La storia

ArtGuru, perché parlare d’arte è più facile a Londra che in Italia



L’ideatore dell’app che fornisce informazioni sui quadri di un museo spiega perché ha scelto la City per crescere: “Nel nostro Paese c’è un grande fermento intorno alle startup ma ci sono ancora tante barriere da abbattere”

di Annalisa Lospinuso

Pubblicato il 04 Mar 2014


Marco De Sanctis, ideatore di ArtGuru, alla fiera di Barcellona
Quante volte è capitato, visitando un museo, di aver voglia di approfondire le informazioni su un quadro o un’opera d’arte? Le audioguide non possono riconoscere i nostri gusti, invece la visita sarebbe molto più interessante se si seguisse un tour personalizzato. “L’idea è nata con l’intento di sanare il gap che esiste tra nuove tecnologie e l’esperienza museale”, spiega Marco De Sanctis, 36 anni, fondatore con Cristian Civera, 32 anni, di Veezeon Ltd, la startup che ha lanciato ArtGuru. Si tratta di un’applicazione per Windows Phone e ora anche per iOS che effettua la scansione e il riconoscimento dei quadri di un museo, fornendo tutte le informazioni sull’opera d’arte. La novità rispetto alle audioguide è che ArtGuru riconosce anche la posizione del visitatore e può guidarlo nel tour, suggerendo i percorsi migliori, anche in base alla registrazione delle preferenze di ogni singolo utente. “Stiamo lavorando molto – spiega Marco De Sanctis, originario di Teramo – nel profilare i gusti degli utenti, in modo da rendere l’applicazione ancora più personalizzata. Vogliamo far interagire ArtGuru con i social network e creare una specie di classifica di preferenze delle opere d’arte”. Un modo per rendere l’arte alla portata di tutti.

I due fondatori, con un’esperienza di oltre 10 anni come free lance nel settore, hanno prima ideato un motore per il riconoscimento delle immagini e poi l’hanno raffinato per cercare di trovare un’app a portata di click. Nel 2013, hanno presentato il progetto a Microsoft e hanno ricevuto il “grant” da AppCampus (Microsoft, Nokia, Aalto University), garantendo l’uscita in esclusiva di ArtGuru su Windows Phone 8 fino a fine gennaio 2014, per poi svilupparla anche su iOS e Android. Di qui la scelta di fondare una Ltd a Londra, perché “ci sono meno spese e meno passaggi burocratici – continua il fondatore – e poi Londra è un terreno fertile per le startup con tutti gli eventi che ci sono e grandi opportunità di fare networking. In Italia c’è grande fermento intorno alle startup ma ci sono ancora tante barriere da abbattere”. A Londra, ad esempio, questi due giovani trentenni frequentano spesso gli incontri al Google Campus e partecipano ai demo-day, una grande opportunità per le startup di allargare il raggio di conoscenze.

Oltre a Marco e Cristian, la squadra di Veezeon comprende altre sei persone, tra le quali il socio Stefano Tresca, e una cerchia di “contributors” che in giro per il mondo scattano le fotografie delle opere d’arte e ne scrivono la descrizione, aiutando ad implementare le guide mobile messe a disposizione da ArtGuru. Finora l’app ha funzionato esclusivamente per il museo più visitato al mondo, il Louvre, con 3478 quadri registrati, ma l’intento è di espanderla a molte altre gallerie. A giorni sarà lanciato ArtGuru Courtauld Gallery, lo spazio londinese dedicato principalmente ai pittori Impressionisti e Post-Impressionisti, e altri musei si aggiungeranno all’elenco tra marzo e aprile. “Ci piacerebbe avere contatti diretti con i musei – aggiunge il fondatore –, vorremmo riuscire a convincerli che per loro è soltanto guadagno, in quanto l’app permette di aumentarne la visibilità e offre guide interattive a nostre spese”.

Per Marco e Cristian le soddisfazioni sono arrivate in breve tempo: un mese dopo il lancio (lo scorso 25 ottobre) hanno registrato tremila download e, lo scorso novembre, ArtGuru Louvre edition è stata nominata da Nokia tra le cinque migliori applicazioni della settimana. Ora la squadra sta mettendo a punto anche la versione di ArtGuru per Google Glass che renderà possibile fruire della guida interattiva usando soltanto la vista. Il prototipo è stato mostrato, le scorse settimane, al Mobile World Congress di Barcellona, la più grande fiera mondiale sul mobile, alla quale i fondatori hanno partecipato, ospitati da UCL Decide (il programma della Global University di Londra per supportare i progetti digitali) e The Developer Lab.

Le ambizioni, però, sono ancora tante. “Abbiamo un trend di crescita che dobbiamo cavalcare. In questo 2014 – conclude De Sanctis – speriamo di ottenere un altro giro di funding che ci permetta di allargare il giro d’azione e sviluppare l’app per tanti nuovi musei”.

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