Tecnologia solidale
Bioupper, chi sono i tre vincitori del concorso per scienze della vita
Ecco le startup che hanno vinto il bando promosso da Novartis e Fondazione Cariplo. Per ciascuna un voucher da 50mila euro. Ben 151 candidature le candidature pervenute, il 30% in più rispetto alla prima edizione: da allora un partecipante su due ha già fondato un’impresa
di Antonio Palmieri
Pubblicato il 12 Mag 2017

I vincitori sono: 1) Kyme, progetto di startup dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), che applica le nanotecnologie alla diagnostica per migliorare i mezzi di contrasto, permettendo un’identificazione precoce e più accurata delle patologie. Kyme rende visibili dettagli anatomici altrimenti non apprezzabili, permettendo una diagnosi più efficace, la riduzione della dose somministrata e, di conseguenza, degli effetti collaterali che possono essere causati dai mezzi di contrasto delle risonanza magnetica.
2) Postbiotica, spin-off dell’Università degli Studi di Milano, fondata nel gennaio 2016, sviluppa nuove terapie a base di derivati di batteri ottenute grazie a un innovativo metodo di fermentazione, per prevenire e curare in modo naturale un ampio spettro di infiammazioni: reazioni allergiche, malattie croniche dell’intestino, dermatologiche, oculari e del tratto uro-genitale.
3) Probiomedica, propone un’innovativa fototerapia, chiamata CapsuLight: è una capsula piccola come una pillola di antibiotico, senza effetti collaterali. E’ usa e getta e si basa su tecnologie presenti in commercio da 15 anni. CapsuLight emette una luminosità di frequenza studiata per avere la maggiore efficacia nella distruzione dell’Helicobacter pylori attraverso luce a lunghezze d’onda specifiche nel rosso e nel blu.
Queste tre startup hanno vinto una selezione che ha visto ben 151 candidature, il 30% in più dei partecipanti alla prima edizione. A proposito: il 60% dei team partecipanti alla prima edizione ha poi fondato un’impresa e gli altri stanno ancora sviluppando il progetto. Il 70% dei team ha inoltre stretto partnership commerciali e la metà ha già chiuso contratti con i primi clienti. L’80% dei progetti ha infine raccolto investimenti per oltre due milioni di euro, provenienti in particolare da investitori privati e venture capitalist.