SCALEUP STORY

Enerbrain, come un startup dell’energy tech è diventata una scaleup che piace all’Europa

La società, che propone alle aziende un kit per monitare la qualità dell’aria degli edifici, ha raggiunto 2 milioni di fatturato, quadruplicato i dipendenti e sta raccogliendo 3 milioni di nuovi finanziamenti. “Abbiamo guardato subito fuori dall’Italia”, dice il cofounder Giuseppe Giordano. Nel 2019 la vittoria a B Heroes

Pubblicato il 15 Apr 2019

ENERGIA

Passare da 150mila a 2 milioni di euro di fatturato, raccogliere un milione di euro di finanziamenti (con altri tre milioni in arrivo), passare da 6 a 25 dipendenti, lavorare per l’espansione internazionale, tutto questo in tre anni: è così che Enerbrain, startup dell’energy-tech, è cresciuta fino a diventare una scaleup. Una delle poche scaleup italiane, per la verità, perché nel nostro Paese ci sono spazi di incubazione e incentivi per le startup, ma è nella fase imprenditoriale successiva che spesso si infrangono le aspettative delle giovani società. Enerbrain è piaciuta agli addetti ai lavori, tanto da conquistare diversi premi, l’ultimo in ordine di tempo quello assegnato ad aprile 2019 da B Heroes, la docu-serie in onda in esclusiva su Sky Uno che racconta il mondo dell’innovazione e delle startup in Italia.  L’anno precedente, a ottobre, Enerbrain aveva trionfato all’EIT Digital Challenge, contest europeo per scaleup.  A febbraio 2019 un accordo importante: quello con Iren, multiutility per l’energia. Ma il suo Ceo, Giuseppe Giordano, resta con i piedi per terra: “In questo lavoro – spiega a EconomyUp – è tutto un rincorrersi di alti e bassi: un giorno una buona notizia, l’altro giorno una pessima”. È la realtà delle imprese innovative: il rischio di impresa è ancora maggiore per chi sperimenta strade ancora inesplorate. Tuttavia Enerbrain prosegue il suo percorso. Con una strategia: guardare, il più possibile, fuori dall’Italia. Vediamo cosa ha fatto nei suoi tre anni di vita.

Giuseppe Giordano

ENERBRAIN SRL: I FONDATORI, IL BUSINESS, IL FATTURATO

Enerbrain aiuta chi possiede edifici a monitorare la qualità dell’aria in modo da poter intervenire per ridurre emissioni e risparmiare energia. È stata fondata nel 2015 a Torino da quattro cervelli in fuga (poi rimpatriati): Giuseppe Giordano, oggi Ceo, un background in architettura e un Master in Design Sostenibile, già product manager in Curb Energy; Filippo Ferraris, una laurea in architettura al Politecnico di Torino, esperienze professionali a Londra e New York, la partecipazione alla realizzazione del Future Food District all’Expo di Milano; Marco Martellacci, fisico esperto di cibernetica; Francesca Freyra, ingegnere per l’ambiente e il territorio con esperienze a Londra. Al gruppo si è poi unito Alexis Susset, esperto di network architecture e cloud computing con dieci anni di esperienza in Vodafone. Attualmente il suo fatturato è di circa 2 milioni di euro.

Enerbrain è una società B2B che ha brevettato un sistema di regolazione dinamica di riscaldamento, raffreddamento e ventilazione per migliorare il confort degli ambienti chiusi e ridurre i consumi di aria condizionata. In pratica fornisce alle aziende un kit IoT, con un sensore che monitora confort e qualità dell’aria degli edifici. È plug and play, con una durata della batteria di 4-8 anni ed è pensato per l’edilizia non residenziale (aeroporti, mall, centri conferenze, scuole, ospedali ecc. ecc). Dai dati raccolti nel cloud si può verificare, per esempio, la presenza di CO2 nell’aria. Dopodiché, una volta avuto il quadro della situazione, si possono controllare gli impianti attraverso un altro dispositivo attuatore IoT. La caratteristica di Enerbrain è che è installabile da chiunque, si connette a qualsiasi rete 3G o 4G, e consente il controllo degli impianti da remoto senza cambiamenti invasivi. La startup assicura che chi utilizza Enerbrain può arrivare a risparmiare fino al 30%-40% dei costi energetici. L’obiettivo finale è regolare la qualità dell’aria rendendo gli edifici più vivibili e piacevoli, aumentando la produttività e riducendo la diffusione di malattie in spazi affollati. Insomma, un mondo più salutare e più green.

ENERBRAIN: DA STARTUP A SCALEUP

“Come abbiamo fatto a diventare una scaleup italiana? Abbiamo guardato subito fuori dall’Italia” dice Giuseppe Giordano. “Abbiamo una presenza da consolidare nel nostro Paese, ma ci vogliono 12/18 mesi per implementare le nostre soluzioni sul mercato. Intanto abbiamo realizzato installazioni pilota in Francia, Portogallo, Inghilterra, Austria, Svizzera ed Emirati Arabi. Ora siamo concentrati sull’espansione internazionale”. Enerbrain conta di farlo grazie all’EIT Digital Challenge, di cui è risultato tra i vincitori. La gara, che si è svolta il 18 ottobre a Bruxelles, garantisce infatti al primo classificato di ogni categoria 50mila euro di finanziamenti più l’accesso gratuito all’acceleratore. “Con EIT Digital è un match perfetto – dice Giordano – perché hanno business developer, internazionalità e basi in tutta Europa”. L’obiettivo del 2019 è aprire uffici a Londra, Parigi, Berlino, Barcellona. “Intanto stiamo raccogliendo altri tre milioni di euro di finanziamenti” dice Giordano. “Nel frattempo abbiamo fatto partire una business unit dedicata all’Industria 4.0, con focus sul settore manifatturiero e dell’automotive. Vogliamo portare l’applicazione di Enerbrain nella Fabbrica 4.0”.

ENERBRAIN E IREN. L’ACCORDO NEL 2019

Iren, una delle più grandi aziende multiutility in Italia, ha scelto di utilizzare la tecnologia Enerbrain per trasformare alcuni palazzi del Comune di Torino in edifici sempre più smart. L’accordo tra la multiutility dell’energia e la scaleup torinese è stato annunciato il 13 febbraio 2019 a Palazzo Civico nel corso della conferenza stampa del Lab IoT/IoD in cui sono stati illustrati i dettagli del progetto. Saranno 89 gli edifici coinvolti, principalmente scuole e uffici, i cui impianti di generazione calore verranno potenziati dai sistemi di retrofit energetico Enerbrain. I sistemi installati, che utilizzano algoritmi avanzati di regolazione, permetteranno di ottenere un importante risparmio energetico e un attento monitoraggio del confort interno e della qualità dell’aria. Grazie all’installazione, la multiutility stima una riduzione della CO2 immessa nell’ambiente di circa 1.400 tonnellate annue e un risparmio di energia di circa 6.700 megawattora: in pratica sarà come aggiungere all’ecosistema della città altri 100 mila alberi. Anche l’accordo con Iren trae origine da un premio: nel 2017 Iren aveva acclamato Enerbrain come migliore startup italiana,

La vittoria più recente a B Heroes

Filippo Ferraris e Marco Martellacci
Enerbrain ha ottenuto il primo posto ad aprile 2019 nella seconda edizione di B Heroes, il percorso di mentorship dedicato alle startup, ideato da Fabio Cannavale, founder e CEO di lastminute.com Group e realizzato in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Al secondo posto D-Heart, elettrocardiografo per smartphone, medaglia di bronzo per Mkers, brand di eSport italiano. Quarto posto per Fessura, brand emergente di calzatura fashion-sport. Nella puntata finale, girata presso l’auditorium del Grattacielo di Torino, sede di Intesa Sanpaolo, le quattro finaliste si sono aggiudicate investimenti per 1 milione e 100 mila euro messi a disposizione da Boost HeroesIntesa Sanpaolo – attraverso il proprio Corporate Venture Capital, Neva Finventures – Gellify e Impact Hub.

(Articolo aggiornato al 15/04/2019)

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Luciana Maci
Luciana Maci

Giornalista professionista dal 1999, scrivo di innovazione, economia digitale, digital transformation e di come sta cambiando il mondo con le nuove tecnologie. Sono dal 2013 in Digital360 Group, prima in CorCom, poi in EconomyUp. In passato ho partecipato al primo esperimento di giornalismo collaborativo online in Italia (Misna).

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