IL REPORT

Mercato automotive 2021: in Italia auto sempre più vecchie, cresce l’elettrico ma non abbastanza

In Italia un’auto 1 su 4 è ancora euro 4. Crescono le elettriche, ma siamo indietro rispetto all’Europa, aumenta il noleggio a lungo termine anche tra privati. I dati UNRAE sul mercato auto 2021

Pubblicato il 31 Mar 2022

UNRAE mercato auto 2021

Le auto che circolano in Italia sono sempre più vecchie, ma cresce la percentuale delle elettriche – anche se siamo ancora indietro rispetto a Germania, UK e Francia – e il noleggio a lungo termine, anche tra privati. Lo rivela l’analisi statistica del mercato autoveicoli in Italia pubblicata dall’UNRAE nel Book 2021.

Secondo la ricerca, sulle prospettive 2022 del comparto automotive pesano gli impatti negativi delle tensioni geopolitiche e del conflitto in Ucraina, oltre alle criticità legate alla disponibilità di componentistica, preesistenti ma aggravate dall’attuale situazione internazionale. Il sostegno ai vari comparti potrà arrivare dai fondi attualmente disponibili o quelli eventualmente messi a disposizione per supportare l’esigenza di rinnovo di uno dei parchi circolanti tra i più vecchi d’Europa.

Ma qual è lo stato del mercato auto in Italia al 2021? Ecco i punti salienti.

Mercato auto 2021: in recupero ma ancora sotto il 2019

Il recupero del 2021 e i sostegni al mercato hanno prodotto, rispetto al 2020, un aumento del fatturato del settore a 36,3 miliardi di euro, ma ben sotto i 42,6 miliardi del 2019. Anche il gettito IVA è salito a 6,6 miliardi, ma l’Erario ha perduto oltre un miliardo di euro rispetto al gettito di 7,7 miliardi del 2019.

Negli ultimi 30 anni il mercato Italiano delle autovetture ha fatto registrare una media di circa 2.030.000 immatricolazioni. La crisi innescata dalla pandemia ha riportato il mercato 2020 sui livelli del 2014 e sotto 1,4 milioni di auto. L’onda lunga della pandemia e la crisi dei semiconduttori ha frenato il recupero del 2021, che non è riuscito a superare 1,458 milioni di autovetture.

Auto in Italia sempre più vecchie: nel 2021 più di 1 su 4 è ancora pre Euro 4

Su oltre 38,8 milioni di autovetture circolanti a fine 2021, l’età media è cresciuta dai 7,9 anni del 2009 fino agli 11,8 anni attuali, ed il 26,2% di auto circolanti è pre Euro 4.

“Un invecchiamento progressivo del parco circolante – nota Andrea Cardinali, Direttore Generale dell’UNRAE – dovuto alle crisi economiche (anni 2008, 2012-2013 e 2020) e alla conseguente debolezza del mercato, con effetti negativi sulla salute dei cittadini e sull’ambiente. Con questo tasso di rinnovo servirebbero 26 anni per sostituirlo tutto, pertanto, sono necessari interventi mirati per accelerare il processo di decarbonizzazione dello stesso e supportare la transizione ecologica”.

Non sono da meno in termini di anzianità i parchi circolanti degli altri comparti: su 4.125.000 veicoli commerciali circolanti, oltre il 43% è ante Euro 4, così come oltre il 53% dei 709.000 veicoli industriali superiori alle 3,5 tonnellate. Anche il parco degli autobus è molto vetusto, con un’anzianità media di 12 anni. Il mercato dei veicoli da lavoro nel 2021 ha fatto meglio delle auto: i commerciali hanno segnato un leggero calo rispetto ai livelli pre-pandemia (-2,4% sul 2019), mentre i veicoli industriali (+4,7%), i rimorchi e semirimorchi (+3,7%), ai quali si affianca la performance degli autobus (+3,5%), sono tornati a posizionarsi su livelli lievemente superiori al 2019.

Cresce l’elettrico, ma il 90% delle auto è ancora a diesel e benzina

Il focus 2021 sul mercato autovetture evidenzia come, anche se le auto alimentate a benzina e diesel hanno dimezzato le immatricolazioni negli ultimi tre anni (da 852mila del 2019 a 437mila del 2021 le auto a benzina, e da 763mila a 323mila le diesel), queste due categorie con oltre 34,5 milioni di unità rappresentano insieme il 90% del parco circolante sulle strade italiane. In più, il 26,2% del totale è ante Euro 4, vale a dire che un’auto su quattro ha oltre 15 anni di età.

Di converso cresce il numero delle auto elettriche ECV, salite da 17.185 del 2019 a 136.311 del 2021, che raggiungono quota 9,4% del totale.

Numeri ancora indietro rispetto alla media del 20% degli altri 4 maggiori mercati europei e molto lontani dal 26% della Germania, dal 18,6% del Regno Unito e dal 18,3% della Francia.

La quota degli elettrici (BEV) e degli ibridi plug-in (PHEV) è rispettivamente del 4,6% e 4,7%, rispetto al 10,8% e 9,2% della media degli altri quattro maggiori mercati. L’Italia mantiene tuttavia la prima posizione in termini di penetrazione di auto ibride HEV, grazie agli incentivi della fascia 61-135 g/Km e alla indipendenza dalle infrastrutture di ricarica.

Non a caso: per quanto riguarda le infrastrutture pubbliche di ricarica elettrica, L’Italia ancora soffre un ritardo molto penalizzante: a Settembre 2021 era in posizione n. 15 nel ranking Europeo in base al numero di punti di ricarica per 100 km, solo 4,7 contro 6,6 nella media Europea.

In crescita le auto aziendali e il noleggio a lungo termine (anche tra privati)

Si rileva una crescita nel 2021 delle auto aziendali, un canale che negli altri 4 maggiori mercati europei è maggioritario rispetto alle vendite ai privati, ben sopra il 50% con il picco del 65,4% in Germania, mentre in Italia è fermo al 37,5%. La differenza è dovuta al diverso trattamento fiscale, che fissa al 20% la quota ammortizzabile e una detraibilità IVA del 40% in Italia rispetto a quote del 100% degli altri Paesi.

Le immatricolazioni del noleggio a breve termine segnano invece un’ulteriore perdita in volume dopo il tracollo del 2020, con una quota di mercato che si ferma al 4,5%, per il ridimensionamento dei flussi turistici dei viaggi di lavoro a causa dell’onda lunga della pandemia.

In contrasto, la ricerca ha evidenziato forte espansione il noleggio a lungo termine, che nel 2021 guadagna oltre 2 punti di quota, salendo al 17,4% delle preferenze, grazie ad un incremento di 1/4 dei volumi, grazie alla crescente diffusione di questa modalità di utilizzo da parte delle aziende e sempre più dei privati.

Interessante notare come nell’ultimo trimestre 2021, il 15,5% dei contratti di noleggio a lungo termine (circa 21.000) è stato destinato ad un utilizzatore privato (persone fisiche e privati possessori di Partita IVA quali imprese individuali, professionisti, agenti di commercio, ecc.). Sono sempre di più infatti gli utilizzatori privati che scelgono di prendere un’auto a noleggio a lungo termine rispetto all’acquisto in proprietà, preferendo un canone fisso mensile che ingloba anche le principali spese di gestione. Plug-in ed elettriche coprono il 9,6% e il 7,8% delle preferenze, segno che la modalità del noleggio a lungo si presta bene alle nuove motorizzazioni soggette a rapida evoluzione.

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