la società fino al 2026. Anno in cui l’azienda lancerà sul mercato la prima delle tecnologie sviluppate negli anni, diventando così autosufficiente.

Le origini di Easyrain e lo sviluppo del primo sistema anti-aquaplaning (AIS)

Blandina, appassionato di auto e motori sin da piccolo, dopo aver vinto un premio nel 2013 con 40.000 euro di investimenti sotto forma di private equity a Pordenone, ha fondato Easyrain nel Polo Universitario locale, avviando subito l’attività di ricerca e sviluppo per realizzare un sistema anti-aquaplaning senza tuttavia lasciare Magneti Marelli, dove lavorava da tempo.

La startup, come spiega il CEO, ha quindi fatto subito i conti con un settore “complesso per le realtà innovative qual è l’automotive”, e nel 2015 ha sottoscritto un mutuo da 1 milione di euro garantito in parte da Mediocredito centrale, che ha consentito a Easyrain di installare la “versione zero” del sistema AIS (Aquaplaning Intelligent Solution) su un Alfa Romeo 159.

Un prototipo “da circa 400 chilogrammi (peso elevatissimo per un’automobile con conseguenti vincoli progettuali stringenti e difficilmente immaginabile su un veicolo) del sistema anti-aquaplaning”, collaudato sulle piste di Vizzola Ticino (Varese) di Pirelli. Ovvero il primo partner importante a credere nel progetto della società, incubata nel 2016 in I3P – Politecnico di Torino.

L’AIS è il primo sistema attivo al mondo contro l’aquaplaning brevettato, e ha una dinamica di funzionamento solo apparentemente semplice: con un getto di fluido controllato davanti agli pneumatici anteriori dell’auto, infatti, si ripristina l’aderenza ottimale dei battistrada in condizioni di asfalto bagnato.

Come racconta Blandina, il ricorso al mutuo era necessario “per validare l’idea e avere traction, in assenza di numeri e riscontri concreti utili a favorire l’incontro con potenziali investitori. I venture capital – aggiunge – erano spaventati dalla lunga fase di sviluppo che caratterizza il settore automotive, nel quale i progetti abitualmente richiedono almeno otto anni di R&D prima dell’industrializzazione vera e propria”.

Lo scopo, spiega il CEO di Easyrain, era “contrarre un debito in modo da far capire ai venture capital e agli investitori in generale che nel progetto c’era sostanza”, nonostante lo sviluppo del progetto condotto parallelamente al percorso professionale in Magneti Marelli.

La svolta nel 2018 con il round seed da 5 milioni di euro

I primi test sortiscono l’effetto sperato e, quando nel 2018 i soldi stanno finendo e la fiducia del team inizia a venir meno – con Blandina che inizia a dubitare ed entra in una sorta di “isolamento” -, Easyrain chiude un round seed da 5 milioni di euro sottoscritto grazie all’impegno del fondo Indaco (con una parte in private equity) che segna la svolta per la startup.

Trovata nuova linfa per rilanciare un progetto “portato avanti nel garage di casa” con “impegno significativo”, Blandina lascia Magneti Marelli dopo quasi 20 anni, resetta tutto – team incluso – e si getta a capofitto nel progetto dopo essersi “sentito solo e abbandonato”. La sede legale di rappresentanza si sposta a Milano. Inoltre viene aperto un centro di R&D a Rivoli (Torino) che diventa il “cuore” del progetto della ex startup, diventata PMI innovativa nel frattempo.

Lo sviluppo dell’AIS e le prime partnership con Italdesign e Bosch Italia

Chiuso il round, Easyrain stringe la prima vera e propria partnership con Italdesign, “per trasformare un oggetto da 400 chilogrammi in un prodotto anti-acquaplaning realmente installabile sulle auto senza vincoli progettuali, sia da competizione che stradali”.

Parte così “un anno di feasibility con Italdesign a cui seguono 18 mesi di sviluppo della prima vera versione dell’AIS” successiva al prototipo iniziale, chiarisce il CEO. Nel 2020, infatti, Easyrain stringe una nuova partnership con Bosch Italia, e da lì in poi avvia lo sviluppo dell’AIS montato su un Audi A6 Avant. Prendono contestualmente il via anche nuove fasi di test avanzate, sempre in pista Pirelli a Vizzola Ticino.

Lo sviluppo di nuove tecnologie per la guida in sicurezza: DAI e la piattaforma EDP

A gennaio del 2021, Easyrain va oltre al sistema AIS e comincia a sviluppare il sensore virtuale DAI (Digital Aquaplaning Information). Una tecnologia brevettata concepita per individuare e distinguere la presenza di livelli differenti di acqua sul fondo stradale, ideata in modo da poter essere integrata facilmente nei veicoli senza un’architettura dedicata.

Una soluzione in grado di funzionare su tutte le tipologie di pneumatici a prescindere da pressione, usura e conformazione degli stessi, senza che sia necessaria una calibrazione specifica. Si tratta, chiarisce Blandina, di “sensori estremamente performanti ma in “versione” software, che possono quindi essere utilizzati per aggiungere funzionalità alle vetture anche nel post vendita”

Il DAI è il primo sensore pensato per essere inserito nella piattaforma EDP (Easyrain Digital Platform), che ne includerà altri per la messa in sicurezza della guida in tutte le condizioni di bassa aderenza degli pneumatici.

EDP, nella versione definitiva, integrerà infatti il DSI (Digital Snow Information) per strade innevate e ghiacciate; il DGI (Digital Gravel Information) in caso di presenza di ghiaia sul manto stradale; e il DPI (Digital Pothole Information) in presenza di buche sull’asfalto.

Il progetto cloud di Easyrain ERC e il dialogo con i car maker 

Inoltre, sempre a ottobre del 2021, Easyrain allarga ulteriormente il proprio raggio d’azione e, di conseguenza, le proprie attività, avviando il progetto ERC (Eassyrain Cloud). Una soluzione pensata per attivare in maniera predittiva l’AIS e i sensori virtuali che compongono l’EDP in relazione alle condizioni dell’asfalto, oltre ad utilizzare i dati del veicolo su cui è installato per potenziare le funzionalità di sicurezza dei veicoli.

“L’attuale fase di sviluppo con Italdesign e Bosch coinvolge diversi car maker – spiega Blandina -, con i quali ci sono discussioni aperte per la realizzazione di prototipi finalizzata alla produzione di serie. Tra questi sono aperti “discorsi” con 3 top player internazionali dell’automotive per avviare la strutturazione del processo di industrializzazione”.

Lo sviluppo dell’AIS di “seconda generazione”: da sistema configurato a sistema configurabile

Il CEO di Easyrain, parlando di futuro, chiarisce poi come “uno step di sviluppo successivo alla “delibera” del prodotto AIS – che avverrà nel corso del 2022 – riguarderà “la versione 2.0 dell’AIS, che avrà il compito di ridurre lo spazio di frenata in condizioni di asfalto critiche (neve e ghiaccio): un passo avanti fondamentale per la guida quotidiana e per i veicoli dotati di autonomous driving in termini di sicurezza”.

Un percorso iniziato a gennaio 2022 con i primi test al banco e allo stadio di sviluppo Proto-A2, installato a giugno su un’Audi A6 utilizzata come prototipo. Preludio all’arrivo dell’AIS di seconda generazione, “che dopo risultati in linea con le aspettative determinerà un salto enorme, passando da sistema configurato a sistema configurabile da parte del car maker – aggiunge Blandina -. Ci sono configurazioni con iniettori estensibili e fissi a seconda del tipo di vettura, a uno o due accumulatori in base al tempo d’intervento che vuole dare il singolo costruttore al sistema”.

Un sistema ideato per le “vetture del futuro” caratterizzato da facilità di integrazione e dalla possibilità di trovare lo spazio “giusto” per installarlo a discrezione del costruttore. Contrariamente al precedente che ha una “sede di installazione fissa – evidenzia entrando nei dettagli Blandina – e non modificabile a seconda delle diverse esigenze”. Per poi aggiungere come, in questo modo, “l’OEM può decidere quanto deve pesare in base a ciò che preferisce lasciar fare alla tecnologia”.

I riconoscimenti ottenuti e i prossimi step 

Superati gli ostacoli, Easyrain negli ultimi anni ha vinto diversi premi e ottenuto prestigiosi riconoscimenti internazionali. Tra questi il CLEPA Award 2021 (il più importante riconoscimento automotive in Europa per quanto riguarda i Tier 1) nel pillar inerente la sicurezza come PMI innovativa, la nomina a miglior startup in Europa per lo sviluppo di sistemi di sicurezza innovativi nel settore e molti altri.

Riconoscimenti ottenuti anche personalmente da Giovanni Blandina – nominato Best CEO del 2021 in Europa rappresentando l’Italia – per il quale “al momento l’impegno principale è “mettere a terra la macchina con la grande operazione che partirà a settembre”. Quando, secondo i programmi, dovrebbe essere chiuso anche il terzo e ultimo round.

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Federico Bandirali
Federico Bandirali

Giornalista pubblicista dal 2014 e growth hacker dal 2017 con master presso Talent Garden, durante gli studi in comunicazione ho iniziato a collaborare con testate cartacee generaliste dal 2006. Dopo aver scritto articoli in diversi ambiti (cronaca, politica, esteri, economia e sport) e abbandonato il cartaceo, mi sono sempre più focalizzato su tecnologia e innovazione, branded journalism e storytelling aziendale. Nel 2016 ho scritto un libro: una case history relativa alla partnership tra Intesa Sanpaolo ed Expo Milano 2015 poi ripresa da atenei statunitensi.

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