Smart&Start parte bene: 238 domande in un giorno, 133 milioni richiesti

Il bando pubblico gestito da Invitalia che assegna oltre 200 milioni alle startup innovative debutta senza problemi. A 24 ore dallo “start” (ore 12 del 16 febbraio), la maggior parte di richieste arriva dal Centro Nord (per agevolazioni pari a 88,4 milioni). Ma la regione con più istanze è la Campania: 45

Pubblicato il 18 Feb 2015

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Buona la prima. Nel primo giorno di Smart&Start, il bando pubblico gestito da Invitalia che mette a disposizione oltre 200 milioni di euro per le startup innovative, le domande arrivate sulla piattaforma dell’agenzia per l’attrazione degli investimenti sono state 238, più altre 308 in fase di compilazione.

Smart&Start, le dieci cose da sapere (con VIDEO)

Il valore complessivo delle agevolazioni richieste in ventiquattro ore dal fischio d’inizio, alle 12 del 16 febbraio, è pari a 133,2 milioni di euro, di cui 88,4 al Centro-Nord e 44,8 milioni al Sud. La prima richiesta è arrivata dal Veneto.

Al primo posto per domande presentate c’è però una regione del Sud, la Campania, con 45 richieste. Seguono il Lazio, che ne ha prodotte 31, e il Veneto, con 25. La graduatoria, naturalmente è ancora provvisoria.

Invitalia si può dire soddisfatta, visto che nella prima edizione del bando per favorire la nuova imprenditorialità erano pervenute 1.252 richieste nel corso di un anno intero. Anche se – lo precisiamo – il bando precedente era riservato soltanto a sei regioni del Mezzogiorno e alle aree del cratere Aquilano.

Arcuri (Invitalia): «Smart&Start: chi teme di indebitarsi troppo non presenti la candidatura»

“Un risultato – dice Domenico Arcuri, ad di Invitalia – che è molto superiore alle più rosee aspettative e che è un bell’esempio di come la politica e le aziende pubbliche riescano a intercettare le esigenze del mercato”. E mentre il sito di Smart&Start lavora a pieno ritmo sono già stati convocati i primi dieci candidati: il 19 febbraio sono attesi nella sede di Invitalia per l’esame preliminare del progetto.

Debutto positivo anche in termini tecnici, dal momento che stavolta non si sono registrati gli intoppi e i ritardi che avevano caratterizzato i primi giorni della passata edizione, quando la piattaforma non aveva retto alle troppe richieste presentate: molti dei candidati erano convinti che l’assegnazione dei contributi a fondo perduto – ora si tratta di mutui agevolati – fosse legata all’ordine di presentazione delle domande.

«Smart&Start? Rischia di creare società che sono indebitate prima ancora di nascere»

Intanto è possibile continuare a presentare le richieste. Smart&Start è rivolto a startup innovative di piccola dimensione già iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese. Una possibilità, inoltre, è concessa anche a chi ancora non ha costituito una società ma ha un’idea brillante ed è fortemente intenzionato a portarla avanti. Possono quindi concorrere al bando anche team di persone fisiche che intendono costituire una startup innovativa in Italia, anche se residenti all’estero o di nazionalità straniera.

I vincitori di questa edizione avranno la possibilità di contrarre un mutuo senza interessi, il cui valore può arrivare fino all’80% delle spese ammissibili (massimo 1,2 milioni di euro) nel caso in cui la startup abbia un team costituito da giovani e/o donne o abbia tra i soci un dottore di ricerca che rientra dall’estero; fino al 70% delle spese ammissibili (max 1,050 milioni) negli altri casi. Una quota a fondo perduto viene comunque mantenuta per le startup localizzate in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia e nel territorio del Cratere Sismico Aquilano che dovranno restituire solo l’80% del mutuo agevolato ricevuto.

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