Negli ultimi anni è emerso un neologismo in ambito finanziario, il crowdinvesting. Il termine si è imposto nel contesto dell’evoluzione delle piattaforme di crowdfunding (raccolta fondi online) e della finanza alternativa. Sebbene non ci sia una data precisa per la sua nascita, il concetto ha guadagnato popolarità nell’ultimo decennio, quando le piattaforme di crowdfunding hanno iniziato a offrire opportunità di investimento. Se è vero che, secondo il sito Wordspy, specializzato in neologismi, la prima evidenza scritta della parola “crowdfunding” è stata rinvenuta in un articolo di Michael Sullivan sul suo blog ‘fundavlog’ il 12 agosto 2066, “crowdinvesting” è una terminologia successiva. Ma vediamo meglio di cosa si tratta e le differenze tra i due concetti.
Indice degli argomenti
Cos’è il crowdinvesting
Il crowdinvesting è una particolare sottocategoria finanziaria del crowdfunding che prevede una raccolta di capitale avente “come controparte una remunerazione del capitale stesso a titolo di investimento”. Questo modello di finanziamento collettivo è rivolto sia alle persone fisiche (investitori retail) sia agli investitori istituzionali e professionali, e rientra nella cosiddetta finanza alternativa, cioè i canali e gli strumenti di finanziamento che si sono sviluppati al di fuori dei tradizionali settori finanziari.
Nel crowdinvesting la piattaforma Internet è in grado di abilitare gli appelli a raccogliere risorse destinate a un progetto imprenditoriale, concedendo un prestito (lending-based model) oppure sottoscrivendo quote del capitale di rischio della società (equity-based model).
L’Osservatorio
Dal 2016 esiste in Italia l’Osservatorio Crowdinvesting della School of Management del Politecnico di Milano, attualmente diretto da Giancarlo Giudici, che studia il mercato dell’equity crowdfunding e del social lending in Italia. In particolare monitora l’evoluzione della normativa, le piattaforme attive, la raccolta, le campagne, l’impatto sulla crescita delle imprese. Un focus particolare è dedicato al real estate crowdfunding, la raccolta fondi destinata a progetti immobiliari.
L’Osservatorio pubblica ogni anno a luglio un Report che rappresenta il punto di riferimento in Italia per comprendere i dati di mercato.
Inoltre l’Osservatorio pubblica periodicamente un cruscotto aggiornato specifico sulla situazione dell’equity crowdfunding.
GIANCARLO GIUDICI SPIEGA COS’è IL CROWDINVESTING NEL 2016
Differenze tra crowdinvesting e crowdfunding
Nato come forma di microfinanziamento dal basso che mobilita persone e risorse, il crowdfunding (da “crowd”, folla, e “funding”, finanziamento, quindi letteralmente “finanziamento della folla”) è un metodo diffuso per garantire risorse a progetti imprenditoriali e/o creativi.
Esistono vari tipi di crowdfunding: il reward based, che prevede una raccolta fondi in cui, in cambio di donazioni in denaro, viene offerta una ricompensa; il donation based, un modello utilizzato soprattutto dalle organizzazioni no profit per finanziare iniziative senza scopo di lucro; il lending based, che consiste in microprestiti a persone o imprese. Un ulteriore modello è l’equity based, regolamentato dalla Consob, in cui, in cambio del finanziamento versato, è prevista la partecipazione del finanziatore al capitale sociale dell’impresa, diventandone così socio a tutti gli effetti. Esistono anche modalità ibride, basate su più tipologie di finanziamento.
Il crowdinvesting è un “sottoinsieme” del crowdfunding che comprende equity, lending e real estate crowdfunding.
Il crowdinvesting nel 2025
Negli ultimi anni il mercato del crowdinvesting ha vissuto una fase discendente. Finiti gli anni del boom, negli ultimi 12 mesi – da luglio 2024 a giugno 2025 e con maggiore evidenza a partire da gennaio – si è registrato un nuovo calo del 14%. Il segno negativo caratterizza quasi tutti i comparti e si aggiunge alla flessione (-5,3%) dell’anno precedente. A certificarlo è il decimo Report italiano sul Crowdinvesting, realizzato dall’Osservatorio omonimo della School of Management del Politecnico di Milano e presentato il 17 luglio 2025.
Il valore cumulato totale da quando esiste il crowdinvesting in Italia ammonta a circa 1,57 miliardi di euro. Le piattaforme autorizzate sono in aumento: a giugno ne risultavano 42 (cifra che è seconda solo alla Francia nell’Unione Europea) contro le 33 del 2024, segno che ci si sta adeguando al nuovo iter autorizzativo europeo, ormai entrato a regime.
“Siamo in presenza di un momento di difficoltà nel mercato nazionale degli investimenti finanziari veicolati con le piattaforme di crowdfunding, senza che all’orizzonte si intraveda un recupero” ha dichiarato Giancarlo Giudici, Direttore dell’Osservatorio
Il crowdinvesting nel 2024
La situazione era già poco entusiasmante nei 12 mesi precedenti. Da luglio 2023 a luglio 2024, il crowdinvesting in Italia ha registrato un calo del 5,3%, ma il comparto immobiliare ha invece segnato un aumento del 7,2%. Secondo il nono Report italiano sul Crowdinvesting dell’Osservatorio del Polimi, la raccolta totale è stata di 302,35 milioni di euro. Le piattaforme autorizzate sono passate da 66 a 33 a causa del nuovo iter autorizzativo europeo. Il settore equity ha visto un calo del 25,5%, mentre i minibond hanno registrato un aumento del 34,5%. Il lending crowdfunding ha raccolto 167,82 milioni di euro, con un incremento del 7,7%. Il real estate crowdfunding ha giocato un ruolo fondamentale, con una raccolta di 191,56 milioni di euro.
(Articolo aggiornato al 17/07/2025)






