Startup nonostante il Covid: Eat & Joy lancia il pranzo in abbonamento

Un abbonamento per consumare i propri piatti preferiti ogni giorno, a prezzo fisso: è questa l’idea alla base di Eat & Joy, che ha superato la sfida del Covid. Il founder Andrea Mach di Palmstein racconta la startup

Pubblicato il 19 Nov 2020

Eat & Joy 1

Un abbonamento per consumare i propri piatti preferiti ogni giorno, a prezzo fisso. È questa l’idea alla base di Eat & Joy, startup fondata a Milano nel giugno 2020. Nonostante la sfida posta dalla pandemia di Covid-19, che ha ridimensionato il ruolo degli uffici a favore dello smart working, il servizio è subito stato accolto con successo da utenti e ristoratori.

Il founder Andrea Mach di Palmstein, 24 anni, ci ha raccontato come funziona il progetto e quali sono le aspettative a medio e lungo termine.

Come funziona Eat & Joy

Tramite il sito o l’applicazione dedicati è possibile sottoscrivere un abbonamento a prezzo fisso per 12 o 20 pasti al mese, ordinabili in tutti i ristoranti convenzionati della città a prescindere dal loro prezzo di listino. Una volta inviato l’ordine è sufficiente andare a ritirare il proprio pranzo all’orario prestabilito, evitando anche inutili code o perdite di tempo.

Secondo Mach di Palmstein, già manager di Helbiz, “con il modello di business innovativo degli abbonamenti per i piatti del giorno, Eat & Joy offre il servizio con il miglior rapporto tra qualità e prezzo sul mercato”: la formula in abbonamento, infatti, permette di risparmiare più del 50% sulle spese tradizionali per la pausa pranzo.

La piattaforma aiuta anche i ristoratori, offrendo “un canale di vendita a costo zero che li aiuta a monetizzare sul servizio dell’asporto”. Oggi, infatti, già più di 100 ristoranti meneghini sono entrati a far parte del menù di Eat & Joy.

La piattaforma Eat & Joy

L’impatto della pandemia

Lanciata a giugno 2020, l’app ha inevitabilmente dovuto fare i conti con la crisi sanitaria ed economica portata dalla pandemia di nuovo coronavirus, che proprio a Milano ha creato uno dei principali focolai nel nostro Paese.

“Abbiamo fondato Eat & Joy proprio perché abbiamo iniziato a notare come le conseguenze economiche della pandemia abbiano cambiato le abitudini di consumo delle persone” ha detto Mach di Palmstein, aggiungendo: “Ora i consumatori vogliono trovare più valore per quello che comprano, ed Eat & Joy offre proprio quello: gli stessi piatti di alta qualità che prima pagavano 10 o 12 euro, ad un prezzo scontato fino al 60%”.

Dal punto di vista delle attività commerciali, invece, il servizio incentiva le operazioni di asporto e delivery che sono generalmente rimaste attive anche durante le fasi di lockdown imposto dai vari decreti legislativi nel corso degli ultimi mesi.

“L’attuale emergenza sanitaria ha accelerato il processo di innovazione nel settore della ristorazione. Sfruttando la tecnologia e la digitalizzazione, quest’ultima può ottimizzare il lavoro nelle cucine e renderle più efficienti attraverso nuovi canali di vendita” ha affermato il founder.

Eat & Joy for Businesses: il servizio pensato per le aziende

Eat & Joy offre anche una piattaforma aziendale che semplifica la gestione dei pasti per i dipendenti e le ricevute di spesa, mettendo a disposizione anche un account manager dedicato e un servizio di supporto attivo 24 ore al giorno.

Il mondo della ristorazione collettiva è infatti stato uno degli ambiti più colpiti dalle conseguenze della pandemia di Covid-19. Secondo le stime di Oricon – Osservatorio Ristorazione Collettiva e Nutrizione, nel 2020 verranno erogati 292 mila pasti in meno rispetto all’anno precedente, per una perdita di 1,4 miliardi di euro.

“Durante l’emergenza sanitaria, il 30% delle aziende ha scelto di non riconoscere i buoni pasto”, ha spiegato Mach di Palmstein. “Con Eat & Joy, attraverso un sito gestionale dedicato, le aziende potranno facilmente caricare il credito dei piatti da far consumare ai dipendenti e gestire le ricevute di spesa”.

Il progetto: le metropoli europee

Nonostante le difficoltà incontrate, il servizio è stato accolto favorevolmente dal pubblico di riferimento: “Abbiamo lanciato l’applicazione a fine settembre e abbiamo avuto un riscontro molto positivo sia da parte dei ristoratori che da parte degli utenti. Ad oggi abbiamo stretto accordi con più di 100 ristoranti che ogni giorno propongono le loro specialità e l’applicazione è stata scaricata da più di 5.000 persone” ha detto il founder.

Nel futuro, Eat & Joy guarda all’Europa. Dopo il lancio su Milano, la compagnia ha in programma di espandersi in altre città italiane e iniziare a operare a livello internazionale nel 2021. Per quanto riguarda la tecnologia, poi, Eat & Joy punta a rendere il servizio sempre più accessibile tanto agli utenti quanto alle attività partner.

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Laura Loguercio
Laura Loguercio

Primo ho studiato Filosofia, poi ho scoperto il mondo del digitale. Scrivo di società, ma con un occhio per l’innovazione.

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