Raccolta fondi online
Il crowdfunding “salva” un carteggio di Verdi
La Fondazione Giuseppe Verdi acquisterà dalla Casa d’Aste Bolaffi l’epistolario finora inedito tra il musicista e un amico grazie agli oltre 131mila euro raccolti su una piattaforma gestita da Smartika (prestiti tra privati). Il presidente Sella: «L’abbiamo fatto per la cultura»
di Luciana Maci
15 Lug 2015

Le 82 lettere (223 pagine) erano di proprietà degli eredi della famiglia Verdi, che avevano deciso di metterle all’asta. Poi però la Casa d’Aste Bolaffi ha rinunciato ai diritti d’asta. I soldi raccolti in soli cinque mesi sulla piattaforma di Smartika (già sopra quota 131mila euro) serviranno alla Fondazione Giuseppe Verdi, presieduta dal professor Roberto Ruozi, ad acquistare l’epistolario da Bolaffi. Un acquisto tanto più prezioso quanto più le lettere scritte da Verdi (queste, ma anche le altre già note al grande pubblico) sono note per certi toni ironici, dissacranti e anticonformisti che non tutti si aspetterebbero da un’icona della musica italiana.
Come è nata questa collaborazione tra il mondo del crowdfunding e quello dei prestiti tra privati rappresentato da Smartika? “Sostanzialmente dalla conoscenza con Ruozi, grande accademico” spiega a EconomyUp Maurizio Sella. “Ci siamo incontrati e abbiamo parlato all’interno di questa struttura che è molto bella: oltre a essere una casa di riposo per musicisti, ora accoglie giovani studenti del conservatorio. Abbiamo scelto di aiutare la Fondazione perché l’abbiamo ritenuta un’attività culturalmente importante per l’Italia”.
“Smartika – prosegue Sella – è stata lieta di offrire la propria piattaforma online, normalmente dedicata ai prestiti tra privati, a supporto di questa importante operazione culturale, mostrando così la notevole potenzialità della modalità innovativa del crowdfunding e rendendo possibile a Casa Verdi l’acquisto di numerose memorie inedite riguardanti la vita del Maestro Verdi, le sue opere, gli aspetti di vita professionali e anche privati”.
Tuttavia Sella tiene a precisare che Smartika non ha alcuna intenzione di sconfinare sul terreno del crowdfunding: “Non è un’attività che riteniamo di voler sviluppare. Siamo focalizzati sugli investimenti in tecnologia, processi del credito, comunicazione e marketing. Ci sono affinità tra noi e il crowdfunding, abbiamo la licenza per poterlo fare. Ma non ce ne occuperemo”.
A sua volta Roberto Ruozi ha dichiarato: “Con i fondi che abbiamo ricevuto potremmo comprare da Bolaffi questo interessante carteggio del Maestro Verdi e riportarlo nella sua Casa, che egli definì ‘la mia opera più bella’. Inoltre, grazie al successo raggiunto dal progetto www.fundingcarteggioverdi.it abbiamo mostrato un nuovo modo di generare finanziamenti per sostenere la cultura”.
Il carteggio sarà da ora a disposizione del pubblico e degli studiosi, che sapranno valorizzarlo attraverso esposizioni e convegni. Potranno, inoltre, sottoporlo ad un’accurata critica, che contribuirà a diffondere e rafforzare la conoscenza di Verdi in Italia e nel mondo.