Per una startup, il primo passo verso l’ottenimento di fondi è mostrare di essere portatrice di innovazione. Un’innovazione che non è solo tecnologica: è anche di processo, modello di business e cultura organizzativa. Gli investitori e i bandi pubblici premiano le realtà capaci di introdurre soluzioni nuove e scalabili. Essere innovativi significa quindi avere un progetto chiaro, con obiettivi di crescita sostenibile e impatto sociale o industriale misurabile. Il passo successivo è, appunto, reperire i fondi per far crescere il proprio progetto. Ma come?
Indice degli argomenti
Come ottenere finanziamenti per una startup
I canali principali per ottenere finanziamenti si dividono tra finanza classica e finanza alternativa.
La finanza classica comprende strumenti tradizionali come prestiti bancari, fidi e leasing. Sono generalmente accessibili a startup che hanno già uno storico finanziario o garanzie solide, ma spesso risultano poco adatti alle giovani imprese in fase seed o pre-revenue, poiché le banche tendono a privilegiare soggetti con flussi di cassa prevedibili.
La finanza alternativa offre un ventaglio più ampio e flessibile di soluzioni:
- Bandi pubblici: promossi da enti locali, nazionali o europei, forniscono contributi a fondo perduto o finanziamenti agevolati per startup che operano in settori strategici come il digitale, la sostenibilità o l’imprenditoria giovanile. Spesso richiedono la presentazione di progetti dettagliati e il rispetto di specifici criteri di ammissibilità.
- Venture Capital (VC): i fondi VC investono capitali privati in startup ad alto potenziale di crescita, in cambio di quote societarie. Oltre al denaro, offrono anche mentoring, network e visibilità. Sono particolarmente indicati per le startup che mirano a una rapida espansione e operano in mercati scalabili.
- Crowdfunding: tramite piattaforme online come Mamacrowd o Opstart, le startup possono raccogliere fondi da una “folla” di investitori, in cambio di equity (crowdinvesting) o di ricompense (reward-based). È uno strumento utile anche per validare l’interesse del mercato verso il prodotto o servizio offerto.
- Investitori privati (business angel): sono imprenditori o manager che investono personalmente nelle startup, spesso nelle fasi iniziali. Oltre al capitale, apportano competenze, contatti e credibilità. Possono essere parte di network strutturati come Italian Angels for Growth (IAG), o operare individualmente.
🧭 Mappa dei finanziamenti per startup
Tipo di Finanziamento | Cos’è | A chi si rivolge | Vantaggi principali |
---|---|---|---|
💶 Finanza classica | Prestiti bancari, leasing, linee di credito | Startup con bilanci solidi o garanzie | Accessibilità strutturata, tassi noti |
🏛️ Bandi pubblici | Fondi nazionali/europei a fondo perduto o agevolati | Startup innovative, giovanili, green | Contributi non rimborsabili, scalabilità |
📈 Venture Capital | Investimenti equity da fondi privati | Startup ad alto potenziale di crescita | Capitali importanti + mentoring e network |
🌐 Crowdfunding | Raccolta fondi online da una moltitudine di investitori | Startup early stage e consumer oriented | Visibilità, validazione del prodotto |
👤 Business Angel | Investitori privati esperti | Startup nelle fasi iniziali | Supporto strategico e accesso a relazioni |
In un confronto tra finanza classica vs agevolata, la seconda sta guadagnando più peso per la capacità di sostenere startup in fase pre-revenue. Fondamentale è redigere un business plan solido, costruire una rete di advisor e tenere sempre aggiornato il pitch.
Ecco un paragrafo dedicato al ruolo delle aziende nel finanziare le startup, tramite corporate venture capital o partnership strategiche:
Il ruolo delle aziende: corporate venture capital e partnership strategiche
Sempre più aziende consolidate scelgono di investire nelle startup attraverso programmi di Corporate Venture Capital (CVC) o tramite partnership strutturate. Il Corporate Venture Capital prevede che un’impresa, solitamente di grandi dimensioni, crei un fondo interno per investire in startup innovative che operano in ambiti strategici per il proprio business, come digitalizzazione, sostenibilità, intelligenza artificiale o nuove tecnologie produttive. Questo approccio consente alle corporate di accedere a innovazioni esterne senza doverle sviluppare in house, mentre le startup ricevono finanziamenti, know-how, accesso a mercati consolidati e visibilità.
In alternativa o in parallelo, le partnership strategiche si configurano come accordi commerciali, di co-sviluppo o di sperimentazione congiunta, che offrono alle startup opportunità di validazione e crescita, e alle aziende la possibilità di testare nuove soluzioni in ambienti controllati. In Italia, esempi virtuosi sono i programmi di open innovation promossi da aziende come Enel, Eni, Intesa Sanpaolo o Ferrovie dello Stato, che mettono a disposizione risorse economiche, infrastrutturali e relazionali per alimentare l’ecosistema dell’innovazione.
Bonus e incentivi per startup: cosa offre il 2025
Nel 2025 il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (ex MISE) propone agevolazioni come il credito d’imposta R&S, il Fondo Nazionale Innovazione, Smart&Start Italia e gli incentivi alle startup a vocazione green o sociale. Inoltre, i fondi europei destinati all’Italia prevedono bandi per startup deep tech, femminili e giovanili.
L’Unione Europea come fonte strategica di finanziamenti
Oltre ai fondi nazionali, l’Unione Europea rappresenta una leva fondamentale. Programmi come Horizon Europe, EIC Accelerator e Digital Europe offrono milioni di euro alle startup più promettenti, in particolare nei settori digitale, ambiente ed energia. I finanziamenti UE hanno dunque un ruolo strategico nel rafforzare l’ecosistema imprenditoriale. Tuttavia, la competitività è alta: occorre dimostrare impatto, scalabilità e capacità di execution.
Come orientarsi nella giungla dei finanziamenti per le startup
Per non perdersi tra bandi, fondi e investitori, è essenziale adottare un approccio strategico e metodico. Il primo passo è costruire una base informativa solida: iscriversi a newsletter di settore permette di ricevere aggiornamenti puntuali su bandi aperti, call per startup, eventi e scadenze rilevanti.
Partecipare a eventi di networking, pitch competition e startup day è altrettanto cruciale: non solo per intercettare opportunità di finanziamento, ma anche per affinare il proprio pitch, conoscere investitori e confrontarsi con altri founder. Eventi come Web Summit, SMAU, Maker Faire, TechChill Milano o i roadshow territoriali delle Camere di Commercio offrono spazi di visibilità e connessione spesso decisivi.
Un altro passo fondamentale è monitorare con costanza i portali ufficiali dei finanziamenti: tra questi, Invitalia per le misure nazionali, il portale europeo EU Funding & Tenders per i fondi comunitari, e CDP Venture Capital per le opportunità nel mondo del venture. Alcuni bandi richiedono tempistiche strette o documentazioni complesse, quindi è importante pianificare con anticipo.
In questo percorso, farsi affiancare da consulenti esperti – come innovation manager, esperti di europrogettazione o commercialisti specializzati in startup – può fare la differenza. Queste figure aiutano nella lettura dei requisiti, nella preparazione del business plan, nella redazione dei documenti e nella definizione della strategia di accesso ai fondi.
Infine, è essenziale investire tempo nella costruzione di un dossier imprenditoriale coerente e professionale: pitch deck, executive summary, piano economico-finanziario e modello di business devono essere chiari, realistici e coerenti tra loro. L’accesso ai “finanziamenti startup” non è mai solo una questione di urgenza economica, ma rappresenta una vera prova di maturità imprenditoriale: dimostra la capacità di visione, pianificazione e gestione che ogni investitore – pubblico o privato – cerca in una nuova impresa.