GoodBuyAuto: 1,5 milioni alla startup per la compravendita di auto usate

Operativa da qualche mese, la società fondata da top manager con esperienze all’estero ha ottenuto il primo finanziamento da aziende e business angel italiani. Utilizzerà i capitali per il lancio del primo mobile marketplace di questo tipo in Europa. Il founder: «Sognavo una mia startup, ce l’ho fatta ispirandomi agli Usa»

Pubblicato il 09 Mar 2016

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Carlo Salizzoni, founder di GoodBuyAuto

GoodBuyAuto, piattaforma operativa da qualche mese per la compravendita online di auto usate di qualità, ha raccolto 1,5 milioni di euro nel suo primo round di seed capital. La startup fondata da Carlo Salizzoni, top manager che ha studiato e lavorato molti anni all’estero, ha ottenuto questa cifra grazie all’auto-finanziamento dei soci, ad alcune aziende e ad alcuni business angels italiani che per il momento preferiscono rimanere anonimi. Il capitale servirà a supportare il lancio del primo mobile marketplace garantito di auto usate in Europa continentale. “Era da tempo che sognavo di fare la mia startup – dice Salizzoni a EconomyUp – e ci sono riuscito mutuando un business già diffuso negli Usa ma studiando seriamente per adattarlo alla realtà italiana”

Come funziona GoodBuyAuto – Fondata a gennaio 2015 a Milano, la startup innovativa nasce dall’idea di proporre ai consumatori che intendono comprare o vendere una vettura di seconda mano, un’alternativa più efficiente rispetto alle modalità tradizionali. Il mercato della compravendita delle auto usate tra privati in Italia vale oltre 30 miliardi di euro, cioè quasi il doppio per volume d’affari del mercato delle automobili nuove per i privati (18 miliardi). Finora c’erano due scelte obbligate: o l’autosalone o la compravendita tra privati, con gli inconvenienti e le incognite che ognuna di queste modalità prevede. Da un lato un concessionario che inevitabilmente scarica sui clienti i costi strutturali tradizionali, dall’altro persone fisiche che non si conoscono e non possono, quindi, offrire alcuna garanzia in termini di qualità del veicolo e di effettiva sicurezza della transazione di compravendita. “Negli scorsi anni ci siamo abituati a comprare i libri su Amazon e i vestiti su Yoox – spiega Carlo Salizzoni – così è logico che, scoprendo i vantaggi del commercio elettronico in termini di tempi e di sicurezza, cominceremo, a selezionare e acquistare online anche l’auto di seconda mano. Da quando siamo operativi, ovvero da ottobre 2015, abbiamo venduto le prime automobili usate online nel Nord Italia, anticipando addirittura la vendita su Amazon della Toyota Aygo e il lancio del negozio online di Smart, operatori che, peraltro, si sono focalizzati sul comparto del nuovo. Noi ci distinguiamo per essere il primo marketplace mobile in Europa continentale per la compravendita di automobili usate tra privati con la comodità dell’online, la certezza delle garanzie e la convenienza dei prezzi migliori”.

Come è nata l’idea di GoodBuyAuto – Il fondatore Carlo Salizzoni, 40 anni, originario di Bologna, ha lavorato per molto tempo all’estero come manager di grandi aziende, in particolare nella consulenza sula ristrutturazione di aziende in crisi, ma il suo sogno era mettersi in proprio. Dopo aver studiato negli Usa, ha lavorato per Dhl a Bonn e a Bruxelles, e poi a Londra per Alvarez & Marsal e AlixPartners. Ma ha deciso di rientrare in Italia. “Volevo avere la mia startup e l’unico modo era riavvicinarsi al Paese. Nel 2012 sono tornato nella mia città d’origine, Bologna, scegliendo di lavorare per Coesia, azienda leader nel mondo nel settore delle macchine automatiche per impacchettamento. Ma a gennaio dell’anno scorso ho lasciato l’impiego per fondare GoodBuyAuto”. È affiancato da Andrea Locatelli, co-founder esperto di tecnologia e algoritmi, e dal consulente di innovazione e imprenditoria Marcello Vena. Tutti e tre sono accumunati dalla passione per la mobilità, hanno lavorato all’estero gran parte della loro vita professionale e conseguito l’Mba della Business School francese Insead, la migliore al mondo secondo il Financial Times 2016.

Chi ha finanziato GoodBuyAuto – Partner strategici e soci della prima ora di GoodBuyAuto sono E-Novia (azienda italiana di eccellenza per la produzione di innovazione e trasformazione in impresa) e due dei più grandi players della distribuzione auto del Paese a supporto della parte automotive. Al finanziamento hanno contribuito alcuni business angels. I finanziatori sono tutti italiani. “Per individuare gli investitori ci siamo mossi attraverso le conoscenze personali” dice il co-founder.

Cosa offre GoodBuyAuto in più dei concessionari – Secondo i suoi fondatori offre tutte le garanzie e i servizi degli autosaloni con le efficienze della digital economy, permettendo a chi vende di realizzare maggiori guadagni e a chi compra di risparmiare. Il tutto garantendo la qualità dei veicoli transati: 12 mesi di garanzia di conformità dell’usato e l’esclusiva formula del “soddisfatti o rimborsati” proposta per la prima volta nel mondo delle vetture usate. È possibile, infatti, guidare l’auto e restituirla entro il quattordicesimo giorno per qualsiasi motivo. Solo le auto nelle migliori condizioni (e meno di 5 anni e 100 mila Km) entrano nel portafoglio di GoodBuyAuto: vengono ispezionate e certificate manualmente, a casa del venditore e senza costi per i proprietari. E le vetture ammesse nelmarketplace solitamente sono vendute nel giro di poche settimane ma, in ogni caso, GoodBuyAuto garantisce la monetizzazione al più tardi entro 60 giorni. Per il compratore, è necessario versare una caparra di 300 euro al momento della scelta online dell’auto. Dopo le verifiche da parte degli ispettori inviati dalla startup, la macchina viene consegnata al potenziale acquirente, che può anche rifiutarla. Se il rifiuto è motivato da errori commessi dalla startup, la caparra verrà restituita. La startup ricava dalla transazione dal 5 al 10%. “Stiamo fatturando, abbiamo già venduto diverse decine di macchine. Abbiamo dimostrato che la domanda c’è” conclude Salizzoni.

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