Auto elettrica, chi ci crede (soprattutto i cinesi) e chi no (come Sergio Marchionne)

Nonostante il numero uno di FCA la consideri una minaccia per il pianeta, l’elettrificazione dei veicoli aumenta. Tesla ha la leadership di questo nuovo mercato, dove primeggiano ben cinque produttori cinesi. In Europa il gruppo più attivo è Renault-Nissan, seguito da BMW. Ancora incerte le strategie di PSA e Daimler

Pubblicato il 11 Ott 2017

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Nonostante le critiche da parte di Sergio Marchionne, secondo il quale si tratta di “un’arma a doppio taglio”, l’elettrificazione nel settore automotive si sta diffondendo sempre di più, tanto che molti critici hanno paragonato la presa di posizione dell’ad del gruppo Fca al discorso della volpe che non arriva all’uva. La quota di mercato e le immatricolazioni di veicoli elettrici, a celle a combustibile e ibridi ricaricabili sono aumentate di circa sei volte tra il primo trimestre 2013 e il secondo trimestre 2017, passando dallo 0,21% all’1,19%. E il numero di auto elettriche vendute è passato, nello stesso periodo, da 41.023 a 260.411. Il merito non è sicuramente di Fca, che pur avendo lanciato negli Stati Uniti la 500 elettrica, ovviamente, come è palese dalle parole di Marchionne, non spinge in questa direzione. Anzi, il numero uno del gruppo ha più volte invitato a non comprarla perché “perdo 20mila dollari ogni volta che ne vendo una”, ma per restare sul mercato americano è obbligato ad averla a listino. Del resto negli States l’auto elettrica è vista come il mezzo del futuro: per rendersene conto basta dare un’occhiata al valore in Borsa di Tesla, che il 9 ottobre era capitalizzata per 58,26 miliardi di dollari, 10 volte e mezza il patrimonio netto (5 miliardi e mezzo nel 2016), nonostante l’azienda di Elon Musk produca vetture con il contagocce e sia in perdita (-336,4 milioni alla chiusura del Q2).

Marchionne contro l’auto elettrica: «È una minaccia all’esistenza stessa del nostro pianeta»

Per valutare il livello di elettrificazione dei produttori, dunque, la semplice conta del numero di auto immatricolate non è più sufficiente. Così AlixPartners, nota società di consulenza globale, ha creato l’Automotive Electrification Index, che misura ogni trimestre il livello di penetrazione reale dell’elettrificazione tra i veicoli venduti, suddividendola in base alla regione geografica, al paese e al produttore. Per elaborare l’indice, spiega Giacomo Mori, Managing Director di AlixPartners che ha contribuito alla sua creazione, “abbiamo sviluppato un approccio che misura l’avanzamento dei singoli paesi e produttori in modo più trasparente, completo e preciso. Il dato chiave per il calcolo dell’indice è l’autonomia dei veicoli venduti in un determinato mercato o da un determinato produttore, cioè la distanza che un veicolo elettrico può percorrere senza ricorrere al motore a combustione interna o alla ricarica. Dai nostri calcoli emerge un quadro variegato di un settore in piena trasformazione”.

Il mercato scommette su Tesla perché l’auto elettrica è il futuro

L’indice conferma come Tesla sia “di gran lunga la prima casa automobilistica con oltre 10 milioni di chilometri di autonomia elettrica venduti nel secondo trimestre del 2017”, con una quota di mercato globale superiore al 22%, e un livello di elettrificazione del 100% (l’azienda di Musk produce infatti solo auto elettriche). Assieme a Tesla, tra le dieci principali case automobilistiche nell’AlixPartners Automotive Electrification Index figurano ben cinque produttori cinesi: BYD, BAIC, Geely, Zhidou e Jianghuai. Non mancano, però, alcuni grandi nomi europei, statunitensi, giapponesi e sudcoreani: Renault-Nissan, il terzo produttore mondiale di automobili, si colloca in seconda posizione con 6 milioni di chilometri venduti, General Motors si piazza al quinto posto (2,64 milioni di chilometri) e Hyundai decima (1,84 milioni di chilometri), mentre Volkswagen, il principale produttore mondiale di automobili, undicesima.

Secondo il rapporto, però, sono anche molti i produttori europei che “non hanno aumentato l’autonomia elettrica venduta negli ultimi anni o che hanno registrato un tasso di crescita relativamente lento”: PSA ha avuto una crescita bassa, Daimler moderata. La posizione di vertice in Europa è ancora occupata da Renault-Nissan, seguita da BMW.

Tra gli altri grandi brand dell’automotive, Toyota, che vent’anni fa è stata tra i pionieri dell’elettrico e che continua a essere tra i leader degli ibridi, per il futuro sta invece puntando molto più sull’idrogeno che sull’elettrificazione.

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