Diamoci da fare. Diamo a tutta Europa gli strumenti per startup di successo. Educhiamo i giovani a fare impresa. Creiamo un ambiente dove le idee possano circolare e crescere. Riduciamo la burocrazia, spianiamo la strada agli investitori. Diffondiamo il messaggio che il fallimento è una tappa necessaria del percorso. E riconosciamo il ruolo di queste rockstar nella nostra economia. Questo è il mio manifesto per le startup.
Il bisogno di comunicare è umano e universale; gli strumenti tecnologici per farlo sempre più facili da trovare. Impedire alle persone di comunicare è inutile; quanto obbligare le donne a non ridere in pubblico. E statene certi: su questi argomenti non c’è nulla da ridere.
Con un’internet delle cose già sulla porta di casa e un miliardo di persone ancora in attesa di connettersi alla rete, è tempo di agire. Dobbiamo imporci di non lasciare Istanbul senza aver raggiunto o quanto meno avviato queste priorità. La posta in gioco è altissima; e non è più tempo per i veterani come me. Scendete da cavallo, uscite dalle trincee e datevi da fare per mantenere internet aperto non frammentato e affidabile. È tempo di garantire che continuerà a svilupparsi come uno strumento di rappresentanza, progresso e creatività per tutti!
La scienza è solo uno degli aspetti della nostra vita che subisce oggi profonde trasformazioni grazie al digitale. E gi scienziati non sono gli unici a beneficiare di una banda larga veloce e pervasiva. Per ogni europeo, le tecnologie ICT sono uno strumento di openness (trasparenza) e di opportunità, di prosperità e progresso.
Io vorrei che ogni cittadino fosse follemente innamorato del proprio smartphone, per giusti motivi, e che in ogni campo si potesse fare business beneficiando di questo rilancio. Ultrabanda, 4G, reti aperte, un’Europa senza roaming. Tutti i benefici di un continente connesso senza barriere né confini.
* vicepresidente della Commissione europea, responsabile dell’Agenda digitale
(testo raccolto da Nadia Busato, project manager di Brescia Smart City)