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Taste It, il negozio su Amazon del cibo made in Italy di qualità

La società ExportUsa lancia un progetto per vendere online sulla piattaforma di Jeff Bezos i prodotti del food tricolore. Il target (35 milioni di persone) è costituito da americani che non hanno tempo di cucinare. Il presidente Miranda: “Noi l’anti-Eataly? No, ma forse con la nostra iniziativa i piccoli produttori guadagnano di più”

Pubblicato il 08 Set 2014

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Lucio Miranda, presidente di ExportUsa

Un supermercato online su Amazon per vendere le specialità gastronomiche made in Italy agli americani. L’iniziativa si chiama Taste It, ed è stato lanciato da ExportUsa, società di consulenza specializzata nell’export dell’agroalimentare italiano negli Stati Uniti.

La filiera di Taste it è questa: i piccoli produttori mandano i loro prodotti a Export Usa, che ne valuta la qualità e, in caso positivo, si occupa di inviare gli articoli in un centro di smistamento negli States, di “caricarli” sulla piattaforma di ecommerce di Jeff Bezos e di promuoverli. Così, se il prodotto Taste It, contrassegnato da un apposito logo, piace a un consumatore americano, può finire sulla sua tavola nel giro di pochi giorni con un semplice clic.

“Nel food italiano c’è una forte presenza di Pmi e di imprese artigianali che fanno prodotti di eccellenza che fanno fatica ad entrare sul mercato americano”, spiega Lucio Miranda, fondatore e presidente di Export Usa. “Le quantità prodotte sono in genere troppo basse, cosa che alla fine rende troppo elevati i costi per la gdo o per i negozi di specialty food (le botteghe specializzate in prodotti alimentari tipici di alta qualità, ndr) che vogliono rivenderli: i margini sarebbero inesistenti. In più, i buyer delle grandi catene americane, quando si trovano di fronte una piccola azienda, non si sentono mai tranquilli sull’affidabilità di quest’ultima. Si chiedono: mi manderà davvero la merce? Lo farà in tempo?”.

Taste It nasce quindi per bypassare questi problemi e consentire anche alle imprese più piccole di approdare sul mercato a stelle e strisce perché è Export Usa che si incarica della logistica, del trasporto e dei rapporti con il colosso dell’e-commerce in cambio di una percentuale sul venduto.

“Noi chiediamo alle aziende di inviarci un minimo di sei cartoni di prodotti in conto vendita”, specifica il presidente di ExportUsa. “Noi consolidiamo tutto e quando raggiungiamo il container inviamo la merce nel nostro centro logistico in Ohio: gli ordini da Amazon arrivano lì. Se un ordine arriva entro le 10 di mattina viene consegnato entro le 14 del giorno successivo. L’unica limitazione è che non possiamo, per ovvie ragioni, vendere cibi freschi e non possiamo ancora vendere vini”.

Olio, pasta, formaggi, sughi, marmellate, miele, dolci, pane, cioccolato. Sono soprattutto queste le eccellenze made in Italy che trovano la loro

vetrina su Amazon attraverso Taste It. Il bacino potenziale di consumatori, secondo le stime di ExportUsa, è di 35-40 milioni di persone. “Sono pari alla metà degli 80 milioni di utenti registrati su Amazon.com. Il target è composto da giovani professionisti di città tra i 25 e i 50 anni con un buon reddito, di livello culturale medio-alto, amanti della buona cucina ma senza il tempo, e spesso le competenze, per cucinare. Le specialità di questi piccoli produttori, selezionate da noi, risolvono il problema della cena a questo segmento di mercato: è tutto già pronto, o quasi. Basta solo acquistare e mangiare”.

L’idea – racconta Miranda – è nata proprio ascoltando i pareri degli americani. “Qualche anno fa lavoravamo a sessioni di degustazione di formaggi italiani a New York per conto della camera di commercio italo-americana. La gente si fermava, assaggiava i prodotti e spiegava che la loro esigenza era di avere prelibatezze che non necessitassero di lunghe preparazioni in cucina. Noi li abbiamo presi in parola e abbiamo lanciato Taste It”.

L’obiettivo di ExportUsa per Taste It è di caricare su Amazon tra 500 e 1000 prodotti diversi, inviati da un centinaio di produttori a rotazione. Il principale motivo per cui la società crede che l’iniziativa avrà successo è il boom dell’ecommerce di cibo negli Stati Uniti. “In America, l’acquisto online di prodotti alimentari sta esplodendo. Stando a un’indagine pubblicata da Reuters, la vendita su web di cibi non freschi raggiungerà entro il 2016 il valore complessivo di 53 milioni di dollari”.

Visto così, Taste It sembra un po’ l’alternativa digitale a Eataly. “L’idea di Farinetti – commenta Miranda – è senz’altro grandiosa e lui è un grande pioniere che ha selezionato aziende di eccellenza. Probabilmente, se avessi avuto le sue stesse risorse anche io mi sarei mosso così. Non sono però sicuro al cento per cento che un piccolo produttore sia contento di vendere attraverso Eataly, perché suppongo che i margini per le aziende non siano così alti. Noi invece, saltando tanti passaggi, permettiamo ai produttori di guadagnare circa un 40% in più rispetto alla filiera tradizionale dell’importazione. Invece, il cliente finale che acquista online un prodotto made in Italy paga un 10-20% in meno rispetto a quanto lo pagherebbe in un punto vendita della gdo o in uno store di specialty food”.

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