Incentivi possibili

#StartupNOtax, il cammino di una proposta

La richiesta di ridurre la tassazione sul capital gain delle startup sta incontrando sempre più consensi ed è in preparazione l’emendamento al decreto legge sulla Spending review. Ecco tutte le tappe della proposta di EconomyUp, gli interventi e i commenti degli esperti

Pubblicato il 28 Apr 2014

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È in preparazione l’emendamento al decreto legge sulla Spending review contenente #StartupNOtax, la proposta di EconomyUp di ridurre la tassazione sul capital gain delle startup. La richiesta di non aumentare, ma di ridurre, il prelievo fiscale sulla rendita finanziaria delle startup, ha aperto un dibattito e sta incontrando sempre più consensi, dal Corriere della Sera a Italia Startup.

Ecco tutte le tappe della proposta.

Federico Barilli: non spegniamo i riflettori sull’ecosistema. Chiedere di ridurre le tasse sulle rendite finanziarie è coerente con quanto iniziato a fare due anni fa, sostiene il segretario di Italia Startup. E tiene alta l’attenzione sulle exit, tassello fondamentale per la crescita delle nuove imprese

La proposta di EconomyUp diventa un emendamento. L’intergruppo per l’innovazione, formato da vari parlamentari tra cui Quintarelli (Sc) e Palmieri (Fi), proporrà di modificare il decreto legge sulla Spending review, dove è stabilito che l’aliquota sul capital gain salga al 26%, e di introdurne una al 12,5%

Pierluigi Paracchi: facciamo crescere il venture capital italiano. Forbes pubblica ogni anno la classifica dei Re Mida del VC. Tra i primi 100 del 2014 non c’è neanche un europeo. Da noi i capitali mancano più che altrove. Per questo la leva fiscale è fondamentale. E la tassa sulle rendite da startup dovrebbe essere al 12,5%, dice il founder and Ceo Medixea Capital, Investor and Board Member at EOS

Salvo Mizzi: ecco cosa direi a Renzi per convincerlo. L’industria dell’innovazione in Italia ha bisogno di attrarre investimenti, scrive il responsabile Digital Markets di Telecom Italia. Che sostiene la proposta di abbassare al 12,50% la tassa sul capital gain delle startup. E rilancia un’idea interessante del premier…

#StartupNOtax, cresce su Twitter e apre il dibattito. L’allarme lanciato da Economyup sta ottenendo i suoi effetti. La richiesta di non aumentare, ma di ridurre, il prelievo fiscale sulla rendita finanziaria delle startup sta incontrando sempre più consensi. Dal Corriere della Sera a Italia Startup

Bonomi (Assolombarda): non penalizziamo gli investimenti in innovazione. Aumentare il prelievo sulle rendite finanziarie va bene se serve per ridurre l’Irap, dice il vicepresidente dell’associazione degli industriali. Ma sulle startup bisogna fare un’eccezione

#startupNOtax, anche il Corriere della Sera è d’accordo. Massimo Sideri scrive che l’aumento dell’aliquota del capital gain rischia di trasformarsi in una “tassa sull’innovazione”. E, così come segnalato da EconomyUp, sottolinea che avrebbe senso “sollevare un’eccezione a favore delle startup”. Bene! Più siamo, meglio è

Andrea Di Camillo: facciamo chiarezza sugli incentivi all’innovazione. Per dare continuità al lavoro già fatto vanno chiarite le incertezze sugli incentivi fiscali (che potrebbero aumentare). E bisogna prevedere un’eccezione per le aliquote sul capital gain per chi detiene una partecipazione più di un anno. Servono segnali di attenzione forti, spiega il founder del fondo P101 e dell’acceleratore d’impresa Boox

Enrico Gasperini: serve un regime speciale per l’innovazione. Sarebbe male se i capital gain delle startup venissero tassati al 26%, dice il presidente di Digital Magics a sostegno della proposta lanciata da Economyup: tassare la rendita come i Bot. Le agevolazioni per le nuove imprese, del resto, sono già previste

#startupNOtax @matteorenzi cambiamo #DEF su rendita finanziaria. Il governo ha approvato il Documento di programmazione economica e finanziaria che prevede l’aumento dell’aliquota sul capital gain al 26% per coprire il taglio dell’Irap. Ma sono solo intenzioni. Scriviamo al premier per agevolare le startup con un prelievo simile ai Bot, 12,5%

Vincenzo Acquafredda e Stefano Fornoni: far pagare meno conviene a tutti. È auspicabile che il sistema di tassazione delle rendite venga rivisto. In particolare sulle startup l’aliquota al 12,5%, invece, che al 26%, non solo favorirebbe la nascita di nuove imprese. Ma anche le casse del fisco, dicono gli esperti in diritto d’impresa e materia fiscale dello Studio Trevisan & Cuonzo Avvocati

Pierluigi Paracchi: mancano i capitali quindi abbassiamo le tasse. Nel 2013 sono stati investiti 81 milioni, molto meno del 2012. Lo dice l’associazione dei venture capitalist e del private equity. Per questo è importante non aumentare il prelievo sul capital gain sulle startup. E lanciare subito un fondo dei fondi, dice il founder and Ceo Medixea Capital, Investor and Board Member at EOS

Antonio Tomassini: il prelievo sulle plusvalenze così non va. L’aumento della tassazione sul capital gain sembra improvvisato, dice l’avvocato di DLA Piper. E osserva: andrebbero distinti risparmiatori da speculatori. E per le startup si potrebbe mantenere l’aliquota del 20%

Pierluigi Paracchi: la contraddizione della tassa sulle rendite da startup. L’aumento dell’aliquota sul capital gain annunciata da Renzi colpirebbe anche chi cede quote di startup, proprio l’introduzione degli incentivi fiscali all’investimento. Proponiamo al premier di tassare al 12,5%, come per i Bot, chi punta sull’innovazione

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