Burocrazie

Smart & Start, come ottenere 200mila euro e non essere (ancora) soddisfatti

A Biemme Finestre di Vibo Valentia è andata una quota elevata dei fondi per startup innovative. Ma, a un anno dal bando, i soldi non sono arrivati. Protesta l’ad dell’azienda: “La partecipazione a gare pubbliche? Un atto di fede”

Pubblicato il 15 Ott 2014

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Ha ottenuto 200mila euro da Smart & Start, programma del Ministero per lo Sviluppo Economico gestito da Invitalia, eppure non è ancora completamente soddisfatto Antonino Mangione, amministratore di Biemme Finestre s.r.l, azienda di serramenti con sede a Vibo Valentia, in Calabria. Motivo: il ritardo dei finanziamenti che a tutt’oggi, a circa un anno dall’apertura del bando, non sono ancora arrivati. “Dal 12 settembre sarebbe dovuto scattare il periodo necessario alle aziende beneficiarie per presentare la modulistica necessaria per ottenere il rimborso – spiega l’imprenditore – invece i moduli sono disponibili soltanto dall’altro ieri. Li stiamo predisponendo, li manderemo a Invitalia il prima possibile, ma quanto tempo dobbiamo aspettare? Noi intanto siamo già operativi come società e abbiamo investito almeno il doppio delle agevolazioni che ci sono state concesse”.

Biemme Finestre, per entità del finanziamento, risulta tra le reginette del centinaio di startup assegnatarie dei fondi (in realtà quelle finanziate sono in tutto 353, ma per ora sono online circa 100 nominativi e gli altri verranno resi noti il 30 ottobre). Con i suoi 200mila euro ha superato anche i droni ad ala rotante di Drone design (Taranto), che sono riusciti ad aggiudicarsene 147mila, ed è invece finita a pari merito con le protesi dentarie di Nps Milling, srl di Casoria (Napoli). I suoi titolari, interpellati da EconomyUp, si sono però rifiutati di rispondere alle domande, al contrario di Mangione, che è un fiume in piena. “Sono ritardi atavici” si lamenta.

Con una trentennale esperienza nel comparto, Biemme Finestre produce ogni anno oltre 30.000 serramenti. Ma il bando non prevedeva che le agevolazioni fossero rivolte esclusivamente a società di piccola dimensione costituite da meno di sei mesi? “Abbiamo costituito una nuova società per l’applicazione di un brevetto innovativo nel comparto dei serramenti depositato da uno dei nostri soci” chiarisce l’amministratore di Biemme. Sulle caratteristiche del brevetto però taglia corto, sostenendo che sono “dettagli tecnici difficili da capire per chi non è del settore”. Si limita a dire che il brevetto prevede l’utilizzo di “alluminio più legno”, che “rientra nei parametri delle performance richieste oggi a chi produce serramenti” e che il prodotto è innovativo “sia nei componenti tecnici sia nel prezzo, più basso rispetto allo standard”.

Già rodata nel rapporto con gli enti pubblici (Mangione spiega che a suo tempo ha avuto a che fare con la Gepi, finanziaria pubblica nata nel 1971 per investire nel capitale di aziende private in crisi e agevolarne la ristrutturazione), Biemme Finestre ha deciso l’anno scorso di partecipare a Smart & Start. “Ma non abbiamo aspettato i finanziamenti e siamo stati da subito operativi” spiega.

Al momento dell’iscrizione online sul sito di Invitalia i titolari dell’azienda hanno riscontrato, come tutti gli altri partecipanti, difficoltà dovute al malfunzionamento del sito, e hanno impiegato qualche giorno per riuscire a inviare la domanda. In seguito la strada è risultata in discesa. La domanda è stata subito accettata, Mangione è stato convocato a Roma per un unico colloquio con i selezionatori. “Hanno capito che siamo una realtà solida, lavoriamo da tanti anni” afferma.

Ora l’ultimo ostacolo: ci sono 90 giorni di tempo per presentare i moduli di richiesta dei rimborsi. La Biemme Finestre lo sta già facendo e attende fiduciosa che la procedura si concluda al più presto.

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