Il caso

#VeryBello, arriva l’interrogazione parlamentare

Antonio Palmieri, deputato di Forza Italia e membro dell’integruppo innovazione, ha chiesto al ministro dei Beni culturali Franceschini di motivare in Aula le scelte che hanno portato alla realizzazione del discusso portale sugli eventi in Italia

Pubblicato il 27 Gen 2015

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Il deputato Antonio Palmieri

Dalla piazza virtuale al Parlamento. Le polemiche su VeryBello, il sito sugli eventi italiani lanciato dal Ministero dei Beni Culturali, diventano anche un’interrogazione parlamentare presentata dal deputato di Forza Italia, Antonio Palmieri, membro dell’intergruppo parlamentare per l’innovazione.

Ecco il testo della interrogazione:

Al Ministro dei Beni Culturali

Per sapere – premesso che: il 24 gennaio scorso il ministero dei Beni Culturali ha lanciato il portale www.verybello.it, con lo scopo di valorizzare, soprattutto all’estero, il patrimonio artistico e culturale italiano, in occasione di Expo 2015.

Sono emerse sin da subito molteplici criticità a livello di progettazione: assenza della versione inglese, “rimandata” assieme a quelle nelle altre principali lingue; assenza della privacy policy circa la gestione dei dati degli utenti; il sito non è accessibile, nonostante gli obblighi di legge; il dominio non è intestato al ministero, bensì a chi ha fatto il sito; assenza di una app, fondamentale per l’accesso alle informazioni in mobilità, da smartphone o tablet; Verybello “è ottimizzato per browser di ultima generazione”, tagliando fuori chi usa browser non aggiornati.

Non sono chiare le modalità con la quale l’agenzia Lolaetlabora è stata incaricata di realizzare il portale, né gli effettivi costi del progetto.

Non è chiaro quanto sia stata effettivamente pagata la realizzazione del portale e quali costi ulteriori sono previsti per la gestione del medesimo; di quale natura contrattuale siano i rapporti con la società realizzatrice del sito; a cosa servono i 5 milioni di euro messi a disposizione dal ministero.

Non è chiaro se servano unicamente per la realizzazione del sito o per la promozione del patrimonio culturale italiano nel periodo dell’Expo; in che tempi si intende procedere per risolvere i gravi errori di progettazione del sito; chi ha proposto “l’accattivante” nome del portale.

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