Acceleratori

Working Capital Bologna. Ecco chi lo guiderà

Il programma di Telecom Italia dedicato alle startup fa poker: dopo Milano, Roma e Catania, il 30 gennaio apre nel capoluogo emiliano. “Questa città ha tutti i requisiti per diventare uno degli hub dell’innovazione su scala europea” dice Salvo Mizzi. Che ha delegato Gianluca Dettori per la gestione. Con lui ci saranno Antonio Puglisi e Francesco Salizzoni.

Pubblicato il 20 Gen 2014

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Cresce l’attesa a Bologna per linaugurazione di Working Capital, in programma il prossimo 30 genaio.

L’apertura in città è stata accolta con interesse: via Twitter è già arrivato il benvenuto del Comune e del Resto del Carlino, che nella sua edizione web ha dedicato anche una ricca galleria fotografica allo spazio di via Oberdan, che permette di “visitarlo” in anteprima.

Chi gestirà Working Capital Bologna? Salvo Mizzi, che guida le attività Telecom sul fronte startup, ha esteso la delega di Gianluca Dettori da Milano, dove gestisce l’acceleratore di via Rombon, al capologuo emiliano dove però il patron di Dpixel sarà affiancato da un tandem collaudato, Antonio Puglisi e Francesco Salizzoni, in città conosciuti come inventori e animatori del RobotFestival, manifestazione internazionale dedicata alla musica elettronica e giunta alla sua sesta edizione. A completare il team ci sarà Marco Lotito.

Con la prossima apertura di Bologna Working Capital, il programma dedicato all’imprenditoria digitale avviato da Telecom Italia arriva a quota quattro: dopo Milano, Roma e Catania gli aspiranti imprenditori potranno ritrovarsi in via Oberdan 22, nel centro storico di Bologna.

La sede che sarà inaugurata a fine gennaio offre seicentocinquanta metri di spazio curato nei minimi dettagli, dalla sala riunioni all’area relax. Insomma, ai futuri imprenditori non mancherà nulla, assicura il padrone di casa Salvo Mizzi che, in un’intervista rilasciata a Il Resto del Carlino, ha spiegato il perché della scelta di Bologna.

Perché questa città ha tutti i requisiti per diventare uno degli hub dell’innovazione su scala europea. Bologna ha talenti, idee e capitale. Qui c’è un potenziale umano notevole, un’università di livello mondiale e un tessuto sociale e imprenditoriale tra i più avanzati d’Europa. Qui ci sono start-up molto interessanti e già di successo come MusiXmatch di Max Ciociola, uno dei pionieri di Internet in Italia, Balsamiq e wiMAN. Il terreno è già popolato: si tratta solo di accelerare la crescita del fenomeno”.

Le prospettive sono alte: “A Bologna, come nelle altre tre città, metteremo a disposizione dieci finanziamenti da 25mila euro ciascuno. Ci sarà un bando e una selezione: l’anno scorso abbiamo ricevuto oltre 2.300 progetti. I dieci scelti saranno gestiti e accompagnati per tre mesi in un percorso di accelerazione coordinato da un venture capital di razza come Gianluca Dettori, fondatore di dPixel” spiega Mizzi.

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