Automotive, 7 tendenze che stanno rivoluzionando le quattro ruote
L’automobile del futuro sarà connessa e si acquisterà sempre di più online. Dall’ecommerce allo smart manufacturing, dall’intelligenza artificiale alle driverless car e auto elettriche: ecco i segnali della trasformazione digitale. All’insegna dell’open innovation e delle nuove competenze
di Concetta Desando
Pubblicato il 17 Apr 2017
Nei prossimi anni l’industria automobilistica subirà una profonda trasformazione: le auto che verranno sviluppate, le aziende che le costruiscono e i consumatori che le acquistano saranno molto diversi rispetto a oggi. I segnali di questa trasformazione cominciano manifestarsi inequivocabili: un esempio su tutti è rappresentato dal caso Tesla, il marchio automobilistico fondato da Elon Musk che produce auto elettriche, che qualche settimana fa ha raggiunto una capitalizzazione in Borsa superiore a colossi come Ford e General Motors. A guidare il cambiamento sarà la tecnologia che sta già influenzando non solo modelli, funzioni e processi produttivi, ma anche i canali di vendita: sempre di più le auto si venderanno online, con la stessa facilità con cui si acquistano in Rete un abito o un prodotto di bellezza.
L’automobile del futuro, inoltre, sarà connessa. Sarà in grado non solo di monitorare le sue condizioni di funzionamento in tempo reale, ma anche di comunicare con altri veicoli e con un numero sempre maggiore di infrastrutture stradali intelligenti. Le nostre auto saranno sempre meno delle scatole di metallo con un motore e quattro ruote e diventeranno sempre più un concentrato di tecnologie digitali che le renderanno “data center mobili”, parte di un vero e proprio sistema di mobilità più ampio con limitato impatto sull’ambiente.
Uno scenario in cui saranno sempre più interconnessi i grandi player del settore con le startup che propongono nuove soluzioni e nuovi modelli di business e con i consumatori che diventeranno sempre più esigenti.
Vediamo, allora, i principali cambiamenti in atto nel settore, le cui parole chiave sono open innovation e competenze.
1. VENDITA ONLINE – Il merc

2. SMART MANUFACTURING – L’automotive è uno dei settori in cui la produzione automatizzata e interconnessa viene sperimentata in maniera maggiore. Per farlo, spesso le aziende ricorrono alle soluzioni proposte dalle startu

p. Fiat, ad esempio, nello stabilimento di Cassino traccia cose e persone grazie al sistema ideato da Evolvea, startup fondata nel 2014 da Micol Filippetti. “Si tratta di un sistema che permette di ottimizzare la produzione e aumentare la sicurezza” ha raccontato a EconomyUp l’imprenditore. “Il m
onitoraggio delle attività eseguite da persone e macchine è importante: correlare le ore di funzionamento efficaci con i dati di produzione è utile per condurre una analisi della produttività e pianificare misure di miglioramento. Identificare la posizione di persone non autorizz
ate, e quindi la violazione di una prescrizione di accesso, permette di assicurare a operatori interni e ospiti il massimo livello di sicurezza. La soluzione proposta consiste nel dotare il personale e i mezzi rispettivamente con badge e tag attivi, che possono essere localizzati in zone dove è presente la rete”.
Altri player dell’automotive torinese, invece, hanno scelto i sistemi proposti da Saven, startup fondata da Matteo Martinelli nel 2011. “Si tratta di soluzioni innovative per il risparmio energetico nel campo dell’ingegneria fluidomeccatronica che, oltre a recuperare fino all’80% dell’energia utilizzata, permettono di applicare lo smart monitoring nei processi industriali” ha raccontato il founder a EconomyUp. Con un doppio vantaggio per le industrie: bolletta più bassa e manutenzione preventiva.
Non solo, alla GKN di Brunico, gruppo che riunisce automotive e innovazione, il personale umano lavora insieme ai robot. La società britannica che nel 1963 ha aperto una sede Val Pusteria, in Alto Adige, e da allora continua a sviluppare tecnologie altamente innovative, sta sperimentando infatti i cobot, automi in grado di interagire con gli umani attraverso uno schermo che ne raffigura le “espressioni facciali”.
3. INTELLIGENZA ARTIFICIA
Solo per fare qualche esempio, si va dalla partnership di IBM Watson e General Motors per lo sviluppo di una piattaforma in grado di mettere automaticamente in contatto il guidatore con aziende o servizi connessi che si trovano in prossimità della sua auto, al tool di gestione dei viaggi in auto proposto da BMW grazie alla collaborazione con Microsoft fino agli investimenti da un miliardo di dollari di Toyota nella tecnologia di guida autonoma basata sull’Artificial Intelligence.
L’ultimo esempio è quello di Ford che ha acquisito per circa un miliardo di dollari una startup impegnata a sviluppare un software d’intelligenza artificiale, Argo AI, fondata da ex manager di Google e Uber.
4. OPEN INNOVATION – Negli ultimi mesi le startup legate al mondo automotive hanno ottenuto finanziamenti milionari. MotorK, società che propone servizi digitali per le
Il mercato delle driverless car, dunque, è uno dei più allettanti per i protagonisti del settore auto e tante IT Company stanno puntando i loro radar proprio su questa direzione. Pochi giorni fa Intel, colosso statunitense dei microprocessori, ha sborsato 15 miliardi dollari per acquistare Mobileye, puntando con convinzione alla leadership nel settore delle driverless car. E questo è solo l’esempio più recente. Nel 2016 Qualcoom ha acquistato per 47 miliardi di dollari NXP, azienda leader nel mercato dei chip per l’industria automobilistica; nello stesso anno Samsung si è presa il colosso Harman (26mila dipendenti e 7 miliardi di fatturato) per otto miliardi di dollari, azienda leader nella tecnologia audio che produce sistemi domestici e automobilistici; SoftBank invece ha scucito 30 miliardi di dollari per acquisire Arm Holdigns, azienda britannica attiva nel mercato dei microchip per smartphone e tablet, ma con possibili applicazioni nel campo delle automobili. Ma se Intel ha realizzato la più grande acquisizione di una tech company in territorio israeliano, a Tel Aviv in passato avevano fatto shopping anche altre due grandi big del tech americano. Nel 2013 Google comprò Waze Mobile per 1,1 miliardi di dollari, startup che ha sviluppato un’applicazione per la navigazione stradale per dispositivi mobile basata sul crowdsourcing; mentre Apple, sempre nel 2013, mise le mani su Prime Sense sborsando “solo” 300 milioni di dollari.
6. AUTO ELETTRICHE – Il mercato dell’auto elettrica è in espansione, con la presenza di numerosi plug in e modelli di vetture eco-compatibili, tra queste basti pensare alla Ford

7. CAR SHARING – Quello delle automobili condivise non è un fenomeno di nicchia. In Italia la sharing mobility ha riscosso particolare successo. A confermarlo

è la presenza di startup come Urbi, società che ha sviluppato un’applicazione omonima che aggrega i principali sistemi di mobilit
à urbana e condivisa – car, bike, scooter sharing, taxi e Uber. Un recente report pubblicato proprio da Urbi ha messo in evidenza i dati più significativi del settore: 5.030 veicoli
condivisi, oltre 4 milioni di prenotazioni, un milione e 800mila ore di noleggio, circa 30milioni di km percorsi e una crescita del 35% negli ultimi mesi.
Inoltre, all’inizio dell’anno il Gruppo Europcar, tra i leader europei dell’autonoleggio e player di riferimento della mobilità, ha annunciato, attraverso Ubeeqo – l’innovativa startup della mobilità di cui detiene una quota di maggioranza – l’acquisizione di GuidaMi, la compagnia di car sharing di Milano. L’Italia diventa così il sesto mercato nel quale Ubeeqo offre un’alternativa alle auto di proprietà.