La campagna di EconomyUp
#startupNOtax, ecco cosa direi a Renzi per convincerlo
L’industria dell’innovazione in Italia ha bisogno di attrarre investimenti, scrive il responsabile Digital Markets di Telecom Italia. Che sostiene la proposta di abbassare al 12,50% la tassa sul capital gain delle startup. E rilancia un’idea interessante del premier…
di Salvo Mizzi
Pubblicato il 22 Apr 2014

Servono incentivi chiari e forti. Bisogna motivare gli investitori a scommettere sull’innovazione in maniera durevole. Per esempio si potrebbe collegare una tassazione di tutto vantaggio a condizione che buona parte dell’upside venga reinvestito su nuovi progetti/startup innovative. Bisogna premiare l’ambizione e l’innovazione, deprimere i rentier e gli opportunisti.
Tanto è stato fatto a sostegno delle startup e dell’innovazione. Ma si può ancora fare molto per innestarle con successo nel sistema economico. Mi piace molto l’idea di Stefano Quintarelli e Paolo Coppola di incentivare l’acqui-hiring e le exit; vanno coinvolte subito le grandi aziende italiane in un grande progetto volto a sostenere l’innovazione e la circolazione di capitali e di idee. Senza exit non si crea circolo virtuoso, se le grandi aziende, come nel resto del mondo, cominciano ad acquisire startup, può solo venirne del bene.
Altri spunti da perseguire: albo veloce in tutta la PA; drastica riduzione della burocrazia che prolifera intorno al fare e gestire impresa; infine una bella idea del Renzi di due anni, quando parlavamo di Rivoluzione Digitale e Italia come Startup. Bisogna offrire agli investitori internazionali che scelgono l’Italia il mantenimento del regime giuridico e fiscale del Paese di provenienza. Almeno fino al momento in cui la rottamazione della burocrazia non sarà entrata a regime.
* Salvo Mizzi è Responsabile Digital Markets di Telecom Italia e Founder WorkingCapital