Tempo libero
HomeToGo, come funziona il “sito dei siti” per trovare case vacanza
Nata in Germania, la startup è operativa da giugno anche in Italia. Mette a disposizione un grande motore di ricerca per chi è a caccia di un alloggio (ma niente hotel). Grazie all’integrazione con altri siti, come Flipkey di Tripadvisor, l’utente può scegliere tra varie offerte e arrivare a prenotare con pochi click
di Luciana Maci
Pubblicato il 18 Ago 2015

Sembrerebbe l’ennesimo sito online per ricerca di alloggi durante i periodi festivi, un settore già particolarmente affollato da piccoli e big, ma la novità è che la startup è una sorta di “indice” per molti di questi siti con i quali ha stretto accordi di collaborazione: presenta cioè le loro offerte e rimanda l’utente al sito della società dal quale è possibile effettuare la prenotazione.
“Il settore delle case vacanze è storicamente diverso da quello degli hotel e spesso gli utenti si trovano a visitare più di 10 siti prima di prenotare” spiega Fabrizio Di Fulvio, General manager per l’Italia, 31 anni, originario di Pescara, laureato all’università Bocconi e un precedente lavoro a Rocket Internet, il più grande incubatore/investitore di startup in Europa, prima di assumere a febbraio il nuovo incarico. “HomeToGo – prosegue – semplifica il processo mostrando le migliori sistemazioni da oltre 150 siti su un’unica piattaforma, con l’obiettivo di offrire un’ampia scelta, ai migliori prezzi e con la possibilità di valutare alternative senza perdersi tra le ricerche di Google”.
Per esempio HomeToGo ha stretto un’alleanza con TripAdvisor, o meglio FlipKey, azienda di proprietà di TripAdvisor che copre proprio il settore delle case vacanze: le proprietà di Flipkey sono integrate in HomeToGo. In via di integrazione anche quelle che appaiono su siti analoghi tra i più noti in Italia.
E la potenziale concorrenza di un colosso come Trivago? “Loro si occupano essenzialmente di hotel – replica Di Fulvio – noi di case vacanze, appartamenti, ville, chalet, tutto con uso cucina: è un prodotto diverso rispetto all’hotel. Ci avviciniamo all’offerta alberghiera solo nei casi in cui la stanza affittabile abbia annessa una cucina o cucinetta”.
Nessuna paura nemmeno del gigante AirBnb, che consente di affittare temporaneamente qualsiasi tipo di dimora in tutto il mondo? “AirBnb è un marketplace, quindi non un competitor ma un potenziale partner” spiega Di Fulvio. “Per ora non è nel loro interesse stringere alleanze, non abbiamo ancora raggiunto le dimensioni necessarie, ma in futuro non lo escludiamo”.
Lanciata in Germania nell’aprile 2014, HomeToGo si è sviluppata grazie alle risorse provenienti dai primi angels (maggio 2014) e a febbraio 2015 ha ottenuto un secondo finanziamento da due fondi di investimento: la tedesca Action Capital Partners – che in 16 anni di esperienza ha finanziato realtà di successo quali Alando, Etsy, HolidayCheck – e l’inglese DN Capital, che in precedenza ha investito anche in Shazam, Book A Tiger e Quandoo. A questo punto è iniziata l’internazionalizzazione. Dopo la versione tedesca, oggi sono online la versione francese (.fr), inglese (.co.uk) e polacca(.pl). Dall’8 giugno è online la versione in italiano. Spagna, Olanda, Croazia e Stati Uniti saranno i prossimi mercati di espansione. Oggi in HomeToGo lavorano più di 50 persone guidate da Wolfgang Heigl, in precedenza founder del motore di ricerca per i voli Swoodoo (poi acquistata da Kayak), Nils Regge, in passato founder del portale per case vacanze Casamundo, e il Ceo Patrick Andrä, prima direttore dell’area business development per Home24.