Tuidi è una startup nata nel 2021 al Sud dall’idea di due giovani, all’epoca under 30, che da Putignano, in provincia di Bari, si proponevano di aiutare i piccoli e grandi player del settore alimentare di tutta Italia a ottimizzare le scorte di cibo. Cresciuta fino a specializzarsi nello sviluppo di piattaforme proprietarie di machine learning per la grande distribuzione organizzata, il 7 ottobre 2025 ha annunciato la chiusura di un aumento di capitale da 3 milioni di euro. Ma vediamo meglio la sua storia.
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Tuidi: nascita e business model
Alla base della sua costituzione, nel 2021, c’è un bisogno avvertito da molti consumatori, soprattutto in piena crisi pandemica: la mancanza di sufficienti riserve di determinati prodotti nei supermercati. Un problema che scaturisce dalla necessità di ottimizzazione della gestione del settore food retail.
L’idea è venuta a due giovani conosciutisi all’Università di Bologna: Vincenzo Morelli, data scientist pugliese, e Giulio Martinacci, toscano con una laurea in management alla Bocconi. Durante il lockdown, si sono resi conto dell’esigenza e hanno iniziato a pensare a come individuare una soluzione utilizzando l’intelligenza artificiale. Obiettivo: creare per i supermercati una migliore gestione delle scorte, evitando lo scaffale vuoto.
La startup, che quindi opera attraverso un modello B2B, mira a ottimizzare i processi aziendali gestendo i dati in possesso e creando un modello in grado di aumentare i profitti e ottimizzare le giacenze di magazzino evitando sprechi alimentari.
I due founder hanno quindi lasciato i rispettivi contratti a tempo indeterminato per seguire la loro idea e costruire il quartier generale di Tuidi a Putignano, in provincia di Bari.
Come l’intelligenza artificiale sta aiutando il retail
La lotta allo spreco è uno degli obiettivi sostenibili di sviluppo più importanti tra quelli identificati dall’ONU e in particolare quello del cibo è il problema principale. Secondo la FAO, circa 1/3 del cibo prodotto per il consumo umano viene perduto o sprecato ogni anno e il 14% viene perso tra le fasi della filiera comprese tra il raccolto e la vendita al dettaglio. Un danno economico del valore di 400 miliardi di dollari in un pianeta che conta oltre 820 milioni di persone che soffrono la fame.
Il dato allarmante è che in Italia, secondo i dati un rapporto di Waste Watcher International, il trend dello spreco di cibo nel 2022 è aumentato del 15% rispetto al primo anno di pandemia.
Ottimizzare il flusso delle scorte alimentari nei supermercati rappresenterebbe quindi un importante passo nella lotto allo spreco, ma non solo. Proprio la pandemia, con le sue corse allo scorte di determinati prodotti di prima necessità, come lievito, pasta, zucchero, latte e detersivi, ha evidenziato le inefficienze del sistema creando scaffali vuoti e rotture di stock.
L’alta imprevedibilità dei consumi è un ostacolo non indifferente sia per il consumatore che per il venditore, il quale subisce una riduzione di fatturato legato alla perdita di vendite. Anche lo stesso brand del prodotto mancante subisce un danno economico e d’immagine a causa dell’insoddisfazione della clientela. Se a causa della ripetuta mancanza il consumatore abituale acquista uno stesso prodotto alternativo, a lungo andare potrebbe preferire la nuova marca provata o decidere di cambiare supermercato.
La soluzione Delphi e la supply chain aziendale
Tuidi vuole quindi risolvere questo problema etico ed economico, perciò, nel 2022, ha rilasciato la soluzione Delphi, un assistente virtuale che automatizza il processo di approvvigionamento dei prodotti alimentari incrociando milioni di dati.
Si tratta di dati relativi a variabili endogene ed esogene, come previsioni metereologiche, festività e dati dei competitor, costruendo modelli predittivi accurati per massimizzare le performance economiche dell’azienda.
I primi test sono stati effettuati in Puglia con due partner, un centro di distribuzione ed una catena di punti vendita al fine di creare una soluzione che potesse risolvere tutte le principali problematiche sia per PMI sia per la grande distribuzione organizzata.
“Al centro dell’offerta di Tuidi c’è Delphi, la piattaforma che agisce da “controller di punto vendita” – spiega Giulio Martinacci – un sistema che suggerisce quotidianamente come gestire l’approvvigionamento, i prezzi di sell-out, gli assortimenti e i turni del personale”.
Vincenzo Morelli sottolinea: “Il cuore della soluzione è rappresentato dai modelli di machine learning proprietari che elaborano milioni di dati, incrociandoli con variabili interne ed esterne al fine di anticipare i comportamenti di acquisto dei consumatori e migliorare i processi operativi all’interno del punto di vendita”.
620 milioni di prodotti gestiti, sprechi ridotti e vendite in crescita: l’impatto dell’AI di Tuidi
L’impatto della tecnologia di Tuidi si misura nei risultati dei propri clienti: aumenti delle vendite fino al +2% e diminuzione dei costi degli ordini fino -10%. Con oltre 620 milioni di prodotti gestiti attraverso Delphi, la società ha già contribuito a ridurre sprechi, migliorare le performance di vendita e ottimizzare l’efficienza operativa di realtà come Conad Centro Nord, Maiora, Retail Pro, Ama Crai Est e Gruppo Romano.
2022: primo aumento di capitale per Tuidi
Tuidi ha chiuso nel 2022 un aumento capitale di 220 mila euro con un Angel Investor d’eccezione, con esperienza nel settore food e alimentare: si tratta dell’imprenditore Antonio Perini, già fondatore di Cortilia.
Nel mirino l’espansione sui prodotti di largo consumo come nel settore farmaceutico, cosmesi e igiene della persona, ma anche la crescita del team.
“Uno dei nostri traguardi è quello di portare occupazione in Puglia, quindi, invertire la rotta dei tanti giovani e professionisti del Sud Italia che emigrano per lavorare al Nord Italia o all’estero ed al contempo attrarre e valorizzare i talenti dalle altre regioni e dal resto del mondo attraverso l’innovazione” spiegò all’epoca Vincenzo Morelli.
2025: l’aumento di capitale da 3 milioni
Come accennato sopra, a ottobre 2025 Tuidi ha chiuso un aumento di capitale da 3 milioni di euro sottoscritto da due investitori istituzionali: Vertis SGR, tramite i fondi Vertis Venture 6 Digital Sud – parzialmente finanziato dall’Unione Europea Next Generation EU – e Vertis Venture 7 Digital Puglia; e Azimut tramite i fondi Azimut Eltif – Venture Capital ALIcrowd III e IV e il fondo Azimut Digital Equity Italy gestiti da Azimut Libera Impresa SGR. All’operazione ha partecipato anche QBerg, player attivo nel settore del market research e price intelligence, che avrà anche un ruolo di partner strategico al piano di sviluppo.
Perché gli investitori hanno scommesso in Tuidi
I partner finanziari sottolineano l’importanza di soluzioni concrete e scalabili per affrontare le inefficienze della grande distribuzione.
Per Giacomo Giurazza, Partner di Vertis SGR, il valore dell’innovazione è evidente già dall’esperienza quotidiana del consumatore: «Da consumatore vedo ogni giorno problemi nei supermercati: da scaffali vuoti a prezzi che non soddisfano le aspettative. Tuidi dimostra che esiste una tecnologia all’avanguardia capace di affrontare queste criticità reali. Per questo vogliamo supportarli nel loro percorso di crescita, così da portare l’intera industria alimentare italiana verso standard più elevati di efficienza e innovazione».
Guido Bocchio, Head of Venture Capital di Azimut Libera Impresa aggiunge:
«Con oltre 28.000 punti vendita in tutta Italia, la GDO rappresenta un mondo con molte aree di miglioramento: oltre il 7% del fatturato è eroso da inefficienze come rotture di stock e sprechi che impoveriscono la competitività dei retailer – aggiunge Guido Bocchio, Head of Venture Capital di Azimut Libera Impresa – Tuidi rappresenta la possibilità di migliorare concretamente questo problema».
Fabrizio Pavone, founder e CEO di QBerg, sottolinea il valore strategico della partnership: «L’ingresso di QBerg in Tuidi rappresenta non solo un investimento, ma la scelta di accompagnare una realtà tecnologica capace di incidere sulle dinamiche della GDO. L’avanguardia della loro tecnologia ci ha convinti a intraprendere un percorso comune, con l’obiettivo di sostenerne l’espansione e consolidarne la crescita in una fase decisiva per l’evoluzione del settore».
Puglia: un ecosistema nel Sud Italia
In linea con il trend del south working e dell’ecosistema di startup innovative in continua crescita, Vincenzo e Giulio hanno quindi deciso di investire in Puglia per portare innovazione e occupazione al Sud. “La Puglia è diventata una delle regioni italiane più fertili per la nascita e lo sviluppo di progetti d’impresa caratterizzati da una forte innovazione sociale e tecnologica, come dimostrano i tanti bandi, finanziamenti, incubatori, eventi e momenti dedicati ad incentivare la cultura imprenditoriale” affermano i due cofounder.
In passato Tuidi ha ricevuto il premio come uno dei migliori progetti innovativi e un finanziamento a fondo perduto di 110 mila euro in seguito alla vincita del bando TecnoNidi della Regione Puglia.
(Articolo inizialmente pubblicato il 23 agosto 2022 e aggiornato al 07/10/2025)








