EQUITY CROWDFUNDING

Come funziona Cinebooking, l’app per trovare lavoro nel mondo dello spettacolo 

La startup Cinebooking, fondata a Cinecittà nel 2018 da Gianfranco De Rosa, vuole avvicinare professionisti e datori di lavoro nel mondo dell’entertainment tramite un’app e un algoritmo innovativo. Con la campagna di equity crowdfunding su BacktoWork punta a raccogliere 50 mila euro per far crescere il progetto

Pubblicato il 02 Lug 2020

Come funziona Cinebooking, l’app per trovare lavoro nel mondo dello spettacolo 
Cinebooking

Attori, comparse, tecnici, registi, produttori: muoversi nel mondo dello spettacolo può rivelarsi impegnativo quando non si ha dimestichezza con i suoi protagonisti. Il campo del recruiting, poi, è diventato un labirinto che intrappola freelance di tutti i settori.

La startup Cinebooking, fondata a Cinecittà nel 2018, vuole risolvere il problema avvicinando professionisti e datori di lavoro nel mondo dell’entertainment tramite un’app e un algoritmo innovativo. La campagna di equity crowdfunding appena avviata su BacktoWork punta a raccogliere 50 mila euro, utili per far crescere il progetto in Italia e all’estero.

EconomyUp ha parlato con Gianfranco De Rosa, founder e Ceo di Cinebooking, per capire come funzionano i servizi offerti dalla startup romana e quali sono gli obiettivi per il futuro.

Gianfranco De Rosa, founder di Cinebooking

Nel cuore di Cinecittà

L’idea per Cinebooking nasce tra i set di Cinecittà, luogo simbolo del cinema italiano che ha sede proprio nella Capitale: “Svolgo il mio lavoro ai Cinecittà Studios da trent’anni ormai, in qualità di produttore esecutivo per il cinema e gli spot pubblicitari” spiega il fondatore e Ceo Gianfranco De Rosa, che ha preso spunto dalla sua esperienza personale per individuare i problemi del settore e arrivare a una soluzione concreta.

Oggi, grazie alle attività di testing della piattaforma e al forte network costruito nel settore media & entertainment, Cinebooking è riuscita a sviluppare un’importante rete di contatti rappresentata da registi, case di produzione e recruiter. Tra questi troviamo Marco Belardi – produttore tra le altre cose di “Immaturi”, “Perfetti sconosciuti” e “La Pazza Gioia” – Carlo Verdone e Marco Risi.

Come funziona Cinebooking

“Cinebooking punta a risolvere le difficoltà che nascono nel momento in cui è necessario reperire personale artistico e professionale nell’industria dell’intrattenimento, agevolando l’incontro tra domanda e offerta di lavoro o forniture” afferma De Rosa.

L’app di Cinebooking è divisa in due sezioni fondamentali, “Ricerca” e “Proposta”, tra le quali gli utenti possono navigare dopo la registrazione sul portale. La prima, in particolare, permette ai recruiter di creare schede specifiche per ogni progetto, andando a definire nel dettaglio le proprie necessità, modalità di contratto e tempistiche di assunzione.

La sezione “Proposta”, invece, è pensata per i professionisti che cercano lavoro nel settore entertainment: attori, ma anche tecnici, scenografi, macchinisti o truccatori. Sempre tramite l’app di Cinebooking è inoltre possibile mettere in affitto le proprie location o attrezzature.

L’algoritmo per proteggere la privacy

La caratteristica fondamentale che definisce il funzionamento dell’app di Cinebooking è il rispetto della privacy: grazie ad un “algoritmo inedito”, spiega il Ceo De Rosa, i candidati ricevono un “Job alert” ogni volta che un recruiter pubblica un annuncio in linea con le loro esigenze. A quel punto, il datore di lavoro avrà accesso al profilo del professionista solo se questo aprirà la notifica e deciderà di candidarsi al ruolo. Fino a quel momento, tutti i profili rimangono privati.

Dopo due anni di attività, l’algoritmo ha permesso di raggiungere più di 3.100 proposte e 105.000 match.

Il futuro? “I numeri sono dalla nostra parte”

Per finanziarsi, Cinebooking ha avviato una campagna di equity crowdfunding sulla piattaforma BacktoWork. L’obiettivo minimo è fissato a 50 mila euro, che verranno investiti soprattutto in “advertising e nello sviluppo software”. Per il futuro, poi, la startup punta in alto: “Dopo l’Italia vogliamo avviare il progetto in Francia e Spagna, per poi proseguire la scalata nel resto d’Europa. Tutti i numeri sono dalla nostra parte” conclude De Rosa.

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Laura Loguercio

Laura Loguercio

Primo ho studiato Filosofia, poi ho scoperto il mondo del digitale. Scrivo di società, ma con un occhio per l’innovazione.
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