Neuroni intraprendenti
Per fare innovazione e start up impariamo a “coltivare” il cervello
Sarà il grande protagonista della ricerca nei prossimi decenni. Per capire come funziona e come può essere “orientato” a emozioni positive che favoriscono la capacità di costruire con ottimismo. Per chi si occupa di nuova imprenditorialità è un bel tema su cui riflettere per imparare a sviluppare passione, garbo, entusiasmo
di Elita Schillaci
Pubblicato il 16 Set 2013

Obiettivo dell’incontro? Capire come funziona il nostro cervello e provare a ridurre le cosiddette “emozioni”, veleni della mente, che causano danni a noi stessi o agli altri per favorire invece le emozioni positive necessarie per costruire una società migliore, con individui migliori che cooperano e “contagiano” di emozioni positive i propri simili. L’esito di quell’incontro spalancò una finestra di suggestioni sulle enormi possibilità che la comprensione del cervello può generare per combattere le emozioni distruttive e soprattutto sulla incredibile “plasticità” del cervello, ovvero la sua capacità di modificarsi e di evolvere se i comportamenti sono rivolti verso la costruzione di una società migliore.
La capacità di costruire, rimboccarsi le maniche, interrompere lunghe sequenze di atteggiamenti deresponsabilizzanti diretti ad affibbiare ad altri colpe, è solo in parte frutto delle specifiche strutture del cervello di ciascuno di noi (al pari della forma delle nostre mani e dei nostri piedi, o del taglio particolare dei nostri occhi, o ancora della struttura gracile piuttosto che possente che ci caratterizza), ma in parte tale struttura può essere modificata e migliorata.
Coltivare e sviluppare le emozioni positive, come ad esempio l’ottimismo, la gioia, la gratitudine, l’allegria, “imprigiona” il cervello condizionandolo positivamente. L’amigdala, “sentinella delle emozioni”, viene eccitata positivamente e a sua volta influenza i processi mentali con un effetto a cascata. Essendo il cervello plastico, attraverso esperienze sistematiche e ripetute, possiamo rieducarlo, rimodellarlo. E la scienza ha dimostrato che ciò è possibile.
Per chi si occupa di innovazione, imprenditorialità, start up, questo è un bel tema. E’ il tema su cui riflettere, per imparare a sviluppare passione, garbo, entusiasmo e fede, ingredienti demodé e purtroppo spesso poco appealing.
Elita Schillaci è Professore ordinario di Imprenditorialità, Nuove Imprese e Business Planning – Università di Catania