LA BUONA ECONOMIA
Chi certifica l’anima green cresce: il caso delle imprese della sedia
Le aziende dell’Italian Chair District in provincia di Udine che si sono aggregate intorno alle certificazioni di sostenibilità del legno (FSC e PEFC) e di qualità (ISO 9001) hanno realizzato un incremento del fatturato (+2,2%) e dell’occupazione (+ 8 unità) maggiore delle Pmi che procedono da sole
di Maurizio Di Lucchio
22 Mag 2014

Negli ultimi quindici anni, le imprese che hanno resistito si sono riqualificate scommettendo sul miglioramento del design, sullo sviluppo del brand e sull’organizzazione aziendale. Oggi, come certifica Asdi Sedia – Italian Chair District, l’agenzia per lo sviluppo del distretto, nel comparto produttivo in provincia di Udine specializzato nella produzione di sedie e tavoli ci sono 650 aziende, che insieme generano oltre 450 milioni di fatturato. Davanti alla sfida globale, però, migliorare le forme non è sufficiente. È necessario innovare anche in modi diversi. “Non basta più dire che i prodotti sono made in Italy. La qualità bisogna anche dimostrarla: ecco perché le aziende del distretto stanno innovando anche attraverso i certificati ambientali”, dice Carlo Piemonte, direttore di Asdi Sedia.
Così, tramite l’Italian Chair District, sono nate le prime filiere italiane sulla sostenibilità del legno certificate FSC (Forest Stewardship

Garantire la provenienza delle materie prime diventa quindi un importante fattore competitivo. E consente alle imprese di fare un passo in avanti anche dal punto di vista culturale. “I gruppi che si sono creati intorno alle certificazioni hanno scoperto che ci può essere una stretta collaborazione anche tra aziende che fanno lo stesso mestiere e che sono state concorrenti per anni”, spiega Alberto Gortani, vicepresidente dell’Asdi Sedia e titolare di Moroso, uno dei brand più noti del distretto. Le Pmi hanno capito quindi che in un contesto globale fare fronte comune è molto meglio che procedere separate e negli ultimi anni hanno approfittato della certificazione green anche per moltiplicare le aggregazioni e le reti d’impresa.
Un’altra innovazione, più recente, su cui puntano i produttori del distretto è il configuratore 3D, un sistema che permette ai professionisti (architetti, interior designer…) e ai clienti di customizzare i prodotti in tempo reale. La piattaforma, sviluppata da una startup locale, Ubiz3D, è stata messa a punto per consentire alle imprese, in un’ottica di maggiore attenzione al cliente, di realizzare sedie sempre più vicine alle esigenze del mercato. “È rivoluzionario che un software del genere sia accessibile anche per le piccole aziende”, afferma Piemonte.
