Lo scenario FinTech italiano conta ormai oltre 600 startup, che nel 2022 hanno raccolto investimenti per 882 milioni di euro. In questo mondo, ampio e complesso, si fa spazio anche il settore Insurtech, con circa 120 aziende attive nel nostro Paese.
Sono i dati della quinta edizione dell’Osservatorio Fintech di PwC, il report che monitora lo stato di salute del settore in Italia: ecco i punti principali da conoscere.
La crescita del mondo Fintech: 600 startup e 880 milioni di euro
Nel 2022, le incertezze economiche e geopolitiche su scala globale hanno influenzato, inevitabilmente, anche le strategie finanziarie e i risultati delle società legate al mondo fintech, facendo emergere l’importanza di fattori come la scalabilità dei prodotti, l’efficienza dei processi operativi e la sostenibilità ambientale e sociale delle decisioni.
In questo contesto, nel 2022 secondo PwC è diventata decisiva la collaborazione tra soggetti finanziari tradizionali, non particolarmente improntati verso l’innovazione tecnologica, e le startup fintech. Il legame tra i due mondi ha contribuito a rafforzare una “logica di ecosistema”, che premia i modelli collaborativi e l’interazione tra competenze diverse.
Secondo i dati più aggiornati, in Italia sono attive oltre 600 startup fintech. Di queste, il 79% ha sede nelle regioni del Nord, soprattutto a Milano, dove lo scorso anno si è concentrato anche il 70% degli investimenti raccolti su scala nazionale.
Nel 2022, le compagnie fintech italiane hanno ottenuto investimenti da parte di Venture Capital per 882 milioni di euro, un aumento del 240% rispetto ai 260 milioni del 2021. Alla crescita dei fondi hanno contribuito in particolare i mega round, ossia le operazioni con un valore superiore a 50 milioni di euro: senza questi, i finanziamenti si sarebbero fermati a 76,2 milioni di euro. Di conseguenza, però, è diminuito il numero di accordi conclusi, fermandosi a 32.
Tra le compagnie da tenere d’occhio è impossibile non menzionare Scalapay e Satispay, le prime aziende fintech italiane a raggiungere una valutazione superiore a un miliardo di euro e ottenere quindi lo status di unicorno. I Venture Capital, infatti, hanno preferito concentrare le risorse su società gia avviate (late stage), piuttosto che su startup emergenti.
Inoltre, nel 2022 il 45% degli investitori erano internazionali: secondo PwC, questo rispecchia la maggiore maturità acquisita dalle startup italiane e l’attrattività, in particolare, esercitata dal mondo fintech.
Il settore insurtech in Italia: meno startup, più collaborazioni
La quinta edizione dell’Osservatorio Fintech dedica spazio anche al mondo insurtech italiano, che negli ultimi anni ha registrato una notevole crescita, raggiungendo a fine 2021 quota 120 startup.
Il valore degli investimenti dell’ultimo triennio, però, è rimasto al di sotto della media europea, fermandosi ai 500 milioni di euro: un dato notevolmente inferiore rispetto ai circa 3,7 miliardi del Regno Unito, ai 3,3 miliardi della Germania e ai 2,9 miliardi della Francia.
Nel 2022, poi, lo sviluppo ha iniziato a rallentare, principalmente a causa della diminuzione degli investimenti finanziari e del consolidamento di realtà già presenti sul mercato. Le compagnie assicurative tradizionali, infatti, spesso preferiscono internalizzare la trasformazione digitale oppure, eventualmente, avviare partnership con società già affermate, per evitare rischi.
In questo scenario, nel 2022 sono nate in Italia soltanto quattro nuove startup insurtech, un dato inferiore rispetto a quello degli anni passati. Allo stesso tempo, però, la qualità delle iniziative sta diventando più rilevante e concentrata su settori considerati promettenti, come le polizze istantanee o integrate.
I trend emergenti, tra micro polizze e soluzioni integrate
Per quanto riguarda i trend emergenti, il rapporto di PwC ha evidenziato le potenzialità del settore bancassurance, ossia la collabrazione tra aziende attive nel mondo bancario e assicurativo, destinata a crescere rapidamente nel corso dei prossimi anni.
Sempre più importanti saranno poi le polizze embedded, ossia integrate nell’esperienza di acquisto degli utenti, e delle micro polizze, assicurazioni temporanee studiate per momenti ed eventi particolari. In quest’ultimo ambito, in particolare, il rapporto sottolinea le micro polizze promosse da Telepass e basate sull’analisi dei dati raccolti dai dispositivi elettronici per il pedaggio.
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Insurtech in Italia: le startup da tenere d’occhio secondo PwC
Tra le startup insurtech italiane da tenere d’occhio troviamo Poleecy, compagnia romana attiva dal 2018 che offre varie categorie di assicurazioni temporanee e personalizzate tra cui auto, animali domestici, casa e viaggi.
Si fa notare anche Insoore, che aiuta le compagnie assicurative a digitalizzare il processo di gestione dei sinistri.
Articolo originariamente pubblicato il 21 Apr 2023