La “discovery” nell’open innovation: quando l’impresa si apre all’esterno

Open innovation: quando l'impresa fa "discovery" tra le realtà esterne

Il primo passo di open innovation di un’azienda avviene guardando alle realtà esterne: università, centri di ricerca, startup. Ma non si può improvvisare e occorre seguire un metodo, spiega Stefano Mainetti, CEO del PoliHub

Pubblicato il 11 Apr 2019

“L’innovazione può essere ovviamente fortuita, ma agire con metodo garantisce senza dubbio migliori risultati nel tempo”, dice Stefano Mainetti, CEO del PoliHub, incubatore di imprese del Politecnico di Milano.

Per poter apprendere come innovare in modo aperto e collaborativo, è necessario in primo luogo conoscere gli attori che operano negli ecosistemi di innovazione. La prima fase di questo percorso è quella che può essere denominata di “scoperta” (discovery), quando l’impresa si apre al mondo esterno. Mainetti sottolinea, in particolare, i vantaggi del rapporto tra aziende e giovani realtà imprenditoriali innovative: “Stanno crescendo anche in Italia, possono essere di grande stimolo per le aziende, sia per analizzare casi d’uso innovativi sia eventualmente per stabilire partnership”.

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