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L’innovazione che serve nella ricarica delle auto elettriche: uno standard globale per i pagamenti

Non basta aumentare le stazioni di ricarica auto elettrica finchè nel pagamento ci sono barriere di incompatibilità tra gli operatori. C’è un progetto internazionale per superare queste barriere. Ne parliamo con Roble Dorronsoro, Head of Merchant and Acceptance Southern Europe di Visa.  

Pubblicato il 19 Apr 2022

Auto elettrica e ricarica autostradale

“Servono standard per la ricarica dell’auto elettrica,” è l’appello lanciato da Visa a inizio anno, in occasione dell’entrata della società in CharIN – Charging Interface Initiative, iniziativa impegnata a promuovere standard globali nel settore della ricarica. Un’alleanza per far fronte a un problema endemico delle infrastrutture di ricarica: quello della mancanza (o carenza) di interoperabilità tra diversi provider.

Se ad oggi i punti di ricarica già faticano a rispondere alle crescenti necessità di una sempre maggiore diffusione di veicoli elettrici, la situazione si fa ancora più complessa tenendo conto che in Italia, come in molti altri Paesi, non tutte le colonnine disponibili sono compatibili con tutti i sistemi di pagamento. Anzi. Diverse stazioni sono gestite da diversi operatori, che hanno diverse tessere, diverse app, alcuni permettono di utilizzare opzioni di pagamento che altri non hanno. Per ricaricare la propria auto elettrica serve una vera e propria guida – un sistema che, chiaramente, non è sostenibile. Per questo servono iniziative come CharIN, che punta a riunire i player di tutto l’ecosistema della mobilità elettrica per implementare uno standard comune.

Economyup ha approfondito l’argomento con un’intervista a Roble Dorronsoro, Head of Merchant and Acceptance Southern Europe di Visa.

Qual è la situazione oggi in Italia per quanto riguarda i pagamenti nei punti di ricarica per i veicoli elettrici? Può darci qualche esempio di barriere all’interoperabilità?

L’Europa è tra i primi utilizzatori di veicoli elettrici, grazie anche agli impegni governativi per accelerare la transizione verso veicoli a zero emissioni entro il 2040. L’impegno della UE è al momento volto a rivedere il quadro normativo e a proporre obiettivi concreti per promuovere lo sviluppo di infrastrutture di ricarica con regole e requisiti armonizzati. Inoltre, guardando all’Italia, il governo prevede di aumentare significativamente il numero di stazioni di ricarica EV nei prossimi anni (21.400 punti di ricarica elettrica entro il 2026) facendo leva sui fondi PNRR.

Si tratta di una grande occasione per incentivare una mobilità più sostenibile, ma perché ciò accada è fondamentale creare per l’utente un’esperienza interoperabile e aperta. Al momento, infatti, non esiste uno standard di settore per l’accettazione dei pagamenti nei punti di ricarica, neanche in Italia. Accade dunque, che gli utenti debbano cimentarsi in lunghi processi di registrazione per utilizzare un punto di ricarica. L’attuale sistema non permette di scegliere il metodo di pagamento per cui si è costretti a una sola opzione, o addirittura ci si può trovare nella situazione di non riuscire a ricaricare il proprio veicolo perché non registrati al servizio di abbonamento richiesto.

visa ricarica auto elettrica
Roble Dorronsoro, Head of Merchant and Acceptance Southern Europe di Visa

Cosa significherebbe per il mercato un sistema standardizzato e completamente interoperabile?

L’adozione diffusa di veicoli elettrici sarà la chiave perché l’Europa raggiunga i suoi obiettivi net zero. Ma perché avvenga questa transizione molto dipende dalla semplicità ed efficacia dell’infrastruttura che la supporta. Standardizzare i metodi di pagamento (come ad esempio tramite app, programmi fedeltà o soluzioni contactless) può contribuire a facilitare l’esperienza dell’utente man mano che il numero di punti di ricarica cresce e, al contempo, offre al mercato l’opportunità di fare la propria parte nel sostenere l’adozione e la crescita dei veicoli elettrici.

“Visa sta per lanciare una consultazione con i produttori di punti di ricarica dei veicoli elettrici e altri leader del settore”, si legge nella vostra comunicazione. Quali sono gli attori coinvolti in questo cambio di paradigma?

Coerentemente con la nostra strategia di essere una “rete di reti”, ovvero un network che connette player diversi per promuovere soluzioni innovative, Visa ha lanciato una consultazione con i principali operatori di infrastrutture dell’ecosistema dei veicoli elettrici in Europa per stabilire quali siano le barriere all’installazione di punti di pagamento contactless e identificare soluzioni efficaci. Al momento stiamo conducendo incontri mirati e un sondaggio online che coinvolge una gamma più ampia di attori. Tra questi, società specializzate in infrastrutture, strategia, investimenti e finanziamenti, flotte e leasing, tecnologia e innovazione.

Come nasce l’iniziativa Charging Interface Initiative (CharIn), e come opera?

CharIN è stata fondata nel 2015. All’epoca contava undici membri, oggi sono più di 250 le aziende membri attivi. Si tratta del più grande gruppo di utenti globali degli standard attuali, focalizzato su tematiche che riguardano la ricarica di veicoli elettrici di tutti i tipi, siano essi automobili, camion o autobus, ma anche mezzi del settore navigazione e aviazione.

L’approccio di CharIN è globale, intersettoriale e olistico e, negli ultimi sette anni, ha promosso un’interoperabilità basata su Combined Charging System (CCS) quale standard globale per i veicoli di ricarica di tutti i tipi.

L’ecosistema della mobilità elettrica e della ricarica comprende più attori trasversali all’intera filiera che hanno bisogno di lavorare insieme per creare la migliore esperienza di utilizzo per i loro clienti. Ciò include veicoli, punti di ricarica, tecnologia, controlli, energia e servizi correlati.

CharIN è una voce forte nel settore che si rivolge a tutti i player dell’ecosistema, ponendo le basi per un dialogo su standardizzazione e legislazione con i policy maker.

Sotto l’egida di CharIN, stakeholder come case automobilistiche, produttori di stazioni di ricarica, fornitori di componenti, fornitori di energia, operatori di rete, e ora player in ambito pagamenti come Visa, continuano a procedere verso una soluzione di ricarica interoperabile, in cui veicoli, stazioni di ricarica e sistemi software lavorano insieme per rendere l’esperienza dell’utente facile, fluida e affidabile.

Perchè la scelta di aderire a questa iniziativa specifica? E cosa significa per l’iniziativa l’adesione di Visa come prima società di pagamenti?

La decisione di Visa di unirsi a CharIN deriva dal desiderio di integrare l’esperienza EV esistente nell’organizzazione con la nostra conoscenza del settore dei pagamenti – in modo da creare un ponte tra le esigenze del mercato e le richieste dei consumatori.

Il contactless, per esempio, è stato reso possibile grazie all’adozione di specifiche di settore (EMVCo) e a una più ampia collaborazione di tutta la filiera dei pagamenti. Lo stesso approccio è necessario per la ricarica dei veicoli elettrici. In tale prospettiva, siamo consapevoli del ruolo cruciale che Visa può svolgere nella creazione di uno standard di pagamento valido per tutta la rete europea di ricarica dei veicoli elettrici.

Quali gli obiettivi auspicati nel breve e lungo periodo?

Nel breve termine, la consultazione con i vari player dell’ecosistema ci aiuterà a identificare quali sono le barriere principali e a trovare soluzioni per diffondere pagamenti completamente interoperabili su tutta la rete europea di ricarica dei veicoli elettrici. Pubblicheremo una sintesi dei risultati quest’anno con approfondimenti su aree specifiche del settore.

Sul lungo termine, l’obiettivo di Visa è lavorare con il settore per implementare soluzioni che servano al meglio individui e imprese in tutta Europa, contribuendo ad accelerare un consumo più sostenibile con una crescita dell’adozione di veicoli elettrici. La preferenza dei consumatori per pagamenti contactless e digitali è aumentata del 20% sull’anno a luglio 2021. La possibilità di pagare con una carta di debito o di credito in un punto di ricarica EV – come le persone sono già abituate a fare per qualsiasi altro acquisto giornaliero, offrirà ai consumatori e alle imprese una soluzione di pagamento senza soluzione di continuità.

L’anno scorso Visa ha stipulato una partnership con Daimler per i pagamenti digitali nativi in car. Come si inserisce il progetto in questo contesto, e ne avete altri in cantiere?

In un futuro connesso, Visa prevede che il credito incorporato nel veicolo diventerà anche un metodo di pagamento sempre più comune per la ricarica dei veicoli elettrici. L’ambizione è consentire agli utenti un pagamento facile, ampliando allo stesso tempo la scelta e la qualità delle esperienze a disposizione, sia nel veicolo stesso, che al di fuori di esso.

Pagare con l’auto: la partnership Visa-Daimler per i pagamenti nativi digitali in-car

Come Visa stiamo lavorando attivamente su diversi progetti, che sono però ancora in fase di sviluppo.

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