Non c’è due senza tre. Questa è la terza Pasqua consecutiva che sembra un interminabile venerdì santo. Eppure è Pasqua, cioè il tempo del passare oltre, della Resurrezione. Allora guardiamo più in là, dal 23 al 25 maggio, giorni in cui Torino ospiterà l’incontro annuale dei board nazionali dei 34 Paesi membri del Global Steering Group for Impact Investment Leadership Meeting.
Questo network indipendente da sette anni opera per promuovere la finanza a impatto sociale a livello globale. Una nuova forma di capitalismo, che allarga il concetto di profitto all’impatto sociale e ambientale.
“Così come il venture capital – scrive sir Ronald Cohen nel suo libro “Impact. La rivoluzione che sta cambiando il capitalismo” – ha rappresentato la risposta alle necessità finanziarie degli imprenditori tech, l’impact investment costituisce la risposta a quelle degli imprenditori e delle aziende che puntano ad avere un impatto socio-ambientale, in quanto vogliono migliorare la vita delle persone e aiutare il pianeta.”
Peraltro questa rivoluzione impatta anche sugli imprenditori tech. Nel libro Cohen racconta diversi esempi di aziende di “tecnologia solidale” che sono state capaci di attirare investimenti impact. Un esempio per tutti: OrCam nel 2018 ha raccolto oltre 130 milioni di dollari di capitali impact ed è arrivata a capitalizzare 1 miliardo di dollari in Borsa con il suo MyEye2, dispositivo completamente wireless, grande come il dito di una mano, in grado di far leggere alle persone con difficoltà visive testi stampati oppure di riconoscere volti, prodotti e banconote.
La rivoluzione impact, della quale Torino sarà la capitale tra poche settimane, è l’esempio più adatto per una Pasqua che ci spinga a guardare oltre. Oltre la pandemia, oltre la guerra, per ricordare che nonostante i suoi limiti l’uomo continua a essere anche un costruttore di futuro buono.