Tecnologia green
Fundera, nella famiglia dell’equity crowdfunding arriva la prima piattaforma Cleantech
È la decima società iscritta al registro Consob da quando è diventata operativa la nuova modalità di raccolta fondi online: raccoglierà finanziamenti per startup che promuovono tecnologie e servizi a basso impatto ambientale
di Luciana Maci
24 Set 2014

Fundera – che ha sede a Milano ed è assistita per gli aspetti legali e regolamentari dall’avvocato Umberto Piattelli, socio dello studio legale Osborne Clarke – intende lanciare la prima piattaforma di crowdfunding italiana dedicata esclusivamente al settore Cleantech, con l’obiettivo di aiutare a finanziare startup, progetti ed iniziative che promuovono tecnologie e servizi a basso impatto ambientale.
Costituita da un gruppo di professionisti e tecnici con esperienza pluriennale nel settore dell’energia e dei servizi, annovera tra i propri partner OST Energy, una delle principali società di consulenza tecnica nel settore delle energie rinnovabili, e Fatris S.r.l., operatore di seed capital dedicato al settore Cleantech.
“L’equity crowdfunding – ha dichiarato Fulvio Mariani, uno dei fondatori di Fundera – rappresenta un’importante opportunità per lo sviluppo della green economy in Italia che deve essere colta dalle startup e dagli investitori. La nostra è la prima di una serie di serie di iniziative che intendiamo lanciare per stimolare la ripresa di un settore industriale strategico e la creazione di nuovi business models, attraverso strumenti di finanza partecipativa”. L’avvocato Umberto Piattelli che ha maturato una particolare expertise nel settore, aggiunge: “Dall’entrata in vigore del Regolamento Consob n. 18592 il mercato dell’equity crowdfunding ha visto la nascita di numerosi operatori a dimostrazione del grande interesse suscitato da questa tipologia di raccolta di capitali e del forte trend di crescita da cui è caratterizzata”.
Fundera entra nel mondo dell’equity crowdfunding a un anno e due mesi dall’entrata in vigore del regolamento Consob che disciplina questa modalità innovativa di fundraising. In questo periodo sono stati conclusi con successo tre round di finanziamenti, sono stati raccolti complessivamente oltre un milione di euro, dieci piattaforme (compresa Fundera) risultano iscritte nel registro della Commissione Nazionale per le Società e la Borsa e altre sono in lista d’attesa. Tra gli esperti e i protagonisti del settore alcuni parlano di un sostanziale successo dell’equity crowdfunding, altri tendono ad evidenziare la lentezza con cui la macchina si sta muovendo e puntano il dito contro i numerosi ostacoli, soprattutto di tipo burocratico, che si frappongono tra chi cerca finanziamenti e chi li vorrebbe erogare.